«La Camera dei deputati ha segnato due giorni fa un’altra pagina buia che si aggiunge al gigantesco libro della sempre più degradata democrazia italiana». Così la segretaria dei Radicali italiani Rita Bernardini commenta a tempi.it la relazione adottata dall’aula di Montecitorio martedì sera, un testo proposto dalla presidente Commissione Giustizia, Donatella Ferranti (Pd), inteso ad accogliere il messaggio del presidente Napolitano alle camere (ottobre 2013) sulla situazione devastante delle nostre carceri affossandone però il contenuto centrale, ovvero indulto e amnistia. «Relazione scialba e pretestuosa», attacca Bernardini, che invece dà atto «a Forza Italia e al suo capogruppo Renato Brunetta di avere presentato una relazione alternativa, purtroppo respinta dall’aula, dal contenuto profondamente radicale e perfettamente corrispondente agli auspici del messaggio del presidente della Repubblica».
Malgrado l’altra sera a Montecitorio tutti abbiano parlato di emergenza carceri, l’ipotesi di concedere amnistia e indulto è stata “buttata fuori dalla porta” grazie ai voti del Pd e anche di Sel. Come commenta quanto avvenuto?
Il commento migliore lo ha fatto ieri il Comitato dei ministri al Consiglio d’Europa, chiamato a verificare se le condanne commutate dai paesi avranno un esito: ebbene il Comitato ha detto da Strasburgo che le misure prese sinora dall’Italia sono «insufficienti». In vista della scadenza del 27 maggio, data entro la quale l’Italia deve mettersi in regola, pena una maxi sanzione, il Consiglio ha espresso «preoccupazione perché il rimedio preso in considerazione sinora per risolvere il sovraffollamento nelle carceri è unicamente compensatorio e utilizzabile solo in casi limitati». È il migliore commento su quanto è avvenuto alla Camera, dato che l’aula ha approvato la relazione della Commissione Giustizia che non faceva altro che elencare i provvedimenti presi. Gli stessi che però l’Europa reputa inadeguati a risolvere un problema cronico che rappresenta il volto dell’antidemocrazia. Abbiamo da rispondere a tante domande che ci ha posto il Consiglio d’Europa in merito alle condanne per l’irragionevole durata dei processi, altro problema trattato dal messaggio di Napolitano, a cui l’Italia non è riuscita a dare risposta. Mi chiedo quando la maggioranza, e la minoranza forcaiola, risponderanno a questa emergenza antidemocratica. Dove vogliono portare questo paese?
Pensa che la posizione del Pd, maggioranza alla Camera, possa cambiare?
Il segretario del partito e presidente del Consiglio Matteo Renzi ha già detto di essere contro amnistia e indulto. Adesso, dopo la risoluzione del Comitato europeo, il ministro Orlando ha ammesso che il decreto cosiddetto “svuota carceri” non basta. Ha ammesso che «abbiamo dato una valutazione positiva su alcuni interventi fatti finora, che però sono insufficienti» e che il governo sarebbe intervenuto sulla «distorsione» che si è creata nel sistema penitenziario. Ma vorrei sottolineare che l’Europa parla di “tortura”, non di “distorsione”. Orlando dice «interverremo», ma non si sa nemmeno come.
Dopo la relazione approvata il 4 febbraio alla Camera, cosa può succedere di nuovo in Parlamento?
I provvedimenti di amnistia e indulto sono calendarizzati in Commissione Giustizia, ma i lavori vanno molto a rilento. È tutto bloccato. Per quanto riguarda il messaggio di Napolitano alle camere il Senato invece non prevede alcuna discussione.
E voi radicali cosa farete adesso?
Io sicuramente attendo di essere ricevuta dal ministro Orlando, che mi aveva chiesto un incontro e poi non si è più fatto sentire. Intanto cerchiamo di sensibilizzare anche i parlamentari sull’illegalità in cui versano le carceri attraverso il satyagraha, la nostra lotta non violenta, che conta già sull’adesione di 930 persone. Molte di queste persone sono impegnate in uno sciopero della fame, personalmente io ne conduco uno a oltranza. Altre ancora ci sostengono scrivendo direttamente ai parlamentari e chiedendo di adottare dei provvedimenti. Mancano 82 giorni alla scadenza dettata dalla sentenza europea.