
Iraq, giornalista musulmana va in onda con la croce al collo contro la persecuzione dei cristiani

Incurante delle possibili conseguenze del suo gesto clamoroso, la giornalista Dalia AlAqidi (nella foto a sinistra), dipendente dell’emittente irachena Sumaria, si è messa una croce al collo e si è scagliata dalla tv contro il «fascismo politico islamista», unendosi alla schiera di quei musulmani iracheni che a proprio rischio e pericolo hanno deciso di difendere i cristiani dalla persecuzione dello Stato islamico. Perché «colui che tace sulla giustizia è un diavolo muto», ha detto la donna.
«UNA PERDITA PER TUTTI». AlAqidi ha deciso di presentarsi in tv con la croce al collo non solo perché dalla città di Mosul, da giugno nelle mani dei terroristi islamici guidati dal “califfo” Al Baghdadi, è scomparsa una comunità cristiana che contava migliaia di fedeli, ma anche per «il bene dell’intero paese». Interpellata dal quotidiano libanese Al Nahar, la giornalista ha invitato i suoi connazionali e l’Occidente a chiedersi: «Quali benefici potrebbero trarre la storia e la civiltà da un ritorno al passato oscurantista?». Secondo la donna, infatti, l’esodo dei cristiani è grave per tutti. «I cristiani fanno parte della popolazione indigena di questa terra e non possiamo andare avanti senza di loro, né senza qualche altra componente dell’Iraq».
CHI SONO GLI INFEDELI. Agli estremisti che le hanno affibbiato il marchio di “infedele”, AlAqidi replica che la croce al collo se l’è messa proprio per difendere «il pluralismo religioso che ha fatto dell’Iraq la culla della civiltà». La giornalista è fermamente convinta che l’islam sia «una religione della tolleranza», perciò «i non credenti siete voi». «Siete voi gli apostati, i proseliti, voi i tagliatori di teste», ha detto, mentre «io sono un semplice essere umano che difende i diritti dei figli del proprio paese, qualunque sia la loro identità». Secondo AlAqidi il «fascismo politico islamista» ha «indotto i musulmani moderati come me a vergognarsi della loro religione». Ma se è vero che «la paura ha ridotto molti al silenzio», ha aggiunto coraggiosamente, «io non starò zitta davanti a questa ingiustizia». La donna ha poi invitando tutti a seguire la sua iniziativa, che «non è solo religiosa, ma rivolta a tutti, contro chiunque tenti di cancellare la civiltà».
LA “N” DEI CRISTIANI. Le parole della giornalista irachena forti hanno immediatamente colpito la collega Dima Sadeq (foto a destra), della rete libanese Lbci, la quale si è presentata in tv con stampata sulla t-shirt la lettera araba “ن” (corrispondente alla “N” iniziale della parola “nazareni”) con cui sono state marchiate le case dei cristiani nella città di Mosul. Prima di cominciare ad annunciare le notizie del telegiornale, Sadeq ha detto: «Da Mosul a Beirut, siamo tutti cristiani».
IL LOGO DELLA TV. Successivamente il network libanese per assecondare l’iniziativa di AlAqidi ha trasformato il suo logo in Lbن e lanciato l’hashtag #Lbن per dare il via a una campagna di sensibilizzazione che ha convinto migliaia di utenti di Twitter e Facebook a sostituire la propria immagine con il “marchio” dei cristiani iracheni. «Il posto più buio dell’inferno è riservato a coloro che si mantengono neutrali in tempi di crisi morale», ha detto Dalia AlAqidi parafrasando Dante Alighieri. «Non permetteremo – le ha fatto eco Sadeq – che i muri diventino il luogo su cui disegnare lettere di esilio».
