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Il più bel regalo per la festa della mamma? «L’aborto»

Che fare del Mother's Day in piena campagna pro-choice? Al grido “non fiori ma diritti” la stampa liberal americana denuncia una giornata ipocrita, crudele, discriminatoria, cattolica. Colpa di quella parola, altrove sostituita con “adulto speciale”

Caterina Giojelli
08/05/2022 - 6:30
Salute e bioetica
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Aborto Corte suprema
Manifestanti pro-choice davanti alla Corte suprema americana (foto Ansa)

Il miglior regalo per la festa della mamma? Dare alle mamme il controllo del proprio corpo. Lo scrive il Washington Post, immaginando sarcasticamente il giudice Samuel A. Alito Jr fare gli auguri alla moglie Martha «dopo aver scritto in un parere che le porterebbe via il controllo del corpo».

Non fiori, ma interruzioni di gravidanza

La fuga di quella che sembra essere una prima bozza del parere della maggioranza della Corte Suprema firmata dal giudice Alito (pubblicata da Politico col titolo “La Corte Suprema ha votato per revocare il diritto all’aborto”) ha scatenato la stampa liberal. C’è chi denuncia la fine imminente del diritto all’aborto, cui seguiranno quello alla contraccezione, ai matrimoni gay e perfino a quelli interraziali. E c’è chi denuncia l’ipocrisia di festeggiare le donne con mazzi di rose e cioccolatini mentre repubblicani e media conservatori vogliono metterle a tacere e privarle dei loro diritti, i social vengono invasi dalle #MyAbortionStory e, fonte Guttmacher Institute, 1 donna su 4 abortirà prima dei 45 anni.

Il Wp fa letteralmente la festa a chi vuole festeggiare le mamme, ricordando che il 60 per cento di chi abortisce ha già dei figli perché l’America è un posto tossico per mettere su famiglia: l’infanzia costa come il college, gli affitti sono insostenibili, i figli frequentano scuole dove si insegna come nascondersi negli armadi per ripararsi dalle sparatorie. Ipocrita, per il Wp, deviare l’attenzione sulla ricerca del leaker che ha violato «la santità di un’alta corte che ha inflitto la propria parte di ferite morali a questo paese. Sono state fatte molte speculazioni sul fatto che il leaker sia conservatore, liberale o qualcos’altro. Chiunque sia stato, ha una madre e ha capito il significato cruciale del suo tempismo. America, rispetta le madri nel modo giusto, con diritti legali sui nostri corpi. Non c’è bisogno di fiori».

Non è una festa, ma «un crudele promemoria»

«Negozi pieni di fiori luminosi, gioielli luccicanti e scatole di cioccolatini. Le pubblicità della festa della mamma in tv mostravano famiglie che si abbracciavano, sorridevano o giocavano nel parco. Ma la festa della mamma non è un’occasione felice per tutti». Per Forbes la festa della mamma è al contrario un affronto per chi ne piange una, per chi non può avere figli, soprattutto mai come quest’anno la festa della mamma costringerà troppe donne a lottare col dolore di una perdita: dati Oms «ben il 25 per cento delle gravidanze termina con un aborto spontaneo» e sarebbe terrificante per queste donne «se Roe v. Wade fosse ribaltata e l’aborto limitato».

Perché? Perché, lo scrive anche il Nyt, «i medici finiranno per avere paura di eseguire qualsiasi procedura che possa essere erroneamente interpretata come un aborto illegale» (come il raschiamento) e alle donne potrebbe non restare altra scelta che «aspettare di abortire “naturalmente”, il che potrebbe richiedere settimane e mettere a rischio la loro salute». «Fortunatamente, conclude Forbes – ricordando che il bombardamento tra fine aprile e inizio maggio di messaggi che celebrano la festa della mamma è per molte «un crudele promemoria» -, esistono aziende come DoorDash che consentono ai propri clienti di disattivare gli annunci pubblicitari».

«Sono la mamma che sono perché ho abortito»

«So di essere la madre che sono oggi perché ho scelto di non essere madre quando avevo 19 anni». Usa Today festeggia la mamma con la storia di Bonnie Jean Feldkamp, che ha cambiato la sua vita impegnando i soldi del risarcimento di un incidente d’auto in un aborto. La donna scrive che l’aborto è «una tragedia», che «non posso parlare di aborto in termini di “peccato” o “omicidio”, anche se non nego che quella che stava crescendo dentro di me fosse una vita potenziale. Ho due figli biologici. So cosa si prova a sentire un battito cardiaco per la prima volta e avvertire i primi movimenti come popcorn che scoppiettano in grembo».

