Non la pensi come l’Arcigay? Allora sei del Klu Klux Klan antiomosessuale. Un altro caso in Piemonte
A Torino – l’altro giorno era all’ordine del giorno in Consiglio Comunale – non scema la polemica innestata dalla “censura preventiva”, a colpi di accuse di omofobia, dell’incontro sull’omosessualità promosso dall’Istituito Faà di Bruno, cui avrebbe dovuto partecipare anche l’immunologa – e sostenitrice della “terapia riparativa” – Chiara Atzori.
Una campagna maccartista nei confronti di chi presenta punti di vista sull’omosessualità non assimilabili al pensiero mainstream. Emerge l’azione di una lobby che si svela come tale (non era un’invenzione dei cattolici oscurantisti?) e l’esistenza di una rieducazione abbondantemente foraggiata da denaro pubblico.
KU KLUX KLAN OMOFOBO. Basta fare una visita al profilo di Facebook di Massimo Battaglio per vedere dettagliato il piano d’azione. Dalla segnalazione dell’incontro da parte di una cittadina fino al coinvolgimento, attraverso Arcigay, dei consiglieri comunali di sinistra (la grancassa delle pagine torinese della Repubblica era, evidentemente, data per scontata). A corredo la rivendicazione delle azioni di disturbo a precedenti iniziative. Lo stesso Battaglio, d’altronde, si era qualificato quale capofila della gazzarra che ha interrotto una pacifica conferenza sull’ideologia di genere patrocinata dalla Diocesi a Casale Monferrato e promossa da Alleanza Cattolica. Chiaro l’obiettivo indicato: «Non c’è evidentemente più spazio per alcun dialogo. Occorre semplicemente evitare, con tutti i mezzi, che da ognuna di queste serate escano nuovi potenziali omofobi». Insomma, c’è qualcuno a cui va negato il diritto alla parola pubblica (e, nel caso del Faà di Bruno, pure privata).
«Conosciamo già da tempo – continua Battaglio in una “obiettiva e tollerante” descrizione – gli organizzatori di questi cicli di conferenze e i relatori invitati. Conosciamo il loro curriculum, il loro stile e i loro argomenti. Possiamo assicurare che la loro non è affatto espressione di libero pensiero, ma reclutamento di forze nell’esercito della restaurazione, fatto a suon di epiteti, calunnie, falsità scientifiche, facendo leva sull’ignoranza della gente. Un vero e proprio tentativo di costruire un Ku Klux Klan anti-omosessuale, strumentalizzando la religione. Abbiamo cercato di dialogare in tutti i modi, chiedendo di intervenire nelle loro iniziative, invitando al buon senso eccetera. Non è servito a nulla».
LO SPETTACOLO DI SETTIMO TORINESE. Il sociologo Massimo Introvigne – coordinatore del comitato Sì alla famiglia, promosso da dieci associazioni cattoliche di Torino – solleva un nuovo caso. Alla Scuola Media Antonio Gramsci di Settimo Torinese ragazzi della classe II B – dei dodicenni! – sono stati indotti a mettere in scena uno spettacolo teatrale nel quale interpretano i parlamentari italiani impegnati a votare una legge «che riconosce giuridicamente le unioni civili fra persone dello stesso sesso». Quelli che votano contro sono dipinti come incarnazioni di «paura, disprezzo, pregiudizio ed esclusione» e come personaggi indegni di uno «Stato civile».
Il tutto nell’ambito del progetto “Dire, fare, non discriminare” (finanziato con denaro pubblico) curato dall’associazione “Compagnia 3001”. Chiaro che si intende, con abuso di posizione dominante, imporre l’ideologia di genere quale pacifico dato di realtà.
«Deve essere ben chiaro – spiega Introvigne – che il comitato Sì alla famiglia è favorevole alla lotta contro il bullismo nelle scuole, e nel suo manifesto afferma con vigore che i ragazzi devono essere educati a rispettare e accogliere i compagni che percepiscono come “diversi”, che si tratti di omosessuali oppure d’immigrati o di rom. In effetti, alcune delle associazioni del nostro comitato hanno promosso programmi di contrasto al bullismo elogiati dalle autorità scolastiche. Se si tratta di lottare contro gli insulti, le minacce e le violenze nei confronti delle persone omosessuali noi siamo assolutamente favorevoli. Tutt’altra cosa è intervenire a gamba tesa su un dibattito parlamentare in corso e insegnare a dei dodicenni, in una scuola pubblica che dovrebbe rispettare le posizioni di tutti, a bollare come incivili i parlamentari che non la pensano come gli autori del copione dello spettacolo».
CENSURA E RICATTO ECONOMICO. «Al posto della Faà di Bruno non avrei ceduto e ha ragione l’Arcidiocesi a parlare di censura. Purtroppo viviamo in tempi in cui la libertà di parola e di opinione rischia di essere condizionata da una voglia di persecuzioni penali che sono una vera e propria censura di Stato». Quale retrivo e reazionario bigotto avrà mai pronunciato queste parole? Silvio Viale, fino a qualche giorno fa presidente di “Radicali Italiani” e consigliere comunale eletto nelle liste Pd. Lo stesso Viale di dice contrari a «decreti prefettizio della Sala Rossa».
I consiglieri Michele Curto e Marco Grimaldi di Sel, insieme a Marta Levi e Luca Cassiani del Pd, hanno richiesto comunicazioni urgenti al sindaco di Torino, Piero Fassino. Curto si è spinto a chiedere all’amministrazione di convocare i vertici della scuola e, in mancanza di un chiarimento, di considerare la sospensione immediata della convenzione.
