Alfonso Papa incontra Daccò in carcere: «È dimagrito e sofferente»

Di Redazione
08 Ottobre 2012
Il deputato del Pdl ha incontrato Pierangelo Daccò nel carcere di Opera dove si trova in custodia cautelare da ormai undici mesi: «Ha forte conforto nella fede e nell'affetto dei suoi cari»

Il deputato del Pdl Alfonso Papa è stato nel carcere di Opera a Milano in visita a Pierangelo Daccò: «È dimagrito, molto dimagrito. E soprattutto ha una grave carenza e ricerca di affettività e di emotività, un certo straniamento della psiche che nasce da un profondo dolore e profonda sofferenza», ha detto Papa all’Ansa dopo l’incontro con l’uomo che mercoledì è stato condannato a 10 anni per associazione per delinquere finalizzata alla distrazione di fondi, all’appropriazione indebita e alla frode fiscale e concorso in bancarotta nel processo sul dissesto del San Raffaele. Daccò si trova in carcere dallo scorso 15 novembre. Pochi giorni fa è arrivata la richiesta della procura di Milano di una proroga delle indagini e della custodia cautelare nell’inchiesta sulla Fondazione Maugeri.

«La concatenazione tra una condanna di tale importo – ha detto Papa – che non ha equivalenti nelle esperienze recenti e lo studio attento che è stato fatto per prorogare ulteriormente la carcerazione preventiva in assenza di una condanna definitiva è uno dei modi con cui si può agire profondamente sulla psiche e l’equilibrio di un essere umano. E infatti Daccò è sotto stretta osservazione da parte del personale di polizia penitenziario». Papa ha riferito che Daccò trascorre le sue giornate leggendo e scrivendo lettere: «Ha forte conforto nella fede e nell’affetto dei suoi cari» e «vive con serenità e ovviamente con rassegnazione e profondo dolore questa sua situazione».

Il parlamentare ha poi ribadito il suo impegno per quanto riguarda la situazione dei detenuti e delle carceri, che lui stesso ha sofferto nella propria esperienza: «Mi impegno contro condanne esemplari che non hanno equivalenti neanche ai tempi di Tangentopoli» unite spesso a «un uso della carcerazione preventiva sempre più spregiudicato e sempre più violento». A tutto ciò, però «il parlamento è insensibile, a destra e sinistra. La classe politica a destra e a sinistra è tutta solo impegnata in questioni che vanno dalle primarie alla collocazione sicura in una lista per le prossime elezioni e la mia proposta di legge contro la carcerazione preventiva resta ferma nell’indifferenza».

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