Duro editoriale del Wall Street Journal contro i silenzi di media e politici liberal sulle violenze verso la Corte Suprema: «Proteggere la democrazia significa proteggere tutte le sue istituzioni»
Si moltiplicano le proteste e le minacce ai giudici della Corte suprema americana. Ma la stampa liberal è sempre a caccia di buonissime ragioni per promuovere le interruzioni di gravidanza: «Meno rischi di diventare poveri»
«Se Dio ha ucciso suo figlio, perché io non posso?», «dovete marcire sotto terra», «RIP Gesù, ucciso da quel woke di tuo padre». La marcia dei pro-choice davanti alle case dei giudici e contro le chiese cattoliche
Che fare del Mother's Day in piena campagna pro-choice? Al grido “non fiori ma diritti” la stampa liberal americana denuncia una giornata ipocrita, crudele, discriminatoria, cattolica. Colpa di quella parola, altrove sostituita con “adulto speciale”
Dopo il parere della Corte suprema che sembra volere ribaltare la sentenza Roe v. Wade è partita l'offensiva dem che la butta in caciara e parla di contraccezione e nozze gay a rischio
Lo scandalo generato dallo scoop di Politico e la possibilità che la Corte Suprema rimetta in discussione la protezione costituzionale all'aborto è frutto di un dibattito che va avanti da 50 anni e che vede gli americani radicalmente divisi, non schierati in modo uniforme
Scoop di Politico che pubblica il parere di un giudice supremo americano contro la Roe v. Wade (che dice una cosa giusta). Non è la sentenza, ma basta per far gridare all'oscurantismo fascista
Il caso di Joseph Kennedy, che a fine partita si inginocchiava in campo per ringraziare Dio ed è stato cacciato dalla squadra del liceo, arriva alla Corte Suprema. «E se si fosse inginocchiato contro il razzismo?»
Ketanji Brown Jackson dice di non potere darne una definizione. Il pensiero progressista e il terrore di affermare fatti fondamentali per paura di offendere la brigata “woke”
Per sostituire il liberal Stephen Breyer, il presidente dem ha annunciato che sceglierà «una donna nera» a prescindere dal curriculum. Una decisione tanto deleteria quanto incostituzionale