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27 commenti
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L’iniziativa della giornalista è sicuramente encomiabile, ma credo che sia islamica più o meno come Rosy Bindi è cattolica; inoltre, gli islamici asseriscono di essere figli di Abramo, ma non lo sono a differenza di ebrei e cristiani. Infine, ricordiamoci che, nonostante tutto, l’unica Vera Fede è quella cattolica; perciò, preghiamo per la conversione anche della giornalista e della sua conterranea, oltre che nostra. Perché il rischio, a sentire certi discorsi condivisibilissimi, è quello di farsi prendere da un eccessivo entusiasmo e non tener di conto il Magistero della Chiesa e le parole di Nostro Signore.
*dei suoi conterranei, ovviamente.
Ha un grande coraggio è così che deve fare la Religione Monoteista Islamica vincendo ogni odio per le altre religioni monoteiste perchè siamo tutti discendenti di Abramo
Il cambiamento oggi e in mano alle donne,sembra:) grandi!!!Sono nata ebrea ,ma è stato un caso,in questa vita…Nella Thora’,nel Vangelo,nel Corano,nelle parole di Socrate e di tutti gli altri
Ho letto sempre lo stesso messaggio ed era l’amore!.e tempo di finirla.sono stufa anch’io di vergognarmi di essere ebrea
Donne coraggiose, maestre di vita, che il vostro messaggio arrivi ovunque, in questo tempo dove la vita sembra avere perso il suo valore, ma soprattutto i suoi valori morali/etici.
a voi il sostegno di tutti coloro che sono per la libertà, di parola, di credo, per la tolleranza.
Brave, bravissime!! Ci vuole tolleranza reciproca, i mussulmani in europa seguono la loro religione.Quindi rispettino anche gli altri!!!ok…ciao
Onore e rispetto a queste due coraggiose donne musulmane..
Vorrei invece dire achi spara cavolate sul loro essere o meno osservanti che nel corano e scritto che la donna deve coprire le parti intime (seno, pube e capelli), non il volto, e chei musulmani moderni considerano superati questi precetti, e che comunque sono a discrezione della donna. E al pirla che dice che il califfo sarebbe un ebreo del mossad pagato dalla cia faccio i miei complimenti per la fervida immaginazione.
Onore e rispetto a queste due coraggiose donne musulmane..
Vorrei invece dire achi spara cazzate sul loro essere o meno osservanti che nel corano e scritto che la donna deve coprire le parti intime (seno, pube e capelli), non il volto, e chei musulmani moderni considerano superati questi precetti, e che comunque sono a discrezione della donna. E al pirla che dice che il califfo sarebbe un ebreo del mossad pagato dalla cia faccio i miei complimenti per la fervida immaginazione.
Gesto coraggioso e sicuramente da apprezzare, ma quelle giornaliste sono musulmane quanto sono cristiani quelli che vanno a messa sì e no a Natale e Pasqua…
Per l’islam, la donna deve essere velata e non appariscente, quindi come minimo queste donne, se sono veramente musulmane, non sono comunque musulmane osservanti.
Detto questo, quello che manca da parte del mondo islamico è una chiara e netta condanna da parte dei vertici della religione islamica.
Apprezzo moltissimo il coraggio di queste giornaliste, ma non me ne faccio niente se nessun autorevole imam prende posizione contro questi estremisti. E finora non è avvenuto, confermando quindi il loro tacito benestare.
“Per l’islam, la donna deve essere velata e non appariscente, quindi come minimo queste donne, se sono veramente musulmane, non sono comunque musulmane osservanti”.
Che commento ignorante. Ignorante non come offesa ma nel senso più letterale del termine. Prova a informarti sul VERO islam e non su quello che ti fanno vedere i media. L’osservanza del velo non è un’imposizione religiosa né un obbligo né tantomeno un prerequisito per le donne per essere identificate come vere musulmane o musulmane osservanti. Il velo è il frutto del conservatorismo sociale diffuso nel mondo musulmano. Ripeto, informati.