«Minacciare di eliminare dalla convenzione Fism la scuola Faà di Bruno, come indicato nella richiesta di comunicazioni al Sindaco, è solo un tentativo di tappare la bocca a chi, in questa città, non pensa diversamente, semplicemente pensa», ha ribattuto Silvio Magliano, coordinatore cittadino Popolo della Libertà-Forza Italia e Vice Presidente Vicario Consiglio Comunale. «Ma qui si sta parlando di libertà di opinione, di discussione, di espressione dei propri principi. Proprio chi fa sempre della libertà di opinione la propria bandiera dovrebbe avere più rispetto per le libere discussioni organizzate da chi non ha le sue stesse basi culturali».
LA DIOCESI DIFENDE LA «LIBERTA’ DI ESPRESSIONE». Intanto la Diocesi, ben lontana da cedere al ruolo irenista che i “cacciatori di omofobi” (ormai quasi orwelliana “polizia del pensiero”), prende posizione anticipando un editoriale che apparirà sul prossimo numero del settimanale La Voce del Popolo. Si rivendica il diritto a esprimere posizioni in contrasto con l’opinione dominante, esercitate dai soliti “maitres à penser”, «sempre gli stessi, ai quali piace molto presentarsi come deputati a interpretare e giudicare le opinioni di tutti, e le vite degli altri. Vogliamo parlare di “lobby”? Vogliamo dirci che, intorno a certi problemi, eticamente sensibili o – più banalmente – stuzzicanti per i comportamenti sessuali, ci sono opinioni dominanti contro le quali è difficile andare, pena l’essere trascinati di fronte a un “tribunale morale”, sempre quello, che fonda la propria autorevolezza non sulla legge scritta ma sulla capacità di diffondere e imporre i propri gusti e le proprie sensibilità?».
Riandando ai fatti, nel corsivo, si denuncia che «contro le scelte compiute dalla direzione della scuola si è subito alzato un “muro di parole” che non si limitava a contestare tali scelte ma sembrava arrogarsi un “diritto” che invece non è scritto da nessuna parte: quello, cioè, che a parlare di omosessualità sono abilitati soltanto coloro che hanno ottenuto una qualche approvazione preventiva da alcune “istituzioni” culturali e politiche espressione dei movimenti omosessuali o dei loro simpatizzanti. È questo il punto inaccettabile: l’art. 21 della Costituzione garantisce a tutti i cittadini la “libertà di espressione”, cioè la possibilità di compiere e dichiarare le proprie scelte culturali (e politiche) al di là di qualunque censura».
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Questo non fa altro che ripetere “fattene una ragione”, che è lo slogan ufficiale della’Arcigay (alcune persone sono gay, fattene una ragione), lo mettono anche nelle magliette. Un mio amico gay mi ha detto che nei circoli gay circola anche questa parodia: “alcune persone sono gay, fattene uno al giorno”. Sono proprio dei gran signori…
Scusate se rispondo solo ora. Sono stato impegnato ad informarmi dal punto di vista legale sulla differenza tra minaccia all’incolumità fisica e avvertimento amichevole. Ebbene adesso il Sig. Tubini si becca una bella denuncia, con segnalazione presso le forze dell’ordine, segnalazione di articolo e giornale all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, segnalazione alle più alte cariche dell’associazionismo LGBT. Perchè va benissimo prendersi in giro, insultare oppure offendere qualcuno che sta cercando di portare del materiale che possa farvi capire alcune cose dal punto di vista scientifico, va benissimo e lo accetto. Ma essere costretti a leggere messaggi subdoli e che istigano all’odio e alla discriminazione, con una velata forma di aggressività che minacciano la mia incolumità, beh questa è un’altra cosa. Centinai di ragazzi in Italia sono finiti in ospedale dopo essere stati pestati, con l’unica colpa di essere gay, ultimo in ordine fra tutti un mio concittadino e coetaneo Davide Betti, coordinatore nazionale di GayLib. A lui è andata bene, per fortuna non c’ha rimesso la vita, ma quanti ragazzi hanno perso la vita per colpa dell’omofobia? Quanti si sono tolti la vita? E io devo leggere la mancanza di rispetto verso tutte queste vite spezzate nero su bianco su questo sito online, come se nulla fosse, la maleducazione e l’inciviltà hanno un limite. Risaliremo al suo indirizzo IP caro signor Tubini. Veramente basta, leggere certe cattiverie è un’offesa alla dignità dell’essere umano. E io non me ne starò con le mani in mano, ora basta.
Grazie Perdichizzi per questo bel post in stile legal-ntimidatorio che costituisce, questo sì, una vera e propria minaccia concreta all’integrità della mia persona.
Da te non c’era da aspettarsi niente di meno!
La cosa comica è che è talmente tanta la tua malafede che pur di minacciare e intimidire il sottoscritto arrivi al segno di ribaltare completamente il significato cristallino di quello che io ho scritto e che qui ribadisco:
se continuerete a perseguire la strada dell’intimidazione violenta e antidemocratica per conculcare il diritto altrui alla libertà di espressione delle proprie idee, finirete per trovare qualcuno che, AL CONTRARIO DI NOI CRISTIANI, vi ripagherà con la stessa vostra stessa moneta.
Ciò, oggettivamente e senza possibilità di altre distorte interpretazioni, significa solo ed esclusivamente che, secondo il mio parere, a fomentare l’odio contribuite anche voi stessi col vostro comportamento sostanzialmente violento e prevaricatore.
Inutile dire che quanto sopra non può che costituire una semplice opinione, che può essere condivisibile o meno, ma certamente non può essere in alcun modo considerata una minaccia personale o collettiva, a meno che non lo si giudichi con assoluta malafede.
