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Inchiesta Covid Bergamo. “Pubblicate, pubblicate, qualcosa resterà”

Di Emanuele Boffi
07 Marzo 2023
Sebbene da più parti si critichi l'inchiesta della Procura sulla pandemia in Lombardia, tutti riproducono le intercettazioni tra indagati. Solito sputtanamento
L'ingresso dell'ospedale di Alzano Lombardo (Bergamo) epicentro del Covid-19, 27 dicembre 2020 (Ansa)
L'ingresso dell'ospedale di Alzano Lombardo (Bergamo) epicentro del Covid-19, 27 dicembre 2020 (Ansa)

Come sempre, il modo peggiore per capire come andarono le cose è leggere le intercettazioni. Capita anche - per l'ennesima volta - per quanto riguarda l'inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione del Covid nei primi mesi della pandemia, per cui risultano indagati, tra gli altri, Giuseppe Conte, Roberto Speranza, Attilio Fontana, Giulio Gallera, Silvio Brusaferro, Angelo Borrelli, Franco Locatelli e Agostino Miozzo.

Pietro Piccinini ha già scritto su Tempi quanto c'era da dire su un'inchiesta che il procuratore capo Antonio Chiappani ha presentato con parole bislacche, lui per primo essendo consapevole che il «reato di epidemia colposa» è difficile da dimostrare e tuttavia avendo agito per «soddisfare la sete di verità della popolazione» fornendo «un grande spunto di riflessione». Un'inchiesta di tre anni per fornire spunti di riflessione, vabbè.

Questa volta, almeno, le perplessità di Tempi non sono rimaste isolate. Diversi e autorevoli commentatori hanno espress...

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