Scritto con gli occhi
Un giro tra auto e moto d’epoca
Dopo vari rinvii da parte mia, dovuti a momenti non troppo favorevoli e a “conflitti d’interessi” con la solita Sla, finalmente sono riuscita ad andare a vedere e ammirare la collezione privata di moto e auto d’epoca del mio amico Sebastiano. Nonostante il caldo infernale io e il “mio staff” siamo andati nel garage dove sono conservate tutte quelle meraviglie. Appena arrivati ho visto nel cortile le due auto ben parate e tirate a lucido come si conviene a due vere star. Scesa dalla macchina ho voluto vedere subito le auto; mi sono fatta accostare, con tutte le precauzioni del caso per non rovinare la carrozzeria delle dive, e per prima ho visto la Mercedes. Sebastiano mi ha aperto lo sportello perché potessi ammirare l’interno, conoscendo il mio grande amore per le auto i motori e “l’alta velocità”. Naturalmente dopo aver visto l’interno e aver ascoltato la storia della macchina, ho voluto vedere il motore. Ma vi pare che non volessi vedere il motore? Si vede che non mi conoscete molto bene! Provate a chiedere al mio amico Lachi col quale facevo tante “scorribande” in auto! Uscivamo di notte a correre e fare acrobazie con la macchina, ma voi non fatelo… di matti ne bastano due (io e Lachi)! Il motore era incantevole, pieno di forza, riempiva tutto il vano, ma soprattutto lindo come piace a me e… non tutto “nero e untuoso”! Sebastiano, a un certo punto, ha chiesto se era possibile farmi salire per portarmi a fare un giro (magari! ho pensato) e quando gli è stato risposto di no dalla moglie nonché mia dottoressa ha iniziato a pensare addirittura di smontare il sedile per mettermi dentro completa di carrozzina. A quel punto ho detto io di no, non volevo che la Mercedes si graffiasse solo per il gusto di sedermi; non avrei permesso questa fesseria! Figuriamoci, non mi passava neanche nell’anticamera del cervello salire su quel gioiello con la carrozzina.
Poi siamo passati a vedere gli interni, una vera bellezza, tutto molto accurato e perfetto.
Ci siamo divertiti a guardare le frecce di direzione, costituite da una levettina esterna (era a dir poco buffa!). Abbiamo commentato che quella macchina era per 5 persone ma…. era strettissima, solo delle sardine ci sarebbero state li dentro!
Entrati, Sebastiano me le ha presentate ad una a una e, mentre illustrava ogni singola moto, pendevo dalle sue labbra per il cuore e l’amore che metteva nel raccontare tutti i minimi dettagli, da come ne era venuto in possesso, di come era riuscito a trovare i pezzi di ricambio, di come era riuscito a riportarle in vita, di che periodo erano, un racconto affascinante e dettagliato per ogni singola moto!
Ammiravo ogni minimo dettaglio mentre Sebastiano raccontava e pensavo con quanta cura e amore se ne occupava e così ho potuto scrutare le Guzzi, le Piaggio, la Bianchi (solo 2 in Italia) del periodo della guerra col fascio littorio sulla targa, e tante altre storie che hanno rapito la mia mente.
Sono rimasta affascinata dalle storie raccontate da Sebastiano, non mi stancavo di ascoltarlo tanto da volergli chiedere il bis come si fa a teatro! Per me era come assistere a un’opera con attori bravissimi. Per chi non ama queste opere d’arte è difficile da immaginare ma è un amore che ti prende dentro, al quale è difficile rinunciare e io purtroppo ci ho dovuto rinunciare troppo presto! Dovevate vedere l’amore di Sebastiano mentre mi narrava ogni storia e io, rapita da ogni singola parola che usciva dalla sua bocca, ero estasiata.
Vedendo la Lambretta del film Vacanze Romane sono entrata improvvisamente dentro la pellicola e guardando la Vespa ho ricordato la mia, bianca, lucida come uno specchio, perché dopo ogni uscita la pulivo di tutto punto e, la mattina prima di andare a scuola, mi portava alla Torres per fare gli allenamenti di tennis sui campi in terra battuta (ebbene sì, adesso sapete tutti che sport praticavo). Tanti ricordi, mentre Sebastiano andava avanti a parlare, affioravano alla mia mente e mi portavano al passato, non certo al periodo a cui risalivano moto e macchine d’epoca! Sono vecchia ma non così tanto!
Tra le varie moto c’era un rottame appoggiato al muro in attesa del suo turno di restauro e un grande scatolone con dei pezzi di ricambio; ebbene in quello scatolone c’era quella che diventerà una moto grazie all’amore di questo amante delle due ruote. Continuavo ad ammirare con lo sguardo ogni moto come a voler fare quasi “indigestione” ma si era fatto tardi, esitavo ad andare via e mentre mi allontanavano continuavo a “lustrarmi gli occhi”. Sarei rimasta ancora lì a parlare con Sebastiano della indimenticabile serata trascorsa in compagnia di quelle meraviglie ma mi stavano portando verso una macchina molto moderna nella quale sale l’intera carrozzina. Il moderno surclassava l’antico ma a quale prezzo!
Anche questo sogno l’ho realizzato. Certo, detto fra noi, almeno le macchine le avrei volute guidare ma non riesco neanche a guidare la carrozzina, figuriamoci se posso mettermi al volante di uno di quei gioielli. Forse Sebastiano aveva paura corressi come fossi in F1, come facevo prima di ammalarmi? Dai Sebastiano, queste macchine sono adatte per passeggiare e non per correre! E comunque prima dovrei rinnovare la patente scaduta da una vita! Sì, forse prima di riprendere in mano una macchina, è meglio che rinnovi la patente e prometto di… non correre, non prenderò multe per alta velocità come facevo prima! D’altronde con la “carrozza” che ho in dotazione ho imparato a guidare piano altrimenti posso dire addio alla testa!
Altro sogno realizzato, mettiamolo in “saccoccia” e pensiamo al prossimo !
SEBASTIANO…. IO HO BUONA MEMORIA, CI VEDIAMO APPENA LE ALTRE MOTO SONO A POSTO! A PARTE L’ALTRO SOGNO CHE MI DEVI AIUTARE A REALIZZARE!
Bacioni,
Susanna
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