Ti faccio anche notare che dai vari interventi pubblicati su questa pagina risulta chiaramente che mentre io, coerentemente con l’insegnamento cristiano che mi sforzo di seguire, mi guardo bene dal giustificare l’uso della violenza in qualsiasi forma essa si presenti prendendone dovutamente le distanze, tu, al contrario in vari punti invece di prendere le distanze da iniziative chiaramente lesive della libertà di espressione altrui, arrivi al punto parlarne come se ne tu stesso fossi coautore (usando la prima persona plurale) dimostrando chiaramente di condividerne le finalità e mezzi chiaramente antidemocratici, ovvero auspicando, in sostanza, che le voci contrarie alla tua opinione debbano essere tacitate con la forza.
Chissà se questa tua posizione è più in linea con la normativa penale vigente delle scassate opinioni di un bifolco come il sottoscritto.
Delle tue larvatamente offensive allusioni al nostro sentimento religioso non mi soffermo neanche.
Insomma, Perdichizzi, mi spiace per te, ma il vello da pecora non ti si addice affatto.
E ti dirò che anche questo tipo di atteggiamento smodatamente aggressivo secondo me giova ben poco alla vostra causa.
Ma questa è un’altra mia opinione.
Perché avete fatto annullare la conferenza? Ma abbiamo gia risposto: perché siete dei gran bei fascistoni, non avete letto? Io la ragione me la sono fatta ed è questa.
Tubini mi sembra di capire che siamo arrivati alle minacce o sbaglio? Tu sei un fascista non io. Mettitelo in testa. Io non mi sono permesso di minacciare nessuno, Dio ci ha aiutato ad annullare quella conferenza, magari così riesci ad accettarlo. Fattene una ragione, o forse pensi che siamo il diavolo? 🙂 Sei ridicolo.
Ma come, dottor Perdichizzi?!
Fa specie che una persona della tua cultura e preparazione tradisca il bisogno che un bifolco come il sottoscritto gli spieghi la differenza tra “minaccia” e “amichevole avvertimento”!
Orbene Perdichizzi, se io ti dico: “se ti trovo per strada ti faccio sbranare dal mio pinscher nano!” allora io proferisco quella che si definisce una “minaccia”, ovvero una frase in cui io ti prospetto prenderò iniziative per mettere a repentaglio la tua sicurezza e incolumità; se invece ti dico “a forza di girare senza cappello prenderai un’insolazione” allora io ti do quello che si può definire un “amichevole avvertimento”, ovvero ti metto al corrente di un ipotetico pericolo che incombe sulla tua persona, in questo caso a cagione di un tuo determinato comportamento.
Come chiunque può agevolmente verificare, nel post che sembra aver destato la tua preoccupazione, io mi limito a formulare la facile previsione che, se voialtri attivisti lgbtxyz continuate con certi comportamenti di tipo squadrista, difficilmente poi avrete la nostra solidarietà quando, prima o dopo, invece che con noi che teniamo il rosario in tasca, avrete a che fare con gente un po’ meno rispettosa insegnamenti cristiani (sai quella roba tipo “porgere l’altra guancia”, “pregare per i propri aguzzini ecc.), la quale, presumibilmente, a differenza di noialtri retrogradi, non si farà tanti scrupoli di ripagarvi con la vostra stessa moneta, magari con gli interessi trimestrali composti,
Ora, a questo punto, a me pare ovvio che tu sbagli, caro Perdichizzi, poiché chiaramente questa mia osservazione si inquadra nella categoria sopra descritta dell'”amichevole avvertimento”.
Non sarà difficile dunque, anche al lettore meno smaliziato, a questo punto convenire con me se sostengo che, per compiere l’impegnativo salto logico tra il concetto di “minaccia” e quello di “amichevole avvertimento”, sono necessarie almeno tre cose:
1) una tonnellata di pidocchiosa malafede, ma questa è ormai una consuetudine;
2) un totale dispregio della lingua italiana e, “ça va sans dire” per la logica elementare;
3) una chilometrica coda di paglia (chissà che figurona al gay pride con un tale strascico!).
Una piccola notazione, per concludere: uno che prima dà libero sfogo alle sue vanterie da gradasso spaccamontagne scrivendo “abbiamo fatto in modo da annullare” di qua e di là, e poi, non appena intravisto il barlume dell’occasione propizia, si trasforma repentinamente in belante vittima di inesistenti vessazioni, non credo proprio abbia il margine operativo sufficiente per definire altrui “ridicolo”.
Abbiamo trasmesso l’ennesima puntata della serie:
“La strana storia del Prof. Dott. Andrea Prerdichizzi, che voleva dare ai burini una lezione di civiltà ed è rimasto sommerso da una tonnellata di letame.”
Mi raccomando, Perdichizzi, non ce la mettere nel curricolo ‘sta figura da peracottaro, sennò per campare ti tocca fare tutta la vita il deputato nominato in quota gay pride come Scalfarotto.
Abbiamo fatto in modo di annullare la vergognosa conferenza che si voleva organizzare alla faa di bruno. Ci siamo riusciti. Punto. Ci siamo riusciti. Ora fatevi due domande sul perché, ringraziate vostro signore e fatevene una ragione. KO TECNICO PER L’ARBITRO. Ho concluso 🙂
Anche se arriva travestito da pecorella, alla fine, quando ha finito la comparsata, si scopre sempre il pecorone!
