Il governo danese – informa il quotidiano britannico The Independent – dopo anni di insistenza da parte del fronte animalista ha deciso di porre ufficialmente un divieto alla macellazione rituale necessaria alla produzione di carne halal e kosher, ovvero, per così dire, rispettivamente “islamicamente” ed “ebraicamente” corretta.
LE REGOLE. In teoria, secondo le regole continentali, in Danimarca così come negli altri paesi del club di Bruxelles sarebbe già obbligatorio stordire gli animali prima di macellarli. Tuttavia l’Europa stessa prevede deroghe in base alle convinzioni religiose, dal momento che tanto per i musulmani quanto per gli ebrei gli animali al contrario devono essere uccisi per la macellazione quando sono ancora coscienti. Ebbene, da un paio di giorni Copenhagen ha annullato l’esenzione, poiché, ha spiegato in tv il ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Dan Jørgensen, «i diritti degli animali vengono prima della religione».
PROTESTE. Diverse e dissonanti le reazioni da parte degli interessati. Da una parte, il viceministro degli Affari religiosi di Israele, il rabbino Eli Ben Dahan ha dichiarato al Jewish Daily Forward che «l’antisemitismo europeo si sta intensificando perfino nelle istituzioni governative»; mentre l’osservatorio Danish Halal, dopo aver lanciato una petizione contro il bando governativo, ha definito quest’ultimo «una chiara interferenza nella libertà religiosa che limita i diritti dei musulmani e degli ebrei di praticare la loro religione in Danimarca».
EFFETTI MINIMI. Dall’altra parte, però, altri rappresentanti di entrambi i mondi si sono affrettati a minimizzare gli effetti della svolta danese. Khalil Jaffar, un imam del Centro culturale islamico di Copenhagen, ha ricordato ad Al Jazeera che i leader musulmani del paese già diversi anni fa hanno emesso una fatwa in virtù della quale la carne degli animali storditi prima della macellazione va considerata halal. E il presidente del Jewish Community Centre, Finn Schwarz, pur sottolineando che la novità «è stata introdotta frettolosamente in maniera non democratica», ha specificato che essa non cambierà la vita della piccola comunità ebraica danese, la quale in realtà già attualmente importa dall’estero la carne kosher e potrà continuare a farlo.
E LA GIRAFFA MARIUS? Impossibile tuttavia non notare lo strano cortocircuito creato dalla decisione del governo danese, che entra in vigore proprio pochi giorni dopo la clamorosa macellazione in pubblico della giraffa Marius nello zoo della capitale. Non a caso su Twitter qualcuno ha già commentato che «in Danimarca si squarta tranquillamente una giraffa in salute davanti ai bambini ma il pollo kosher/halal è illegale».