Secondo l'Istat nel 2015 le nascite sono state 488 mila (-15 mila), nuovo minimo storico dall’Unità d'Italia. Gli ultrasessantacinquenni sono il 22 per cento della popolazione
Se le stime preliminari dell'Istat verranno confermate dai dati dei conti economici trimestrali, l'aumento del Pil è in lineare decelerazione (ma gufo chi lo dice)
«Con il Jobs Act l'Italia riparte», ha esultato Renzi. Ma a ben vedere i dati Istat sembrano dare ragione alle analisi preoccupate degli studiosi di Adapt
Sul Corriere Michele Salvati, presagendo la «vittoria finale» della riforma del Senato, s’è messo a paragonare Renzi a De Gasperi. In questo clima di humilitas, penso al comune destino della stirpe degli uomini
La vera notizia che nessuno ha evidenziato è che la crescita sta già decelerando prima ancora di accelerare. Come confermano gli altri indicatori congiunturali
Ciò che temevamo si sta realizzando: la “ripresa” frena prima ancora di incominciare ad accelerare. E il motivo è che il valore aggiunto dell’industria non si schioda
Serve un mercato del lavoro “nervoso” perché la disoccupazione cali e si possa parlare di ripresa vera. I “segnali positivi” dell’economia italiana riletti alla luce di uno dei pochi dati che contano davvero
Desolante il nuovo rapporto Istat sul bilancio demografico del 2014: 503 mila nascite (12 mila in meno rispetto al 2013) e 598 mila decessi. Neanche gli immigrati bastano più