Perdichizzi, quasi dimenticavo, ricordati che con queste vostre uscite da fascistelli arrogantelli voi vi attirate tanta ma tanta di quella simpatia, che, quando qualcuno meno cristiano (e dunque meno rispettoso dell’incolumità altrui) di noi poveri retrogradi e bifolchi non esiterà a rendervi pan per focaccia usando i vostri stessi metodi (o magari di peggiori!), avrete sicuramente da parte nostra tanta ma tanta solidarietà!
“Qui gladio ferit gladio perit!”
Sottoscrivo ogni commento di Cristiano Lanzano, e aggiungo sia una poco proficua perdita di tempo rispondere a qualcuno che copia e incolla teorie strampalate, prive di qualunque fondamento scientifico (perchè non ho visto nessun riferimento a ricerche scientifiche mentre ci sono decine di libri pieni di ricerche condotte in ambito LGBT a favore della genitorialità omosessuale), nè tantomeno credo che si possa continuare a confrontarsi con qualcuno che cita la Bibbia ma non sa di cosa si compone l’identità sessuale di un individuo, FACENDO MOLTA CONFUSIONE (come giustamente sottolineava Cristiano Lanzano) tra SESSO BIOLOGICO/IDENTITA’ DI GENERE/RUOLO DI GENERE/ORIENTAMENTO SESSUALE. A leggere le parole del Sig. Viola è evidente una profonda non conoscenza dei temi trattati, perchè diversi piano vengono erroneamente sovrapposti, errori giganteschi dal punto di vista concettuale che confondono il ruolo di genere (ciò che la società si aspetta da un uomo o da una donna sulla base di schemi convenzionali precostituiti) con l’identità di genere (il sesso psicologico), per rimettere in mezzo il sesso biologico (pene/vagina/intersesso) e dare giudizi conclusivi sull’orientameno sessuale (omo/etero o bisex). INSOMMA UN DISASTRO IL SIGNOR VIOLA, UN DISASTRO. E’ imbarazzante nel 2013 dover ricorrere ancora a queste spiegazioni, basate ogni vostra affermazione su fondamenta scientificamente INESISTENTI, è per questo che non ci capiremo mai. Fra Bibbia e ricerca scientifica, io scelgo la ricerca scientifica. E per quanto riguarda i ragazzi che si sono tolti la vita a Roma, hanno lasciato dei biglietti con dei riferimenti espliciti alla loro omosessualità come causa di disagio nella società. E’ vergogno leggere le vostre parole, ma come vi permettete? Chi vi credete di essere? Con quale coraggio gettate fango su giovani vite spezzate dal peso del minority stress? Ve lo dico io: perchè è assurdo, ma è più facile pensare che un quattordicenne si tolga la vita “perchè è stato bocciato” piuttosto che ammettere di vivere in una società COME VOI omofoba, non accogliente le differenze. E tantomeno è vero che l’Italia è uno dei paesi meno omofobi, ma che giornali avete letto? Siamo indietro ANNI LUCE e i vostri commenti basati sul fanatismo religioso ne sono la prova lampante. Nel frattempo giovani innocenti muoiono.
UN DISASTRO IL SIGNOR DOMENICO BARATTI, NON IL SIGNOR VIOLA, scusate anche io come voi faccio confusione, per fortuna solo sui nomi però. A proposito del Sig. Baratti che scrive “Ho detto che l’omosessualità sembrerebbe non essere un disturbo, prendendo per buono quello che dice l’APA (e pur mantenendo abbondanti riserve mentali). […] invece le edizioni del DSM si succedono l’una all’altra con variazioni significative e non sappiamo cosa potrà esserci scritto domani o dopo. Molti psichiatri psicologi considerano il DSM alla stregua di un rotolone regina, roba da peracottari, per intenderci.” Ecco ci vuole coraggio a mettersi sopra decine di professionisti che hanno studiato tutta la vita e che poi si sono ritrovati nell’APA ed esprimersi come ha scritto “prendendo per buono”, è un atteggiamento che si commenta da sè. Ancora più ridicolo è leggere la frase successiva dove si fa riferimento alle edizioni del DSM: nel 1973, quando l’omosessaulità è stata derubricata dal DSM, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali si trovava solo alla seconda edizione, oggi è ormai alla quinta e non sono cambiate le cose, che il signor Baratti lo voglia o no, lo accetti o no, se ne faccia una ragione L’OMOSESSUALITà NON è UNA MALATTIA E MAI PIù SARA’ CONSIDERATA TALE. Ma poi da quale pulpito! Con tutto quello che accade nei conventi, con gli abusi sui minori mai dichiarati dalla chiesa, ma perché non vi preoccupate di dare un sostegno psicologico a tutti quei preti e frati frustrati che ne combinano di tutti i colori? La vostra è omofobia bella e buona, con la libertà di opinione non ha nulla a che vedere.
E concludo. Prima di scrivere commenti a casaccio, STUDIATE, DOCUMENTATEVI SERIAMENTE, A LIVELLO SCIENTIFICO, NAZIONALE ED INTERNAZIONALE, CON RICERCHE VALIDE E RICONOSCIUTE, solo dopo INIZIATE A SCRIVERE. E’ un consiglio. Perchè nel 2013 leggere certe affermazioni, FALSE AL 100% è deplorevole e i giovani che girano su internet e leggono sono in grave pericolo. Proprio ai giovani mi rivolgo con questo appello:
SE SIETE ARRIVATI A LEGGERE FINO A QUI METTETE IN DUBBIO TUTTO, ANCHE LE MIE PAROLE, DOCUMENTATEVI SU TUTTO, NON PRENDETE PER BUONE I TRATTATI DI OMOFOBIA PURA CHE SONO RIPORTATI IN QUESTA PAGINA (ARTICOLO COMPRESO), NON PRENDETE PER BUONA NEANCHE LA MIA DIFESA DELLA COMUNITA’ LGBT. STUDIATE, LEGGETE, DOCUMENTATEVI, SOLO IN QUESTO MODO CAPIRETE COME STANNO VERAMENTE LE COSE. LE COSE CAMBIANO, FINALMENTE STANNO CAMBIANDO.
