
Barcellona. «La croce splenderà» non si può cantare. Meglio «l’amore»

«È stata levata la frase “la croce splenderà” dalla mia aria per motivi di correttezza religiosa, a questo punto al mio prossimo debutto nei Pescatori mi aspetto al posto di “O Dieu Brahma” di cantare qualcosa del tipo “pace e gioia sia con voi”. O Brahma non infastidisce nessuno per il momento?».
Lo ha scritto, e poi cancellato, Irina Lungu, famosa soprano moldava, sul suo profilo Facebook. La cantante si è lamentata perché dall’opera lirica Il Viaggio a Reims di Gioacchino Rossini, prevista al teatro El Liceu di Barcellona dal 13 al 20 settembre, è stata cambiata una parola. Una sola, ma significativa: «croce» sostituita con «amore».
RIDICOLO. «Io non devo difendere il mio credo religioso salendo sul palco, non è certo compito di un cantante, non sono d’accordo con questa imposizione ridicola», ha dichiarato Lungu al Giornale.
Accade questo nella città che ha appena vissuto un tragico attentato ad opera di terroristi islamici. I vertici del teatro hanno preferito non commentare l’accaduto non fornendo alcun tipo di spiegazione.
Foto Ansa
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