A parte la soddisfazione per il sorpasso nella crescita del Pil, c’è poco da gongolare per la frenata del sistema tedesco. Assieme al cuore produttivo del Vecchio Continente sono a repentaglio non soltanto varie filiere della nostra manifattura, ma la stessa Unione Europea
Rassegna ragionata dal web su: la politica di bilancio del governo Meloni tra rallentamento dell’economia, promesse elettorali ambiziose e possibili sponde in Ue, Bce, Banca d’Italia
I dati delle euro-economie suggeriscono di attendere gli effetti degli aumenti già decisi, invece di affrettarne altri. Come dice Panetta, «la continuità della politica monetaria importa tanto quanto il suo livello»
L’economista incolpa la recessione tedesca e la «politica dissennata» della Bce sui tassi di interesse. «Servono investimenti e riforme delle regole dei trattati europei che impediscono gli aiuti di Stato»
Burocrazia, spesa pubblica, tasse, produttività. Il governo Meloni sarà misurato sull’economia, ma per rilanciare la crescita c’è da smontare un intero sistema. Sarà dura anche solo decidere da dove iniziare
Secondo le stime Istat è stato colmato il tonfo del Pil dovuto ai lockdown anti Covid, ma siamo appena al livello precedente la crisi finanziaria del 2011. Aumenti record dei prezzi
Nel 2020 è calato dell'8,9 per cento, il dato peggiore nella storia della Repubblica. Intanto domani la Commissione Europea decide i criteri per ripristinare il Patto di Stabilità
Fare appello alla convenienza e allo spirito patriottico del popolo offrendogli uno strumento ad hoc in cui investire, come avvenne nel Dopoguerra. Può funzionare. Ecco come
La Cina è cresciuta ufficialmente del 6,6% nel 2018, il dato peggiore dal 1990 (e già ampiamente truccato), ma Pechino sa che il vero problema sono quei due milioni di bambini che mancano all'appello rispetto al 2017