“Sit autem sermo vester: ‘Est, est’, ‘Non, non’; quod autem his abundantius est, a Malo est.”
Diceva Qualcuno, anche se io non sono certo il soggetto adatto per ricordarvelo.
Inoltre cari militanti lgbtxyz che ci fate l’onore della vostra presenza per ripeterci quello che cento e cento volte i vostri colleghi hanno spiattellato su questo sito (sul quale, tra l’altro, al contrario di quello che siete disposti a fare voialtri, vi è permesso di esprimere liberamente la vostra opinione), vi faccio rispettosamente notare che se alle vostre stronzate ideologiche ci credete con sì tanta fermezza e sicumera da ritenerle verità sì tanto lampanti, non si capisce a cosa vi serva usare mezzi anti democratici degni delle squadracce fasciste o delle SA di Hitler per impedire agli altri di esercitare l’elementare diritto di esprimere le proprie idee.
Lei che ha appena scritto (gmtubini), perchè non comincia a mettere il suo nome e cognome, che usa la parola “rispettosamente” mentre di rispetto non ne ha affatto quando riferendosi ad una intera comunità la prende in giro sviluppando in modo infantile la sigla LGBT, che copia e incolla frasi in latino e non è in grado di rispondere ai CONTENUTI, che offende le persone parlando di “stronzate ideologiche” e fa riferimento a “squadracce fasciste” o alle “SA di Hitler” che sono stati gli esempi lampanti del 900 di persecuzione dell’omosessualità. Sono stati uccisi migliaia di omosessuali in tutta Europa, chiunque pronunci frasi come le sue dovrebbe VERGOGNARSI di non conoscere un minimo di storia. VERGOGNA.
Ha ragione, Perdichizzi, è del tutto inutile perdere tempo con voi. Siete troppo infarciti di ideologie false e di intolleranza fascista, che avete abbondantemente dimostrato nei vostri raid squadristi. Pretendete oltretutto di selezionare le citazioni e di imporre agli altri quelle che piacciono a voi. Se voi copiate-incollate gli “studi” ideologici svolti dalla comunità ideologica LGBTJNDKJDNFKDJN siete oggettivi, informati, scientifici. Se invece uno copia-incolla l’insegnamento della Chiesa è disinformato e ignorante.
Una figuraccia, Perdichizzi, un vero disastro il suo e quello di Lanzano, un epic fail di dimensioni colossali. Siete venuti qui a fare i maestrini e tornate a casa con la coda tra le gambe. Non avete argomenti. Solo ideologia, ideologia e ideologia.
VERGOGNA PERDICHIZZI VERGOGNA.
E come è ‘sta storia che se uno osa ironizzare su LGBT (altro acronimo imposto dagli ideologi) è cattivo, mentre se uno dice che i cattolici sono membri del Ku Klux Klan è bravo e intelligente?
Io il nome e cognome lo metterei anche, ma chi mi assicura poi che gli attivisti gay non vengono sotto casa mia a fare i sit in, a minacciarmi e intimidirmi, come hanno fatto con le povere suorine della Faa di Bruno di Torino? E se ne vantano anche. Leggete sempre la bacheca di Battaglio (nomen omen?). I suoi fanatici sostenitori scrivono un commento del tipo “pasdaran avanti” o giu di lì sotto un post dove il mitico Sbaraglio (ehm scusate, Battaglio, faccio anch’io confusione coi nomi) si vanta di aver intimidito le suorine. Capito i nostri eroi? Sono riusciti a intimidire le suorine!!! Hai capito che leoni!!!
Senti un po’, Andrea Perdichizzi,
tanto per cominciare il mio nome e cognome te lo puoi scordare, dal momento che l’ultima cosa a cui tengo è costituire l’oggetto delle minacce, intimidazioni e degli insulti dei tuoi compari.
Secondo, non si capisce a che diavolo ti serva rilevare, oltre al mio anonimato, il piccolo accesso di goliardia che mi ha fatto aggiungere qualche lettera a una delle vostre tanto amate sigle, e, soprattutto non si comprende cosa giova far notare che la frase in latino tratta dal Vangelo di Matteo (hai presente?) l’ho copiata, se non a farne dei grossolani indizi rispettivamente della mia supposta immaturità e della mia supposta ignoranza (entrambi difetti che non faccio fatica ad ammettere, soprattutto con me stesso)
Certo che se io fossi uno psicologo come te dici di essere potrei anche insinuare il sospetto che questa tua sottolineatura di tutte queste mie così gravi deficienze sul piano squisitamente personale servono solo consolidare la tua ferrea convinzione che noialtri che osiamo mostrarci anche moderatamente refrattari alla vostra ideologia del cappero siamo necessariamente tutti dei retrogradi bifolchi e somari.
Ma io, per fortuna mi vien da dire, non sono uno psicologo .
Terzo, contrariamente alle tue rosee aspettative, io non sono poi così somaro da ignorare che il totalitarismo di Hitler ha perseguitato, tra gli altri, anche gli omosessuali, ma, con tutta evidenza, tu lo sei abbastanza da negare ottusamente che il paragone dei vostri metodi intimidatori e antidemocratici con quelli adottati, a suo tempo, agli albori di quel regime sanguinario, in verità calza oggettivamente a pennello come qualsiasi testo di storia ti può confermare e, se tu fossi coerente con quanto predichi, invece di stracciarti le vesti ti vergogneresti tu (almeno un pochino).
