Iraq. New York Times conferma: trovate migliaia di armi chimiche di Saddam. Un deposito è in mano allo Stato islamico

Di Redazione
15 Ottobre 2014
Desecretate le carte che attestano migliaia di ritrovamenti da parte dell'esercito Usa fra il 2004 e il 2011. Il contenuto è inutilizzabile ma "riciclabile"

Quasi 5 mila armi chimiche sono state ritrovate dall’esercito americano in Iraq dal 2004 al 2011. Lo rivela un’inchiesta del New York Times. Il quotidiano americano ha pubblicato oggi i documenti declassificati sui ritrovamenti dell’arsenale di Saddam Hussein. Le armi di distruzione di massa sono state prodotte dal regime prima del 1991. Le testate sono inutilizzabili, ma il loro contenuto (dal sarin al gas nervino), in alcuni casi è perfettamente conservato e quindi potenzialmente “riciclabile”.
Il New York Times conferma anche l’allarme circolato a fine giugno: lo Stato islamico controlla alcune aree dell’Iraq dove sono presenti i depositi di armi chimiche. Il materiale in esse contenuto (per esempio, l’iprite) potrebbe essere ancora utilizzabile. «Già dal 2006 – spiega il Nyt – circolano sul mercato nero queste bombe chimiche. I test sulle bombe sequestrate hanno stabilito che molte di esse contenevano ancora l’iprite, in alcuni casi con un grado di purezza del 84 per cento».

5 MILA TESTATE, 6 INCIDENTI. Dalle interviste riportate nell’inchiesta e rafforzate dai documenti desecretati è emerso che «dal 2004 al 2011, l’esercito americano e i soldati iracheni hanno ripetutamente trovato arsenali di armi chimiche, e in almeno sei casi ne sono rimasti feriti. In tutto, le truppe americane hanno segretamente riportato il ritrovamento di quasi 5 mila testate chimiche, proiettili o bombe dell’aviazione». Solo nel 2006 l’esercito trovò 2.400 razzi caricati con il gas nervino in un deposito. I ritrovamenti sono stati tenuti nascosti per un decennio e le informazioni non circolavano neppure all’interno dell’esercito. «Persino il Congresso ne era parzialmente all’oscuro», scrive il Nyt.

SEGRETEZZA. L’inchiesta del quotidiano si focalizza sulla mancanza di cure mediche fornite ai soldati stanziati in Iraq, feriti dalle fuoriuscite di liquido dalle vecchie armi chimiche. Il quotidiano accusa il Governo di «non aver fatto nulla per fornire cure mediche e assistenza adeguata ai militari feriti dalle armi chimiche», pur di mantenere il segreto sull’arsenale di Saddam. Intervistato dal Nyt, Jarrod Taylor, un ex sergente dell’esercito, che si è occupato della distruzione di alcune bombe all’iprite, che hanno bruciato due soldati della sua compagnia di fanteria, ha ironizzato sulle «ferite che “non ci sono mai state”, prodotte da “roba che non esiste”». «Mi diverte sentire chi dice: “Non c’erano armi chimiche in Iraq”. Perché invece ce n’erano un sacco».

NELLE MANI DELL’ISIS. Le testate non facevano parte di un programma attivo negli anni Duemila. Non sarebbero bastate a motivare la guerra mossa dagli Stati Uniti di George Bush Jr e dalla «coalizione dei volenterosi» contro il regime di Saddam. Tuttavia ancora oggi quelle armi di distruzione di massa potrebbero rappresentare un pericolo, dal momento che «lo Stato islamico controlla gran parte del territorio in cui sono state trovate». In particolare, gli jihadisti di Isis hanno preso il controllo dell’Al Muthanna State Establishment, il più grande deposito di armi di distruzione di massa di Saddam. Le armi nei magazzini del centro dovevano essere sepolte nel calcestruzzo dal governo iracheno. Ma non è mai stato fatto. Oltre al deposito di bombe all’iprite, attualmente lo Stato islamico controlla «due bunker contenenti precursori di bombe al cianuro e vecchi razzi al sarin».

