Caro Renzi, oltre ad allargare le gabbie delle galline ovaiole, che ne dice di usare il semestre europeo per parlare di immigrazione?

Di Alfredo Mantovano
30 Giugno 2014
È troppo immaginare di sfruttare la presidenza italiana dell'Ue per chiedere un piano coordinato sull'emergenza profughi senza furbizie degli Stati?

È un’Ansa da Bruxelles di qualche giorno fa; la riporto testualmente perché il riassunto non pregiudichi il peso della notizia:

«”L’Italia ha informato la Commissione europea di essersi conformata alla direttiva Ue che prevede l’introduzione di nuove gabbie, più ampie, per l’allevamento delle galline da uova”. Lo ha detto Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla Sanità Tonio Borg, commentando la sentenza della Corte di giustizia europea che ha dichiarato l’Italia inadempiente per non aver garantito dall’1 gennaio 2012 la messa al bando delle vecchie gabbie per l’allevamento delle galline ovaiole. Tuttavia, ha precisato il portavoce, “la Commissione europea per chiudere la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, ha bisogno di ricevere la prova che la nuova normativa viene applicata e rispettata in tutto il territorio”».

Martedì prossimo inizia il semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea. Ai confini dell’Europa uno Stato che aveva avviato la procedura per farvi ingresso – l’Ucraina – è devastato dalla guerra civile, con palazzi incendiati, aerei abbattuti, vittime a centinaia e pezzi di territorio che si staccano. Un altro, che pure aveva ipotizzato un percorso analogo – la Moldavia – conosce la secessione da quando si è costituito in repubblica indipendente, con la Transnistria paradiso per criminali di ogni risma. La Turchia, che si immaginava potesse aderire all’Unione, oltre ai problemi interni, vede sorgere a oriente, a pochi chilometri dalle proprie città, l’agglomerato sunnita ultrafondamentalista risultante da una parte di Iraq e una parte di Siria, divenuto meta di giovani europei convertiti all’islam.

mare-nostrum-marina-lampedusa-migrantiPer non parlare di ciò che accade sulle acque dalle quali si entra in Europa, e delle tragedie di intere comunità in fuga dalle ex primavere arabe o dall’Africa centro-settentrionale. E per non dire degli effetti della crisi, tutt’altro che superata nonostante la ripresa annunciata dal quarto di punto in meno del costo del denaro e dallo zero virgola in più di qualcosa in qualche angolo del Lussemburgo o della Renania.

Presidente Renzi, è vero che sei mesi sono pochi, e che quando cadono nella seconda parte dell’anno in realtà sono quattro. È vero pure che, oltre la retorica ufficiale, la presidenza di turno non ha grandi poteri. Ma, con tutti i limiti istituzionali e temporali, è lecito conoscere quali saranno le priorità di un tempo che comunque esige la leadership dell’Italia, e che capiterà di nuovo fra non meno di 14 anni? Nessuno si attende l’illustrazione di un programma di governo – quella l’ha già fatta, con la consueta ridondanza –, ma di individuare uno o due obiettivi, e su quelli fare qualche passo in avanti, provando a coinvolgere i partner. L’immigrazione, per esempio, con la descrizione di un piano europeo, che affronti il dramma profughi da prima che prendano il mare dalle coste libiche e che immagini, senza furbizie fra gli Stati, una concordata ripartizione degli oneri.

È troppo? Se il 31 dicembre il contributo della presidenza italiana coinciderà con l’allargamento degli spazi per le galline ovaiole saremo tutti più contenti, a cominciare dalla fauna avicola. Ma è probabile che neanche dosi massicce di zabaione indeboliranno i dubbi sulla ragione d’esistere di un continente che appare sempre più vecchio, e quindi inutile.

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6 commenti

  1. filomena

    E voi sareste bravi cristiani… E poi vi permettete di dire agli altri che sono egoisti perché non fanno figli o alle donne che abortiscono assassine. E queste persone (non embrioni) che muoiono di fame, gli sparereste per respingerli in mare solo perché sporcano le strade? Vergognatevi!!!

    1. Lady

      A Filomena stai calma!! Parla per te!! Che qua ognuno parla per se e si assume la responsabilità di quello che scrive! E nn riempirti la bocca di soliti luoghi comuni. Chi uccide un bambino anche se nella pancia commette omicidio, chi spara a una persona di qualsiasi nazionalità commette assassinio, chi ama veramente è aperto alla vita. Poi in tutto questo vivere ci sono un sacco di problemi, ma le cose vanno chiamate col loro nome. Saluti

  2. Antonio

    più che parlare si deve agire. Legiferare per ridurrei flussi immigratori, sia regolari (in un’economia comatosa non servono centinaia di migliaia di poveri sfruttabili in più l’anno) che irregolari, contro i quali serve estremo rigore. Non capisco perchè altri paesi possano respingere, rimpatriare, addirittura sparare ai barconi… mentre noi no. C’è semrpe qualche buonista, babbeo che si appella ai diritti umani (si e quelli degli italiani?), magistrato ideologizzato immigrazionista che denuncia chi respinge i barconi, centri sociali che protestano, onlus che fiutano l’affare-migranti, buonisti vari ed eventuali, polli ruspanti ecc ecc Per cui se qualcuno si mette sempre di traverso, l’invasione viene di fatto avallata. Tutti dentro, sbandati,balordi,delinquenti…basta autocertificare che si scappa da qualcosa. Per i clandestini è sempre meglio l’Italia,anche se impediscono loro di andare in altri paesi. Si scrocca mantenimento, sanità, trasporti… si sporca impuniti, si ruba sempre protetti dalla giustificazione di eterna “indigenza”, si è protetti da magistratura e politica nonchè da orde di buonisti sbavanti che vogliono il degrado del terzo mondo quì e danno loro i soldi per strada… siamo un paese allo sfascio, senza sovranità, senza ordine, legalità e rigore ma che è solo buon ad IMPORRE accoglienza infinita e degrado per i contribuenti.

  3. francesco taddei

    Mantovano è un politico che stimo molto ma è molto ingenuo. Che gliene frega ad un partito delle conseguenze sociali dell’immigrazione? Hanno anche l’appoggio del papa e ti pare che stanno ad ascoltare poche, isolate voci egoiste e fasciste? la gente è solidale e non va allarmata con populismi.

    1. Raider

      Giusta puntualizzazione, caro Taddei. Giustissima.

      1. Giulio Dante Guerra

        Cari amici, una norma costante di comportamento dovrebbe essere, per tutti, quella di dire sempre la verità. A prescindere dal fatto che chi dovrebbe ascoltarti lo faccia. No, Alfredo non è così ingenuo da illudersi che Renzi possa ascoltarlo e dargli retta: ma che queste parole possano in qualche modo arrivare all’orecchio di chi, alle europee, ha votato per l’ex-sindaco di Firenze, osa almeno sperarlo.

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