Terzo, mio caro Perdichizzi, giova rilevare che, su questo sito pur zeppo di retrogradi omofobi, a te viene concesso di fare i tuoi biliosi predicozzi, mentre voialtri non siete disposti a fare altrettanto con chi la pensa diversamente e vorrebbe esporlo con pacatezza, il che non depone affatto a favore della vostra supposta superiorità morale dall’alto della quale tu ardisci a esortarci a provare vergogna.
Aggiungo che, a proposito di contenuti, sulla questione che io ho posto domandando retoricamente quale sia la necessità di esporre una verità a vostro dire così solare con metodi da squadracce, tu in realtà non hai risposto alcunché, limitandoti ad inveire… Ma a certe reazioni qui siamo più che abituati.
Infine, “dulcis in fundo” (anche questa l’ho copiata?) l’annosa questione della derubricazione con votazione a maggioranza dell’omosessualità dal novero dei disturbi mentali, oltre ovviamente ad avermi personalmente fracassato gli zebedei, in realtà ha poco o nulla a che vedere con il fatto che tale inclinazione per i cattolici sia (e rimanga) un “disordine morale”, che la sua pratica sia considerato un peccato molto grave e, soprattutto, che sia da fascisti impedir loro di sostenerlo pubblicamente e, a quanto pare, anche privatamente.
Scusate per l’apnea!
Magari quest’ altra volta lo rileggo e qualche virgola ce la metto…
Domenico Baratti – Cristiano Lanzano 4-0. Epic fail di Lanzano.
Domenico Baratti – Andrea Perdichizzi 5-0. Perdichizzi KO alla prima ripresa.
The winner is: DOMENICOOOO BARATTIIIII!!!!!!
In sintesi Perdichizzi scrive: leggete i manuali gender che abbiamo scritto noi nei nostri circoli gay, studiateveli a memoria, e solo dopo scrivete sull’argomento, ovviamente ripetendo alla lettera quello che vi abbiamo insegnato. Ma da quale pianeta viene questo?
Quoto in toto Domenico Baratti e GmTubini, cui va anche tutta la mia personale solidarietà per i toni aggressivi e intolleranti dimostrati, come al solito, dagli attivisti omosessualisti.
Buongiorno dott. Perdichizzi,
credo che dalle sue parole traspaia un desiderio reale di ricerca di correttezza e di verità, ma soprattuto un desiderio di aiutare quelle persone che vivono un grandissimo disagio a causa della loro omossessualità, o come penso vorrebbe sottolineare lei, anche a causa del comportamento degli altri nei confronti della loro omosessualità.
Un tema che sarebbe utile approfondire è il perchè nella psicologia e non solo, ciò che viene considerato come un punto fermo, possa essere stravolto da un giorno all’altro… E’ cambiato l’uomo? La genetica non è più quella? Gli impulsi neurali assumono colori diversi rispetto al passato? Perchè si verifica che per molto tempo i simposi degli psicologi si esprimano in un modo, il giorno dopo in un altro e magari dopo cinquant’anni tornino a pensarla esattamente come la pensavano prima, anche su argomenti dove in realtà non ci sono stati dei veri e propri progressi scientifici comprovati, ma solo delle teorie?
Una delle prime risposte che si possono presupporre è che si esprimano categoricamente su argomenti dei quali non sono sicuri… La mente dell’uomo è talmente complessa…
La seconda motivazione che non esclude la prima, è che siccome la psicologia non è una scienza precisa come la matematica, molte cose non sono dimostrabili in maniera inequivocabile e allora tra le varie ed eminenti correnti di pensiero, prevale l’una o l’altra a seconda delle mode del tempo e, purtroppo, in alcuni casi anche a seconda di chi si trova in determinate posizioni di potere, all’interno o all’esterno dell’Ordine di appartenenza. Quando succede, converrà anche lei, che l’obbietività viene persa e la ricerca della verità compromessa.
Se lei è cristiano, converrà anche che la psicolgia da sola non può raggiungere la Verità.
E’ anche auspicabile che la sua associazione ed il suo operato tentino di tutelare i diritti di tutti gli omosessuali, anche quelli cattolici. In questo caso mi sembra pacifico che una persona omosessuale credente in Dio secondo la fede cattolica, abbia il diritto di rivolgersi ad un bravo psicologo cattolico appartenente all’Ordine, al quale probabilmente chiederà di aiutarla a non desiderare più rapporti omosessuali in quanto contrari al proprio credo.
Il fatto poi che l’atto omossessuale sia giusto o sbagliato in se stesso, ovvero sia costruttivo oppure disordinato per chi lo compie e per la società in cui vive, dal punto di vista cristiano, è sempre stato molto chiaro. Dal punto di vista scientifico e sociale, come lei ha giustamente invitato a fare, sarebbe corretto documentarsi e approfondire i motivi oggettivi che hanno portato molti eminenti e affermati psicologi, storici, filosofi e scienziati ad accreditare l’opinione della Chiesa e molti altri eminenti e affermati anch’essi a non accreditarla.
Va bene, Andrea, faremo come dici tu: non prenderemo sul serio la tua difesa della comunità Lgbtqizhjsvbjkfb.
