Tunisia

Leone Grotti
12 Gennaio 2012
A Sejenane, piccola cittadina a 150 km da Tunisi, i salafiti hanno aperto un tribunale islamico e una prigione, dando la caccia a chi beve alcol. Denunciati alla polizia per avere instaurato un vero e proprio emirato, sono stati costretti a consegnarsi dal capo dei salafiti della Tunisia, lo sceicco Khatib
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Redazione
25 Ottobre 2011
Le prime elezioni libere in Tunisia a nove mesi dalla caduta del dittatore Ben Ali vedono il partito islamista Ennadha in vantaggio sui laici: «Siamo largamente avanti, con consensi che oscillano tra il 25 e il 50% a seconda delle regioni». L'affluenza altissima, oltre il 90%, «è un messaggio al mondo che i tunisini aspirano a un paese libero e democratico»
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Rodolfo Casadei
24 Ottobre 2011
L’islam oltranzista dei salafiti contro quello presentabile dei Fratelli musulmani. Gli avanzi del regime di Ben Ali contro i giovani rivoluzionari. Disincanto contro speranza. Viaggio in Tunisia alla vigilia delle prime elezioni libere nel mondo arabo
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Leone Grotti
20 Luglio 2011
Il regime di Ben Ali è caduto il 14 gennaio ma i soprusi della polizia persistono. Lo rivela un rapporto realizzato dall'Associazione tunisina per i diritti umani, che riporta casi in cui la polizia, arbitrariamente, ha picchiato e arrestato manifestanti pacifici. E ancora nessuna indagine sui poliziotti responsabili dei 300 morti nella rivoluzione tunisina
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Rodolfo Casadei
29 Giugno 2011
Ci sono rivolte arabe coronate dal successo politico, come quelle di Egitto e Tunisia, e le rivoluzioni represse nel sangue dal regime, come avvenuto in Siria. In Marocco la richiesta di parte della popolazione di maggiore democrazia ha portato re Mohamed VI a cambiare la Costituzione e a sottoporre a referendum la sua approvazione. I marocchini sono divisi ma non usano le armi
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Chiara Rizzo
07 Giugno 2011
«Con rispetto - dichiara a Tempi Souad Sbai - ho voluto contestare le affermazioni di Napolitano che sostiene che gli sbarchi dai paesi Nord Africani siano legati alle tratte di esseri umani. Questo è un problema vecchissimo. Napolitano, che il 26 aprile parlava dei bombardamenti Nato in Libia come “sviluppo naturale” oggi chiede di non dimenticare queste persone»
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