Siria. Scricchiola già la tregua: almeno 24 morti ad Hama

Di Redazione
08 Maggio 2017
Non si sono fermati i combattimenti tra esercito e ribelli. L’intesa raggiunta con l'accordo di Turchia, Russia e Iran individua quattro aree di sicurezza per le quali è prevista una de-escalation militare
This photo provided by Azaz Media Office, a Syrian anti-government activist group, which has been authenticated based on its contents and other AP reporting, shows Syrian citizens and civil defense workers gathering next of burning car at the explosion scene, in Azaz town, north Syria, Wednesday, May 3, 2017. Syrian activists say a large explosion in a northern town along the border with Turkey has killed and wounded several people. (Azaz Media Office via AP)

This photo provided by Azaz Media Office, a Syrian anti-government activist group, which has been authenticated based on its contents and other AP reporting, shows Syrian citizens and civil defense workers gathering next of burning car at the explosion scene, in Azaz town, north Syria, Wednesday, May 3, 2017. Syrian activists say a large explosion in a northern town along the border with Turkey has killed and wounded several people. (Azaz Media Office via AP)

tratto dall’Osservatore Romano – Damasco, 8. La prima giornata di tregua nelle “zone cuscinetto” stabilite in Siria dal memorandum di Astana ha registrato scontri armati tra ribelli ed esercito che hanno portato alla morte di almeno 24 persone. I combattimenti sono avvenuti nella provincia di Hama, nel centro del paese. Secondo fonti dell’opposizione, le forze di Damasco hanno perso undici unità mentre tra le file dei ribelli sono rimasti uccisi 13 miliziani.

L’accordo raggiunto ad Astana sotto la supervisione di Turchia, Russia e Iran individua quattro aree di sicurezza per le quali è prevista una de-escalation militare. Secondo quanto si legge nell’accordo, pubblicato ieri, queste aree sono la provincia di Idlib, nel nord, e parte delle vicine province di Latakia, Hama e Aleppo; alcune zone del nord della provincia di Homs; la regione orientale di Goutha, dove si trova Al Qabun, periferia di Damasco; Daraa e Al Quneytra nel sud. Finora l’accordo — siglato da Russia, Turchia e Iran, con il placet statunitense — non sembra avere avuto grande successo sul terreno: Mosca ha registrato 18 violazioni soprattutto nei territori controllati dai jihadisti legati al cosiddetto Stato islamico (Is), negando, d’altra parte, che nella provincia di Hama siano avvenuti combattimenti.

Il governo tedesco ha espresso ieri la preoccupazione che l’accordo di Astana possa non funzionare. Dal paese mediorientale devastato dal conflitto civile, ha spiegato il ministero degli esteri di Berlino, giungono notizie «preoccupanti di violazioni dell’intesa». Il Cremlino ha inoltre fatto sapere che intende aprire un canale di dialogo con Washington per prevenire incidenti. Intanto, la battaglia imperversa nell’area di Raqqa. Settantasei miliziani dell’Is sono stati uccisi ieri in scontri con le Forze democratiche curde siriane in un villaggio a ovest della città ancora sotto il controllo dei jihadisti. Lo riferisce l’agenzia iraniana Fars, annunciando che le forze curde hanno condotto un’operazione denominata “Eufrate” per colpire le posizioni dell’Is nella provincia di Raqqa, riuscendo a conquistare il villaggio di Sahel Al Khashab dopo quattro giorni di scontri.

Pesanti combattimenti sono attualmente in corso tra i curdo-siriani e l’Is nella città di Tabqa. Secondo quanto riferito da fonti locali, i curdi sono riusciti a prendere il controllo di tre quartieri della città, ma non della diga sull’Eufrate dove sarebbero concentrati i miliziani dell’Is. Altri scontri sono in corso tra i combattenti curdi e l’Is nel villaggio di Moshayrefeh, sulle rive dell’Eufrate.

Foto Ansa/Ap

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