Il Fatto: il cammino di Santiago è “un’invenzione di morte”
Che Il Fatto Quotidiano non apprezzasse la Chiesa cattolica lo si era capito da un po’ di tempo. Ora si alza il tiro, e ce la si prende direttamente con uno fra i dodici Apostoli più rinomati: San Giacomo, quello del cammino di Compostela per intenderci.
L’autore dell’articolo, Maurizio Chierici, parte – o forse sarebbe più appropriato il verbo specula – dall’evento tragico avvenuto due anni fa che vide la morte di un ragazzo affogato nell’Oceano durante il pellegrinaggio. Per il giornalista del Fatto l’associazione è automatica e il cammino di Santiago si scopre essere un trappola continua, un sentiero di morte avallato dalla solita apologetica clericale noncurante dei pericoli che si nascondono nelle centinaia di chilometri verso Santiago. «I pericoli – durante il cammino – vengono nascosti per non sgonfiare gli affari». Ecco svelato il mistico arcano. Il sistema prevedeva lo sfruttamento, attraverso l’inganno della fede, di poveri inconsapevoli.
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8 commenti
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i soliti giornalisti-comunisti che strumentalizzano tutto. vergogna,trovatevi un vero lavoro
IL CAMMINO DI SANTIAGO E ‘ UN PERCORSO DI MORTE….. SE LO SA DARIO ARGENTO NE FA SUBITO UN FILM., GRAZIE MASSIMO PER LA GIUSTA ESILARANTE RISPOSTA A UN’ARTICOLO BISLACCO!
Perchè ci sono sempre da fare questi articoli contro le cavolate che dicono gli altri? Non mi sembra informazione questa! Immaginatevi il corriere che prende notizie da altri giornali e da la propria verità, che “bello”. Oppure è così divertente sottolineare le notizie assurde del fatto quotidiano? Ci sono tante cose di cui si potrebbe parlare (fatti, non notizie assurde di altri), ma sembrano meno importanti delle polemiche.
perché quelli del fatto rappresentano il male vogliono il male lo cercano ci si crogiolano e più infangano e più sono contenti.
loro non si guardano mai dentro loro vendone le menzogne ammantandole di verità e siccome i creduloni sono tanti è necessario che qualcuno faccia notare quanto male vendono, loro si che attraverso il male cercano di fare tanti soldi
Mi sembra che il fatto di guardarsi dentro sia una roba lontana da tutti noi, non solo per quelli del fatto…leggere tempi è come se ogni articolo avesse come sottotitolo “noi siamo il bene, gli altri sono male, grandi noi”. Bella cosa. Non difendo il fatto quotidiano, assolutamente, ma mi sembra che si stia scadendo nella polemica perchè bisogna farla e questo non apre, ma chiude ogni porta. Ideologia contro ideologia (anche se una è più giusta) finiscono entrambe col distruggersi (da sole, non a vicenda).
Andrea: con il tuo ragionamento noi tutti dovremmo suicidarsi e già che ci siamo l’intera stampa cattolica dovrebbe fare lo stesso. Se affermiamo qualcosa che appartiene alla nostra storia, appare subito il solito intellettuale che ci accusa di integralismo, se guardiamo nel giardino degli altri e tiriamo fuori qualcosa di orrido arriva qualcun altro, magari in buona fede come te, e ci accusa di guardare solo alle oscenità degli altri senza guardare a noi stessi. Di fare muro contro muro. Mi spieghi cosa dovremmo fare, o meglio mi spieghi cosa dovrebbero scrivere quelli di Tempi oltre allo stare zitti come piacerebbe a Repubblica e al Fatto, ai Travaglio e agli Augias?
A me non interessa assolutamente aprire dialoghi con la feccia che scrive Repubblica e il Fatto, né perdere tempo con i lobotomizzati che li leggono. A me interessa leggermi sul Tempi cartaceo come su quello online articoli scritti bene e quando capita anche che sputtanino questo mucchio di sussiegosi pagliacci come i sunnominati Travaglio, Augias e perché no Saviano, Ingroia e compagnia cantante.
non è assolutamente vero, avvenire non fa articoli contro nessuno, tracce non fa articoli contro nessuno. Fa giornalismo. Mi dispiace, ma dare contro non cambierà mai nulla nel mondo. Due secondi di “Yeah siamo i più fighi” e poi torniamo ad essere frustrati, perchè il mondo in questo sento è molto più forte di noi. Continuerò a leggere tracce e avvenire, giornali che mostra l’intelligenza del cattolico (che è diverso dal “affermare qualcosa che appartiene alla nostra storia”). Ma è vero che, con tutto ciò che succede nel mondo, c’è bisogno di credersi più forti perchè si sanno distruggere le notizie false di repubblica e fatto? Non che non sia necessario farlo (c’è modo e modo e mi ritorna in mente una frase….”se dicono continuamente certe cose di noi forse qualche pretesto dobbiamo aver dato”), ma io credo che sia un contentino che ci diamo. A me interessa poco. Sarò sbagliato.
“è così divertente sottolineare le notizie assurde del fatto quotidiano?”
bè, in questo caso…. sì!!!!
scusa Andrea, non voglio entrare in polemica con le tue osservazioni, che mi sembrano comunque ragionevoli, ma questo articolo è oggettivamente divertente!
Saluti!