Ma se «i miei tre figli hanno avuto la migliore versione possibile di me, è perché ho aspettato a diventare mamma (…) La chiave è avere una scelta. Ogni donna merita di essere sostenuta nelle sue scelte per la maternità. Ed è questo che dovremmo celebrare in questa festa della mamma».

Il Mother’s Day Strike dei tiktoker

Al grido di «sei estremisti cattolici hanno deciso di rovesciare Roe», il gruppo pro-choice Ruth Sent Us ha invitato gli attivisti a trovarsi nei paraggi di una chiesa cattolica l’8 maggio, festa della mamma e inizio dei una settimana di “azioni fuori dalle chiese” e fuori dalle case dei giudici. Alcuni portoni sono già stati vandalizzati, nonché pubblicati online gli indirizzi delle abitazioni private dei sei giudici conservatori (a onor del vero, non si tratta di “sei estremisti cattolici”, Neil Gorsuch è episcopale, sono invece cattolici il giudice Roberts e il giudice Sonia Sotomayor che stando alla bozza trapelata non avrebbero votato per rovesciare la Roe V. Wade).

«Ci hanno spogliato dei nostri diritti umani al punto che la protesta non è più efficace. L’unica lingua parlata dall’America è il denaro e lo sfruttamento, quindi mostriamo loro quanto siamo parte integrante di questo sistema». I tiktoker americani hanno lanciato il Mother’s Day Strike, lo sciopero della festa della mamma:  «A partire da domenica 8 maggio 2022, tutti coloro che soffriranno immensamente e forse moriranno per l’abrogazione della Roe V. Wade da parte degli estremisti di destra semplicemente… si fermeranno. Smetti di fare acquisti. Non andare al lavoro. Non interagire in alcun modo con l’economia. Mantieni tutte le transazioni a zero».

La festa di “un adulto speciale”

Se l’aborto è un diritto, la mamma è un tabù. E festeggiarla un’eresia. Nel Regno Unito una mamma non è nemmeno una donna perché una donna è una “menstruator”, “possessore di utero”, “persona con la cervice”, “corpo con la vagina”, “persona che partorisce” che allatta “al petto”, insomma «dipende dal contesto», parola della presidente del partito Laburista e ministro ombra per le questioni femminili e l’uguaglianza Anneliese Dodds. In Australia, a Sydney, la festa della mamma è stata annullata in asili e scuole proprio per il suo legame intrinseco con la parola donna e le discriminazioni di gender che sottende: al suo posto, il 6 maggio scorso, è stata infatti celebrata la “festa dei genitori” o “giornata della famiglia”, o ancora “festa dei genitori e dei tutori” «per motivi inclusivi».

L’Early Childhood Australia ha fornito agli educatori una guida illustrata con foto di famiglie con “due padri” gay e “due madri” lesbiche. Una guida per per includere famiglie “diverse” che raccomanda in ogni caso di suggerire ai bambini di preparare un lavoretto per un “adulto speciale” – non necessariamente la mamma – «per evitare gli stereotipi di genere».

La mamma, il bambino e l’acqua sporca

Negli Stati Uniti la parola “donna” ha ancora una sua dimensione, se si tratta di parlare di aborto: non per nulla Ketanji Brown Jackson, giudice nominato da Biden alla Corte Suprema asserisce di non poterne dare una definizione («Non sono una biologa»), ma si mostra pronta a usarla per sottolineare che le decisioni della Corte nei casi Roe v. Wade e Planned Parenthood v. Casey «sono i precedenti giuridici (…) relativi al diritto di interrompere la gravidanza di una donna».

Ma negli Stati Uniti, dove «la gravidanza uccide, gli aborti salvano vite», dove “Dio ama l’aborto” e siccome Gesù non l’ha condannato allora è lecito (e non mancano i templi per amministrarlo come un sacramento) se l’aborto è un diritto, la mamma è un tabù. Nominarla una eresia. E festeggiarla non è cosa da donne, ma cosa ipocrita, discriminatoria, crudele, cattolica e bigotta. Da buttare via, insieme al bambino e all’acqua sporca.

Tags: Abortocorte supremafesta della mammaUSA
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