Bagnasco. Le reazioni di Amicone, Lupi, Formigoni, Sacconi, Roccella, Rotondi

Di Redazione
27 Settembre 2011
Tanti i cattolici del mondo della politica e della cultura che oggi hanno commentato ai giornali le parole sulla questione morale del cardinale Bagnasco. Il direttore di Tempi: «Critica legittima dal punto di vista della morale cattolica. Ma non trovo una parola che dica che Berlusconi deve essere sfiduciato»

«La questione morale, complessivamente intesa, non è un’invenzione mediatica: nella dimensione politica, come in ciascun altro ambito privato o pubblico, essa è un’evenienza grave, che ha in sé un appello urgente. La questione morale, quando intacca la politica, ha innegabili incidenze culturali ed educative. C’è da purificare l’aria, perché le nuove generazioni – crescendo – non restino avvelenate». Tutti i giornali hanno ripreso le parole pronunciate ieri dal presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, interpretandole come una critica ai comportamenti del premier Silvio Berlusconi. Ma come ha reagito il mondo della politica e della cultura cattolica?

«[Le parole di Bagnasco] sono una critica serrata che dal punto di vista di ciò che insegna la morale cattolica è del tutto legittima. Non credo che i vescovi possano approvare (e io con loro) un ideale di vita che non è condivisibile. Detto questo non trovo una parola che dica che Berlusconi deve essere sfiduciato». Commenta così il direttore di Tempi Luigi Amicone al Fatto quotidiano. E continua, alla domanda se non si senta a disagio a essere governato da una persona che si comporta come il premier: «No, nella misura in cui questa persona non viola le leggi. D’altra parte siamo immersi nella cultura del libertinaggio, che invita a liberare le proprie passioni».

«Bagnasco parla per tutti e non per una persona sola» aggiunge il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, «parla per te, parla per me, io non mi ritengo estraneo. Ci deve spingere tutti ad un esame di coscienza, specie chi ha più responsabilità nel mondo dell’economia, della finanza, della vita sociale e della politica».

Reagisce anche Eugenia Roccella, sottosegretario alla Salute: «Non si può pensare che la prolusione di Bagnasco abbia a che fare con la richiesta di un passo indietro del tipo di quello che avrebbe voluto Barbara Spinelli nei confronti di Berlusconi. Ha parlato perché non ci sia confusione dal punto di vista pastorale, ma non ha parlato dal punto di vista politico».

Non fa mancare la sua voce il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi: «Il presidente della Cei ha rivolto un invito a tutti a riflettere sulla condizione delle istituzioni, dell’economia e della società in Italia. Ciascuno deve riflettere e nessuno può usare il suo monito come una clava contro l’altro».

«Bagnasco ha fatto un richiamo inequivocabile, ma dal mio punto di vista interessa chiunque abbia responsabilità politiche – precisa il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi a Repubblica -. La moralità è un’emergenza che non riguarda mica solo Berlusconi, la questione morale non è una invenzione mediatica e non è solo un problema di rapporti sessuali, di relazione tra uomo e donna. Io rivendico con orgoglio di avere militato con Alfano, Berlusconi e tanti altri amici pur con i loro limiti che valuteranno gli elettori».

Infine, non si può non citare la reazione del ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi. Non la più fine, ma di certo la più originale: «Berlusconi è un santo puttaniere – dice parafrasando il titolo del libro di Roth “Il santo bevitore” – ma passerà alla storia come uno statista».

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