
Ce ne fossero di speculazioni così

L’epopea della fase 2 / 2
Buone nuove per Milano. Stanno per piovere 1,2 miliardi di investimenti per la realizzazione del nuovo stadio delle due grandi squadre di calcio locali. Notoriamente il Milan. E di poi anche l’Inter.
L’operazione, che sulle prime si era incagliata perché il progetto originario prevedeva l’abbattimento dello storico, sacro ai tifosi per i titoli nazionali e internazionali lì conseguiti dalla coppia di squadre milanesi e per di più sotto vincolo delle Belle arti, Stadio San Siro (toponimo mai superato nel sentire popolare dall’ufficiale “Stadio Meazza”), sembra sia ora sulla via del traguardo, dopo che le due società hanno accettato le sedici condizioni poste dal Consiglio comunale proprietario dell’area adiacente al vecchio stadio.
Milan e Inter hanno così presentato un nuovo progetto che prevede di mantenere un bel pezzo del vecchio San Siro, per trasformarlo in museo del calcio, spazi commerciali e impianti sportivi di base. Estesa l’area destinata a verde, le due società hanno inoltre accettato di versare 2 milioni l’anno al Comune a titolo di canone di affitto della zona investita dal progetto di riqualificazione.
Rispetto all’originario, il nuovo progetto prevede un aggravio di spesa di 76 milioni. Perciò le due società chiedono al Comune di poter aumentare le volumetrie portandole dall’attuale indice 0.35 a 0.61.
Per adesso il nuovo progetto è valutato positivamente sia dalla maggioranza delle sinistre (Pd, Alleanza civica, Milano progressista) che governa Milano, sia dall’opposizione di Forza Italia e, con minor entusiasmo, della Lega. Mentre il solitario ex Democrazia proletaria Basilio Rizzo e i due Cinquestelle sopravvissuti dopo l’uscita dal gruppo di Simone Sollazzo per l’approdo al gruppo misto, sembrano orientati a mantenersi comunque contrari a ciò che considerano in peccato di «speculazione».
«Ce ne fossero di speculazioni del genere», ironizza il capogruppo berlusconiano in Comune Fabrizio De Pasquale. «Per me 1,2 miliardi di investimenti di questi tempi, col campionato chiuso, sono una opportunità da cogliere, magari chiedendo di fare più parcheggi, visto che per adesso ne sono previsti pochi e lontani».
Teoricamente, ai sensi della legge sugli stadi, il nuovo progetto scavalcherà le eventuali obiezioni del Consiglio comunale. Però, almeno per la deroga sulle volumetrie, è probabile che la “coscienza ambientalista” di Beppe Sala chiederà approvazione con un voto alla “sua” maggioranza.
Foto Ansa
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