
Dove sono finiti i 174 mila euro per le famiglie? Pisapia non risponde
Dove sono finiti i fondi regionali per la famiglia? Se lo chiede Mariella Borraccino, direttrice operativa di Informa Famiglia: «Nessuno sa spiegarci che fine faranno».
Ma andiamo con ordine. Nel 2002, un decreto ministeriale assegnava a Regione Lombardia lo stanziamento di circa 1,6 milioni per servizi sperimentali di sostegno alle famiglie. Di questi, a Milano ne furono destinati 231 mila. Nel marzo del 2011, dopo lungaggini e ritardi, finalmente si decise che a usufruirne fosse Informa Famiglia, un servizio di consulenza psicologico-relazionale. L’iniziativa, legata al Forum delle Associazioni Familiari, garantiva un sostegno a 360 gradi, avvalendosi della collaborazione di uno psicologo, di un mediatore di conflitti, di un avvocato e di un operatore disposto alla prima accoglienza. «Il progetto era stato avviato nella zona 1 del capoluogo – racconta Borraccino – successivamente, nella zona 8 e nella zona 3».
«Finita la sperimentazione – prosegue Borraccino – la vecchia giunta Moratti previde di continuare il lavoro. E, al cambio dell’amministrazione comunale, la giunta di centrosinistra non mostrò di voler interrompere il progetto. Ora, invece, ha cambiato idea, senza però condurre alcuna valutazione sull’efficienza e sull’utilità del servizio». Inoltre, ad oggi, di questi fondi regionali – finalizzati, e quindi vincolati – ne sono stati spesi solo 57 mila euro, per un esubero di 174 mila che ancora prendono polvere nelle casse comunali.
Come verranno usati questi fondi? È la domanda che Matteo Forte, consigliere comunale del Pdl, e Mariolina Moioli, ex-assessore alla Famiglia del Comune, hanno rivolto lo scorso febbraio al sindaco Giuliano Pisapia e alla sua giunta. Ma la risposta tarda a venire. Interrogati da tempi.it, gli uffici dell’assessore Pierfrancesco Majorino fanno sapere che «si sta procedendo a una redistribuzione dei fondi. Il servizio Informa Famiglia non era abbastanza efficiente e si è voluto dirottare la cifra verso organi più virtuosi». Che però, ancora, non si conoscono: «Non sappiamo quanto ci vorrà a decidere». Intanto, la convenzione che garantiva una, seppur limitata, esigua, imperfetta coesione sociale è scaduta senza possibilità alcuna di rinnovo.
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