Baby squillo ai Parioli, imputati potranno patteggiare con 40mila euro

Di Chiara Rizzo
01 Aprile 2014
È polemica sulla pena pecuniaria fissata dalla procura di Roma al posto della condanna a 5 mesi e 10 giorni di carcere, per chi si dichiarerà colpevole prima del processo. Sono circa 50 le persone iscritte tra gli indagati

È esplosa con fragore sui media la notizia della decisione dei procuratore aggiunto di Roma Maria Monteleone e dell’altro pm, Cristina Macchiusi, che si occupano delle indagini sulle baby prostitute dei Parioli. I due pm hanno fissato a 40 mila euro la pena pecuniaria sostitutiva alla condanna a cinque mesi e 10 giorni di carcere, per gli imputati che chiederanno di patteggiare. La procura di Roma deciderà caso per caso. Attualmente sono 50 le persone indagate, più altre dieci (circa) sono ancora sotto osservazione.

INDAGATI E GOGNA. Nell’indagine sulle “baby squillo dei Parioli” rimane discutibile la scelta di rivelare solo di alcuni nomi di indagati, finiti poi alla gogna pubblica, il marito di Alessandra Mussolini, Mauro Floriani, che ha già ammesso di aver avuto rapporti con una delle due ragazze «convinto che fosse 19enne», e del figlio del parlamentare di Forza Italia, Donato Bruno. Nella gogna è finito anche per un errore investigativo un dirigente della Banca d’Italia, poi del tutto scagionato.

COME SI È SVOLTA L’INCHIESTA. Gli indagati sono stati individuati attraverso intercettazioni telefoniche e ad analisi dei tabulati: centinaia di dati di coloro che avevano chiamato le baby squillo sono stati pedinati e controllati prima di finire nella lista dei carabinieri del Nucleo investigativo della capitale. In alcuni casi i contatti telefonici si sono rivelati casuali, oppure non hanno comunque portato alla commissione di reati, perché gli uomini, una volta incontrate le due giovani minorenni, avevano deciso di andarsene. La richiesta per i patteggiamenti nasce da un calcolo matematico effettuato dalla procura: i pm chiedono una condanna di un anno e 8 mesi di carcere, che decurtata dalle attenuanti e di un terzo del tempo per il patteggiamento arriva appunto a cinque mesi e 10 giorni.

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