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8 commenti

  1. Cisco

    Se questa notizia e’ vera siamo di fronte all’ennesimo caso di dilettantismo della politica estera USA (nel migliore dei casi). Oltre a non giustificare una guerra, il ritrovamento e la mancata distruzione di queste armi crea i presupposti per pensare che gli USA le volessero lasciare al successore di Saddam.

  2. mike

    non ho letto l’articolo ma a pelle penso che quelle armi ce le hanno portate da poco per fare un favore all’isis, poi dicendo che erano di saddam. anche questo pare dimostrare come dietro l’isis ci sia l’occidente. infatti:
    – l’america ha esitato ad attaccare e quando lo ha fatto ha solo bombardato, cosa poco risolutiva.
    – la turchia sta negando le basi agli USA poichè è da poco filo-isis.
    ed ora queste presunte armi chimiche dellepoca saddam (dal 2003 al 2013 possibile non le abbiano mai trovate?).
    e senza dimenticare che il califfato pare si stia estendendo in libia. cioè opera in iraq e libia, due paesi dove è intervenuto l’occidente cacciando i “dittatori” ma lasciando un vuoto che è stato riempito dai jihadisti. e grazie, non hanno creato un esercito efficente mentre i jihadisti sono combattenti esperti. che si spostano, così dicono, facilmente tra iraq libia somalia eccetera. tutto pare far pensare che occidente e paesi arabi siano d’accordo nell’aiutare l’isis.

    1. Mappo

      Mike, la tua ipotesi complottistica che questi gas siano un recente dono USA per lo Stato Islamico mi sembra del tutto priva di qualunque riscontro o logica. Proprio non capisco come si possa pensare che lo Stato Islamico sia stato volutamente creato dall’Occidente. Semmai lo Stato Islamico è il frutto di una politica dilettantistica. Una politica dilettantistica come quella che, ai tempi dello Shah, invece di difendere un suo alleato permise la nascita di un suo accanito oppositore, la cui esistenza oggi polarizza e determina la politica americana nell’area. Sul tema dei gas mi sembra molto più ragionevole, ma al tempo stesso più imbarazzante per gli USA e anche per l’Italia, quanto riportato in un articolo di oggi su Repubblica a firma di Alberto Flores D’Arcais. In estrema sintesi i gas a Saddam glieli avremmo forniti noi e la Spagna durante il conflitto Iran Iraq, ovviamente con il beneplacito USA, quegli stessi gas che poi sono stati usati da Saddam per sterminare i suoi oppositori come i curdi.

      1. mike

        se le armi siano lì da poco o da tanto (la tua ipotesi) cambia poco. io poi sopra e tra parentesi ho detto “… possibile non le abbiano mai trovate?”. cioè la tua ipotesi è anche mia anche se nel commento ho parlato di un’altra possibilità.

        mi fate ridere quanto parlate di dilettantismo USA. ma davvero credete che facciano le cose a casaccio? allora la bomba atomica su hiroshima fu gettata così senza pensarci! ma certo che no, fu getatta per testarla davvero e non solo nei deserti americani. e anche per indebolire un nemico che in futuro poteva ridiventare pericoloso, e questo a lungo termine infatti in giappone per generazioni sono nati con malformazioni.

        poi dal ’45 il mondo si è diviso in capitaliamo e comunismo, entrambi materialisti ed atei. il comunismo ha ucciso (in paesi dove c’erano pochissimi cristiani), il capitalismo ha cambiato i costumi sociali (dove c’erano tantissimi cristiani). oggi le idee dominanti in occidente sono quelle di sinistra, anche dove una volta il comunismo non andava (leggi gender). alla luce di ciò casomai sono orgoglioso di essere complottista. e che sennò?

