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Gli Usa non sono l’Europa: discutere di aborto non è un tabù

Di Leone Grotti
05 Maggio 2022
Lo scandalo generato dallo scoop di Politico e la possibilità che la Corte suprema rimetta in discussione la protezione costituzionale all’aborto è frutto di un dibattito che va avanti da 50 anni e che vede gli americani radicalmente divisi, non schierati in modo uniforme
Proteste negli Usa davanti alla Corte suprema in attesa della sentenza sull'aborto

«Aborto, Medioevo americano». «Passo indietro di 50 anni». «Democrazia a rischio». Per i giornali italiani è inconcepibile che la Corte suprema degli Stati Uniti – sulla scorta del “caso del secolo” Dobbs v. Jackson – annulli le sentenze Roe v. Wade e Planned Parenthood v. Casey, cancellando la protezione costituzionale di cui l’aborto gode negli Stati Uniti dal 1973. Secondo molti commentatori, la decisione è anche antidemocratica, secondo la distorta concezione per cui la democrazia è rispettata soltanto quando dà corpo alle istanze liberal. Ma la verità è che, contrariamente a quando dichiara la scrittrice americana Erica Jong al Corriere della Sera, negli Usa l’aborto non è un tabù e il dibattito si è evoluto negli anni, senza fermarsi come in Europa.
Sull’aborto l’America è divisa
Lo dicono innanzitutto i dati. Secondo l’annuale sondaggio di Marist Poll, pubblicato in occasione della Marcia per la vita di gennaio, oltre il 60 per cento degli americani vorrebbe che la C...

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