Calcioscommesse, il legale di Mauri: «Attendiamo con fiducia uno sconto di squalifica». Giornali permettendo
«Non siamo tranquilli per Stefano Mauri, di più. Siamo dormienti». È ironico Amilcare Buceti nel commentare il nuovo filone dell’inchiesta Last Bet che è tornata a sconvolgere il calcio italiano con nuove ipotesi di combine e scommesse: si parla di 90 partite tra Serie A, B e Lega Pro, che hanno portato a indagare ex giocatori come Gennaro Gattuso e Christian Brocchi, oltre all’arresto di 4 uomini. Con loro però Mauri, l’ex capitano della Lazio che ora sta scontando 9 mesi di squalifica, non ha mai avuto nulla a che fare, precisa l’avvocato.
È STATO ANCHE IN CARCERE. Mauri è uno dei giocatori che più sono rimasti coinvolti nella bufera del calcioscommesse, una maxi-inchiesta partita nel 2011 dalla Procura di Cremona e che ciclicamente torna a far tremare il pallone con rivelazioni su presunti match truccati, squalifiche e arresti. La vicenda giudiziaria del giocatori biancoceleste è stata tortuosa: nel 2012 ha scontato anche alcuni giorni di carcere, per poi finire ai domiciliari e infine tornare libero. Era riuscito anche a tornare a vestire la maglia della Lazio di Petkovic, salvo poi quest’estate ricevere una squalifica di 6 mesi, allungata a 9 lo scorso ottobre: anche per lui pesano i rapporti con uno dei giocatori indagati, Zamperini, a partire dai quali è stato ipotizzato un suo coinvolgimento. Sabato però il Tnas potrebbe ridurgli la pena, rimandandolo in campo già a febbraio: «Siamo fiduciosi», dice l’avvocato Buceti, «ma questo lo dicono sempre tutti i legali. Io aggiungo: sono convinto del lavoro che abbiamo fatto. Certo, però questo terremoto a pochi giorni non ci viene incontro…».
LE RESPONSABILITÀ. La responsabilità oggettiva di Mauri nella combine dei match incriminati rimane ancora poco chiara, e anche le motivazioni con cui la Corte federale ha allungato la squalifica rimangono abbastanza nebulose (è accusato di omessa denuncia per due partite del 2011, Lazio-Genoa e Lecce-Lazio). Quanto al lavoro del pm De Martino, Buceti non lo critica sul piano strettamente giudiziario: «Sia lui che il Gip Guido Salvini stanno operando in maniera retta», dice. Ciò che non condivide, invece, è «la sua condotta, poco distante dalle suggestioni mediatiche. In particolare, non mi è piaciuta l’intervista che ha rilasciato il pm appena prima dell’udienza che riguardava proprio Mauri». A guardare ciò che sta esplodendo ora su Gattuso e Brocchi il rischio è che possa succedere qualcosa di simile: accostare subito i loro nomi al fango delle scommesse, di fatto dichiarandoli colpevoli anzitempo: «Per me invece vale la loro innocenza fino a prova contraria, come per tutti. E questo va detto anche ai giornali: bisogna saper conciliare le inchieste giornalistiche al rispetto della dignità della persona».
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