Prendo atto del chiarimento e la ringrazio.Approfitto però ( e mi creda sono miscredente solo battezzato e non certo per volontà mia)per segnalarle il mio profondissimo disgusto per la parola “omogenitorialità”,un vero ossimoro carico di superbia e ciarpame ideologico.Tempo fa scrissi che in un solo caso ammetto l’adozione(e mi limito a questa senza prender il discorso della biotecnologia),quando l’alternativa è l’inedia o l’orfanotrofio.Ammetterà che non ci sono i numeri o la possibilità per pervenire a tale soluzione.,quindi mettiamoci il cuore in pace.I casi della vita poi,allargando il discorso,sono molteplici quindi può capitare di tutto per esempio essere allevati da due zie,le quali però MAI diranno di essere i genitori;le chiedo allora se la soluzione gay debba essere programmatica e se si per quale motivo.Tempo fa un mio amico gay molto liberal e che vive a londra,mi diede del bigotto per le mie opinioni;ebbene gli chiesi a che titolo una coppi gay potesse adottare un bimbo,e se i due componenti potessero chiamarsi genitori:ebbene non trovando le parole disse semplicemente che si trattava semplicemente di “due che allevano figli”.Evidentemente era contro il suo sentire profondo chiamarli genitori ma il suo conformismo politicamente coretto e OBBLIGATORIAMENTE pro-gay a prescindere lo spingeva a tradire se stesso.Capito?
AHAHAHAHA è imbarazzante dovervi rispondere, perchè sarebbe per l’ennesima volta troppo semplice. Mentre leggo i vostri commenti avrei qualcosa da scrivere ad ogni frase che avete il coraggio di scrivere, ma adesso sembra che la faccenda abbia preso una piega personale ed io non mi abbasso a questi livelli nè tantomeno rispondo a persone maleducate che mi offendono invece di portare contenuti. Mi limito a scrivere qualcosa che riassume quello che penso, il fatto che le ricerche scientifiche siano portate avanti dalla stessa comunità LGBT è la più grossa stupidaggine che io abbia letto (mi sono divertito a leggere i vostri commenti devo essere sincero, grasse risate perchè mi sembra incredibile constatare cosa siete disposti ad affermare pur di difendere le vostre ideologie). L’omogenitorialità è possibile perchè è la relazione d’amore fra due figure genitoriali a trasmettere ai figli un benessere psicologico, non il fatto che i due genitori siano di sesso opposto. Ma non è colpa vostra se non sapete queste cose, perchè mentre il resto del mondo è già avanti, noi, a causa del Vaticano, siamo rimasti indietro anni luce. Ma le cose cambiano, cambieranno, vedrete che non avete ancora visto niente. Le ricerche scientifiche parlano in tutto il mondo, e se le persone che fanno certe affermazioni fossero meno ignoranti saprebbero che per essere scientifiche le ricerche non possono confondere chi fa la ricerca con l’oggetto della ricerca stessa. Quindi VERGOGNATEVI VOI E STUDIATE.
Dimenticavo: paragonare quello che è stato commesso dalla linea distruttiva di Hitler con la reazione di alcuni attivisti di arcigay che ad un convegno hanno urlato che in un’occasione pubblica si stavano trasmettendo MESSAGGI FALSI, indipendentemente da chi crede o non crede in dio, LE RICERCHE CONDOTTE SU MIGLIAIA DI PERSONE IN TUTTO IL MONDO PARLANO CHIARO E SONO INCONFUTABILI, FATEVENE UNA RAGIONE! Sono decine le conferenze e convegni che mi impegnerò personalmente a fare in modo di realizzare per portare in pubblico i risultati delle ricerche, non OPINIONI INESISTENTI.
Grazie per aver risposto ai miei CONTENUTI sull’identità sessuale con insulti e offese, con dei deficienti che scrivono punteggi dimenticando il proprio nome e cognome, è vergognoso ed imbarazzante. Voi non lo sapete ancora, ma siete già parte del passato, tornate al futuro. Noi, a differenza vostra, saremo pronti a perdonarvi e ad accogliervi perchè dall’omofobia si può guarire.
Leggi di Più: Omofobia. I casi Faà di bruno e Settimo Torinese | Tempi.it
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Sì, hai proprio ragione Perdichizzi, siamo dei poveri ignoranti retrogradi e tu fai bene a sghignazzare di noialtri e a inveire con codesto modo di fare tanto equilibrato e dottorale.
E hai ragione anche quando dici che tu sei la scienza infusa e che voialtri avete fatto tante belle ricerche che, col sacro crisma della scientificità dimostrano quanto avete ragione e quanto siete tanto dotti e istruiti.
E hai ragione anche a dire che irrompere berciando in un convegno impedendo ai relatori di parlare non è un’azione di tipo squadrista nello stile delle SA di Ernst Röhm, che per inciso era pure lui omosessuale.
Noialtri bifolchi ci cospargiamo ammutoliti il capo di cenere.
Miserere nobis.
Sei contento?!
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UAAAHHHH UAAAAHHH UAAAHHHH!!!!! Lo sconfitto se la prende con l’arbitro, come tutti i perdenti antisportivi e viene squalificato per tre turni anche per la sua maleducazione, arroganza e presunzione, ma soprattutto per l’incosistenza evidente dei suoi pseudoargomenti. Barcolla sul ring reggendosi a malapena sulle gambe e sferrando pugni all’aria, ma l’unico risultato è una grossa, pestilenziale, scoreggia intellettuale.
KO TECNICO PER PERDICHIZZI.
UAAAHHHH UAAAAHHH UAAAHHHH!!!!! Lo sconfitto se la prende con l’arbitro, come tutti i perdenti antisportivi e viene squalificato per tre turni anche per la sua maleducazione, arroganza e presunzione, ma soprattutto per l’inconsistenza evidente dei suoi pseudoargomenti. Barcolla sul ring reggendosi a malapena sulle gambe e sferrando pugni all’aria, ma l’unico risultato è una grossa, pestilenziale, scoreggia intellettuale.