Prima cosa (lo stato islamico) ed il suo leader al Baghdadi sono l ultima edizione dei servizi segreti americani .tanti avevano dubbi ma ora è confermato Al Baghdadi è un israeliano il suo vero nome (shamon ilot)che lha preparato il mosad israeliano che l’hanno adottato i servizi segreti di USA e Inghilterra .dopo di aver finito la storia di ossama benladen
Prima cosa (lo stato islamico) ed il suo leader al Baghdadi sono l ultima edizione dei servizi segreti americani .tanti avevano dubbi ma ora è confermato Al Baghdadi è un israeliano il suo vero nome (shamon ilot)che lha preparato il mosad israeliano che l’hanno adottato i servizi segreti di USA e Inghilterra .dopo di aver finito la storia di ossama benladen (trovato .ucciso .e butato nel mare)
Non molti anni addietro, il vice premier e ministro degli esteri dell’Iraq era un cattolico caldeo che l’Occidente ha deposto con una guerra basata sulla menzogna storica che quel paese disponesse di un arsenale di armi di distruzione di massa, determinando il caos e, ora, la formazione di un califfato islamico anticristiano!
Grazie, siete coraggiose. E’ l’ora di dire tutti che Dio, Allah, Jahve’ sono tutti nomi per indicare Lui, il Creatore che non vuole differenze, guerre ed odio tra gli uomini . E che nessuno deve più uccidere o discriminare un’altro essere umano per il proprio credo religioso. Basta anche con il dire che tutti i musulmani sono falsi, faziosi e pronti ad invadere l’Italia per farne un califfato o che fa bene Israele a bombardare scuole dell’ONU con rifugiati bambini palestinesi, che hanno l’unica colpa di essere nati da una pancia palestinese piuttosto che israeliana. Israele sta solo facendo il gioco di Hamas che vuole Alimentare l’Odio verso gli ebrei. Ma come fanno a non capirlo????
Che Dio protegga le loro vite e le ricompensi per il loro immenso coraggio.
E pensare che invece molti dei nostri cosiddetti “giornalisti” indossano metaforicamente il burqa.
E scommetto che se qualcuno da noi facesse lo stesso ci sarebbe una levata di scudi in nome della “laicità”.
Grazie care sorelle, la vostra testimonianza deve far vergognare l’occidente pavido e ipocrita. Il vostro grido di giustizia sale al cospetto di Dio.
Non ci posso credere! Grazie ancora per il coraggio. Qui a berlino ho una famiglia vicina di casa Irakena e sono veramente bravi, educati e amichevoli. Loro stessi criticano sia gli sciiti che i sunniti. Purtroppo dobbiamo imparare da loro spesso.
Incredibile……. Come sempre la parola di salvezza parte dalle donne.
Tanto di cappello a queste due coraggiosissime donne. Noi cristiani occidentali gesti di questo coraggio probabilmente non li sapremmo più fare, neppure per difendere la nostra fede e i nostri fratelli medio orientali. Viviamo comodamente e in questi giorni pensiamo soprattutto alle imminenti vacanze, senza contare che siamo talmente invischiati in questa melassa buonista, del dialogo senza se e senza ma, del rispetto delle culture e delle religioni diverse dalla nostra al punto che temiamo che qualunque gesto o protesta possa essere interpretato come intolleranza e rifiuto del suddetto dialogo. Siamo diventati pavidi e tiepidi.
Onore e riconoscenza a queste donne coraggiose. E’ una notizia bellissima e tanto attesa.
E’ ora di fare noi la Storia senza aspettare i conigli istituzionali.
GRAZIE RAGAZZE!!! (e gli “uomini” dove sono???)
Profondamente colpito del coraggio di queste giornaliste e di tutti coloro che esse rappresentano. Fratelli musulmani grazie. Un cristiano riconoscente.
Le Donne saranno la salvezza dell’Islam.Grazie al vostro coraggio salverete i vostri figli e farete rinascere il vostro popolo.Dio vi benedica,Inch Hallah!