Il suo intervento è stato duramente criticato dall’ambasciatore siriano all’Onu, Bashar Jaafari, che ha accusato l’Alto commissario di «fuorviare l’opinione pubblica» fidandosi delle informazioni diffuse dai disertori e diffondendo «affermazioni incredibili». Critico anche l’ambasciatore russo, Vitaly Churkin, secondo cui i paesi occidentali sono ormai orientati «verso un cambio di regime» in Siria e «ostacolano il dialogo all’interno del paese e tra la Siria e la Lega Araba»: un atteggiamento che il diplomatico russo ha definito «molto pericoloso».
Intanto, sul terreno la situazione rimane critica. L’opposizione insiste con lo sciopero generale, giunto al secondo giorno, mentre i morti registrati ieri sono stati, secondo gli attivisti, 15. Sempre ieri nel paese di Bashar al-Assad si sono tenute le elezioni municipali, bollate come una «farsa» dalle opposizioni. Il capo della Commissione elettorale, Khalaf al-Ezzawi, ha fatto sapere che il voto «procedeva in uno spirito democratico e che l’affluenza era buona».