La premier scozzese si incarta sui trans
Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Il vecchio adagio calza a pennello a Nicola Sturgeon, primo ministro di Scozia e leader del Partito Nazionale Scozzese (Snp) promotrice del Gender Recognition Reform Bill, la riforma che permetterebbe a chiunque di vedersi attribuito il genere sessuale che vuole con una semplice dichiarazione. La Sturgeon è stata costretta ad ammettere che i trans donne non possono essere trattati come donne ma devono essere trattati come uomini in certe situazioni, in seguito allo scandalo di Isla Bryson (nata Adam Graham), una trans condannata per lo stupro di due donne, trasferita in un carcere femminile per decisione del Servizio penitenziario scozzese quando ancora era in corso il processo che l’ha condannata.
Londra contro la legge scozzese sui trans
Il 17 gennaio scorso il governo di Londra ha bloccato la legge che era stata approvata dal parlamento regionale scozzese dopo un lungo e accalorato dibattito, nel corso del quale l’esecutivo del Snp aveva respinto tutti gli emendamenti, compreso quello che avrebbe stabilito che chi era stato condannato per reati sessuali non poteva chiedere di essere trasferito in un carcere del sesso da lui dichiarato sulla base della nuova legge. Il provvedimento stabiliva che non era necessaria una diagnosi di disforia di genere per cambiare legalmente sesso, che l’età minima per la decisione poteva essere abbassata da 18 a 16 anni e che il tempo di attesa fra la dichiarazione e la sua accettazione legale era ridotta da due anni a sei mesi.
Le obiezioni da parte di deputati del partito conservatore scozzese e di alcuni dissenzienti dello stesso Snp secondo cui la legge avrebbe messo in pericolo la sicurezza delle donne biologiche in luoghi come le carceri, le case protette, ecc. erano state respinte come “ridicole”. In un’intervista televisiva la Sturgeon aveva etichettato i sostenitori di questa posizione come «profondamente misogini, spesso omofobi e probabilmente alcuni di loro anche razzisti». E aveva definito il veto posto dal governo britannico «un attacco frontale alla democrazia».
Lo stupratore che si sente donna in carcere
Pochi giorni dopo è stata resa nota la notizia che Isla Bryson, trasferita da tempo in un carcere femminile benché in stato di detenzione preventiva con l’accusa di avere come uomo stuprato due donne, era stata infine condannata per il reato di cui era accusata, e il primo ministro scozzese si è ritrovato sulla difensiva. Intervistata da Peter Smith su ITV, si è sentita porre la seguente domanda: «Dunque ci sono contesti nei quali un trans donna non è una donna?». Risposta: «No, è che ci sono circostanze in cui un trans donna sarà ospitato in una prigione maschile». «Quindi il trattamento dei trans donne è diverso da quello delle altre donne?». «Beh, sì».
J. K. Rowling, l’autrice di Harry Potter che da tempo si batte contro le politiche pro-trans che compromettono i diritti delle donne e per questo si trova costantemente al centro di controversie, non ha perso l’occasione per twittare: «Dunque nella Scozia di Nicola Sturgeon i trans donne NON SONO donne se sono stati condannati per duplice stupro, come Adam “Isla Bryson” Graham. Non dimenticate che la Sturgeon, il suo governo e i suoi sostenitori hanno insistito che è ridicolo immaginare che ci sia gente che si veste da donna per avere accesso a donne e ragazze vulnerabili. Che sono cose che non possono succedere. Che ognuno è ciò che dice di essere. E obiettare a questo è odio».
Le acrobazie dialettiche della Sturgeon sui trans
Nel corso di un successivo dibattito parlamentare il primo ministro si è trovato nuovamente sulla graticola, richiesto più volte di esprimere la sua convinzione sul genere sessuale di Adam “Isla Bryson” Graham: uomo o donna? La Sturgeon si è rifiutata di rispondere alla domanda, producendosi in varie acrobazie: «Penso che un violentatore è un violentatore, questo è ciò che penso», ha esordito. «Non intendo addentrarmi nelle circostanze individuali della rivendicazione da parte di quel particolare individuo di essere una donna, perché non ho abbastanza informazioni su ciò. Questo individuo afferma di essere una donna. Quel che dico io è che non ho informazioni per dire se questa rivendicazione è valida o no».
Fuori dal parlamento scozzese le reazioni alle parole del primo ministro sono state graffianti: «Dunque Nicola Sturgeon dice che non può stabilire se questo individuo stupratore sia una donna perché “non ho abbastanza informazioni su questo”», commenta il gruppo contrario alla riforma Fair Play For Women. «L’autodichiarazione di identità sessuale (prevista dal Gender Recognition Reform Bill – ndt) non si basa su informazioni disponibili di nessun genere. Questo è il motivo per cui è una cattiva legge».
La posizione di J. K. Rowling
Critico anche il docente di diritto pubblico dell’università di Glasgow Michael Foran: «Nicola Sturgeon non può rifiutarsi di entrare nei dettagli quando si tratta della possibilità che uno stupratore condannato debba essere classificato come donna. La legge da lei proposta permetterebbe di fare questo con una semplice dichiarazione e il suo partito ha rigettato tutti gli emendamenti che erano stati presentati per aggiungere tutele che impedissero agli stupratori di accedere alla dichiarazione di identità sessuale».
J. K. Rowling ha attirato l’attenzione sul comportamento del Servizio penitenziario scozzese, che sembra agire come se la legge bloccata dal governo di Londra fosse in realtà in vigore: «In ogni caso, il trans donna e pedofilo Katie Dolatowski, che ha filmato di nascosto una 12enne e ha tentato di violentare una bambina di 10 anni, reati compiuti entrambi all’interno di un bagno pubblico femminile, E’ una donna e rimane nella prigione femminile dalla quale è stato tolto Adam Graham». Il Servizio penitenziario scozzese ha comunicato che la sua politica relativa all’identità di genere dei detenuti è in via di revisione.
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