La dignità del nascituro non dipende dai presunti danni o profitti che porterà al singolo e alla società. Il grave errore di entrambi i fronti nella battaglia intorno alla vita
Rassegna ragionata dal web su: le difficoltà politiche di Draghi e Macron e la necessità di una forte legittimazione popolare, il dilemma della Corte suprema Usa che riguarda anche noi
Per decenni i giudici sono stati alleati dei democratici nella lotta progressista per ricostruire l'America creando diritti e facendo legge. Ora che non è più così i liberal danno di matto
L'aborto, la guerra, l'Occidente, la Russia. Riflessioni sulla crisi dell'ordine mondiale, i suoi nemici interni ed esterni, e il pericolo dell'individualismo radicale
Anche se molte grandi aziende hanno già assicurato che pagheranno alle dipendenti l'interruzione di gravidanza, la maggior parte è rimasta in silenzio dopo la sentenza della Corte Suprema. Come mai? Merito dei sondaggi
«Dopo 50 anni saranno di nuovo i Parlamenti degli Stati a decidere sull’aborto. Fondamentali i giudici nominati da Trump. La sentenza non è costruita su basi morali, ma giuridiche». Intervista al docente americano dell’Università di Notre Dame, Paolo Carozza
Con una maggioranza di 5 a 4 i giudici hanno ribaltato le sentenze Roe e Casey: «La Costituzione non fa alcun riferimento all'aborto e un tale diritto non è implicitamente protetto dalla Costituzione». Ora saranno i singoli Stati a decidere sul tema
Barricate intorno alla Corte Suprema, centri di aiuto alla vita dati al fuoco dagli attivisti di Jane’s Revenge, punti gravidanza nel mirino delle élite. E mentre la stampa pratica il silenzio sulle minacce ai giudici il paese attende la decisione su Roe v Wade