        1. mike

          precisazione (per non fare la figura del coglione): il comunismo ha ucciso anche dove c’erano moltissimi cristiani. cioè all’est europa. credo che l’idea sia stata che quale dei due (tra capitalismo e comunismo) avrebbe fatto più danni poi l’avrebbero diffuso in tutto il mondo. ma alla fine tanto si sarebbe arrivati, come oggi, alla diffusione delle idee di estrema sinistra. che per molti aspetti non differiscono dalle culture non cristiane.

  3. Mappo

    Mi sorgono due domande a cui l’articolo non da risposta:
    La prima, perché il governo americano non ha dato ampio risalto al ritrovamento di queste armi? Una delle accuse più forti e fondate alla legittimità della guerra del 2003 è stata proprio quella del mancato ritrovamento di armi di distruzione di massa da parte degli americani. Quindi non capisco proprio la logica per cui il governo americano si sarebbe privato di un assist così determinante a suo vantaggio. Dilettantismo oppure la spiegazione è un’altra più oscura?
    La seconda domanda, dal 2003 e per almeno tutto il resto del mandato di Bush jr gli americani potevano fare il bello e il cattivo tempo in Iraq. Come mai non si è proceduto ad un piano di distruzione di queste armi, armi sotto il pieno controllo USA? Per l’arsenale chimico di Assad si è riusciti a fare questo in un contesto molto più difficile e in un arco temporale molto più ristretto di quello che sarebbe stato disponibile agli americani. Affidare questo compito, come par di capire dall’articolo, agli stessi irakeni mi sembra veramente fantozziano.
    Sono e resto filoamericano, ma certi aspetti della politica americana, anche utilizzando dosi massicce di real politik e di cinismo, mi risultano incomprensibili e tutto ciò, già presente con i precedenti Clinton e Bush, da Obama in poi ha avuto una violenta accelerazione, vedi Libia, Siria, Ucraina ecc. ecc.

    1. Giannino Stoppani

      Mappo, alla tua domanda: “perché il governo americano non ha dato ampio risalto al ritrovamento di queste armi?” io, che non sono e non mi atteggio ad un esperto di politica internazionale, provo lo stesso a rispondere: siccome in campagna elettorale i democratici dissero che le armi chimiche erano una balla di Bush per scatenare la guerra, ecco che constatare la loro esistenza potrebbe essere considerata una figura di cacca stratosferica, quindi lo si è ammesso “obtorto collo”, ovvero all’ultimo e per forza.
      Alla seconda domanda (“come mai non si è proceduto ad un piano di distruzione di queste armi, armi sotto il pieno controllo USA?”) posso provare a riispondere con due ipotesi:
      1) le armi non le hanno trovate
      2) contavano di usarle in qualche modo poco pulito da qualche parte (magari, ad esempio, per far credere che le truppe fedeli ad Assad le usino contro la popolazione civile…)
      Ma non mi prendere sul serio, le mie sono “supposte”.

      1. Mappo

        Grazie Giannino per le tue “supposte”. Le tue sono supposizioni valide, ma purtroppo non rispondono in maniera esaustiva. Ad esempio tu dici giustamente che i democratici non avevano nessun interesse ad ammettere l’esistenza della WMD, ma Obama regna dal gennaio del 2009 e l’articolo di Tempi cita il 2006 come un anno di grandi raccolti in termini di armi vietate e nel 2006 c’era ancora Bush. Quindi perché Bush (e non Obama) è rimasto zitto e non si è preso la soddisfazione di dire che aveva ragione dopo tutto quello che era stato detto contro di lui? Mistero.
        Alla tua seconda risposta è ovvio che le armi sono state trovate, altrimenti l’articolo di Tempi sarebbe solo una balla. Quanto alla seconda ipotesi questo genere di armi hanno dei marcatori che non possono essere alterati, quindi se gli USA le usassero in qualche altro posto per i loro scopi il trucchetto verrebbe scoperto in men che non si dica. Quindi propendo sempre di più all’ipotesi degli americani eterni apprendisti stregoni capaci di farsi del male con le loro stesse mani e incapaci di sfruttare a loro vantaggio le occasioni che gli si parano dinanzi.
        Buonanotte

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