Al-Issa: «L’attentato a Salman Rushdie è un crimine da condannare»
«L’attentato a Salman Rushdie negli Stati Uniti è un crimine e come tale non può essere accettato dall’islam». È quanto dichiara in un’intervista a Tempi Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa, segretario generale della Lega musulmana mondiale (Mwl).
La condanna dell’attentato a Rushdie
L’ex ministro della Giustizia dell’Arabia Saudita, intervenuto ieri al Meeting di Rimini per parlare del senso religioso, ha condannato il gesto di Hadi Matar, che il 12 agosto ha pugnalato dieci volte lo scrittore indiano a Chautauqua, in obbedienza alla fatwa dell’ayatollah Khomeini, che lo condannò a morte nel 1989 per i suoi scritti blasfemi.
Secondo Al-Issa, è importante «interpretare il Corano e i testi religiosi islamici perché non vengano sfruttati a scopo politico». Anche quando ci si trova davanti a «idee offensive», prosegue parlando di Rushdie, «non si può cedere alla violenza. I problemi religiosi vanno affrontati con il dialogo».
Persecuzione degli uiguri? «Non mi intrometto»
Il segretario generale, che nel 2017 incontrò in Vaticano papa Francesco, è ritenuto un importante alfiere dell’islam moderato. Ma è anche un attento politico e si rifiuta di condannare il regime comunista cinese per la persecuzione dei musulmani uiguri nel Xinjiang. Come comprovato da testimonianze e documenti ufficiali, il governo di Pechino ha rinchiuso in campi di rieducazione attraverso il lavoro 1,5 milioni di musulmani uiguri a partire dal 2017. I più importanti paesi islamici, per non inimicarsi la Cina, non hanno mai protestato.
Al-Issa non si distanzia da questa posizione: «Quando c’è un problema, bisogna avere informazioni esatte, con tutti i dettagli, prima di giudicare e reagire», abbozza a Tempi come se la mole delle informazioni disponibili che ha spinto tutto il mondo a condannare la Cina non fosse sufficiente. «Noi speriamo che tutti i governi del mondo rispettino i diritti delle minoranze, ma non possiamo mai intrometterci senza avere un panorama dettagliato del problema».
Il ringraziamento a Giussani e al Meeting
Esaltando il Senso religioso di don Luigi Giussani, infine, ringrazia il Meeting per l’invito a parlare e spiega: «Il senso religioso è dentro ogni uomo e viene da Dio. Se non ci fosse, non potremmo parlare di valori religiosi comuni e di valori umani comuni. Ogni essere umano ha il senso della fede, implicito o esplicito».
Anche per questo cattolici e musulmani possono dialogare per «per estirpare la paura dell’altro. Se le diversità tra esseri umani sono volere di Dio, noi dobbiamo crederci e imparare a comprenderci per vivere insieme».
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