KO TECNICO PER PERDICHIZZI.
“è imbarazzante dovervi rispondere, perchè sarebbe per l’ennesima volta troppo semplice”. La scusa è ottima per evitare ancora una volta di rispondere. Abbiamo puntualmente controbattuto a ogni singola obiezione (del resto campata in aria e manifestamente ideologica) di Perdichizzi e ci aspettavamo qualcosa di più concreto, sostanzioso. Invece, anche in questo ultimo commento, arrabbiato, arrogante, insultante, c’è solo una bella porzione abbondante di ideologia condita da frustrazione.
“Sono decine le conferenze e convegni che mi impegnerò personalmente a fare in modo di realizzare per portare in pubblico i risultati delle ricerche, non OPINIONI INESISTENTI.”
Beato lei che riesce a organizzare decine di convegni sulla falsa e pericolosa ideologia del gender. Noi non possiamo nemmeno iniziare un seminario che arrivano subito gli squadristi del Fascio Gay a impedirci di parlare! Anzi, col caso della Faa’ di Bruno hanno stabilito il nuovo record mondiale di fanatismo, ottenendo (per paura di incidenti da parte degli organizzatori, non certo perché gli omofascisti avessero ragione) l’annullamento di una giornata formativa interna alla scuola, quindi non pubblica, e qualcuno ha avuto il coraggio di dire, nella concitazione del proprio disquisire fanatico e aggressivo, di aver confutato le tesi di quei relatori. Ma come? Se quei relatori non avevano nemmeno iniziato a parlare!
E i casi di squadrismo gay si moltiplicano quotidianamente, già sappiamo le prossime mosse, ed è sempre più difficile parlare in senso contrario al pensiero dominante imposto dalla Lobby. Forse è per questo, come dice lei, Perdichizzi, che quelle opinioni sono INESISTENTI, perché non le lasciate esprimere.
PERDICHIZZI: SI VERGOGNI, SI VER-GO-GNI PROFONDAMENTE DALLA TESTA AI PIEDI E NEL PROFONDO DELLA SUA COSCIENZA.
E DIMENTICAVO: STUDI QUALCOS’ALTRO, NON SOLO I MANUALI DI PSICOLOGIA ARCOBALENO.
Io vorrei aggiungere un contributo, che spero possa convincere il dottor Perdichizzi a cambiare idea e ad abbandonare la teoria del gender, che ormai abbiamo capito essere falsa nei presupposti e pericolosa nei risvolti sociali.
Un problema particolare collegato alle unioni di fatto è quello riguardante la richiesta di riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali, sempre più oggetto di pubblico dibattito. Soltanto un’antropologia rispondente alla piena verità dell’uomo può dare una risposta appropriata al problema, che presenta diversi aspetti sia sul piano sociale che ecclesiale. Alla luce di tale antropologia si rivela quanto sia incongrua la pretesa di attribuire una realtà “coniugale” all’unione fra persone dello stesso sesso. Vi si oppone, innanzi tutto, l’oggettiva impossibilità di far fruttificare il connubio mediante la trasmissione della vita, secondo il progetto inscritto da Dio nella stessa struttura dell’essere umano. È di ostacolo, inoltre, l’assenza dei presupposti per quella complementarità interpersonale che il Creatore ha voluto, tanto sul piano fisico-biologico quanto su quello eminentemente psicologico, tra il maschio e la femmina. È soltanto nell’unione fra due persone sessualmente diverse che può attuarsi il perfezionamento del singolo, in una sintesi di unità e di mutuo completamento psico-fisico.
La persona omosessuale deve essere pienamente rispettata nella sua dignità e incoraggiata a seguire il piano di Dio con un impegno particolare nell’esercizio della castità. Il doveroso rispetto non significa legittimazione di comportamenti non conformi alla legge morale né, tanto meno, il riconoscimento di un diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, con la conseguente equiparazione della loro unione alla famiglia. Se dal punto di vista legale il matrimonio tra due persone di sesso diverso fosse solo considerato come uno dei matrimoni possibili, il concetto di matrimonio subirebbe un cambiamento radicale, con grave detrimento del bene comune. Mettendo l’unione omosessuale su un piano giuridico analogo a quello del matrimonio o della famiglia, lo Stato agisce arbitrariamente ed entra in contraddizione con i propri doveri.
Visto che utilizzate la bacheca Facebook di M. Battaglio come fonte principale delle vostre argomentazioni, perché non leggete meglio ad esempio la sua nota relativa alla corrispondenza che ha avuto con la segreteria del vescovo di Torino in seguito alle polemiche sulla conferenza a Casale?
https://www.facebook.com/notes/massimo-battaglio/conferenza-cattoomofoba-di-santena/10151904910066999 (nota pubblicata il 17 ottobre)
Vedreste che non c’è nessun giudizio sommario o atteggiamento maccartista, ma una serie argomentata di critiche SUL MERITO alle posizioni di quei relatori. Potere prenderle seriamente in considerazione? Potete spostare la discussione sul piano dei contenuti? Le terapie riparative sono scientificamente fondate? L’omofobia in Italia non esiste o è davvero irrilevante? Che cosa si intende per “ideologia gender”? Considerate l’omosessualità come un disturbo psichiatrico? Come la pensa su questi punti la redazione di Tempi?
Bollare una conferenza come catto-omofoba è una critica argomentata?
Tirare il Vescovo dalla propria parte stravolgendo la realtà significa ragionare sui contenuti? Guardate che siamo in grado di vedere i fatti, nonostante la fuliggine ideologica che spargete tutti i giorni a piene mani.
Voi invitate, per esempio, Cerrelli, Ronco, Introvigne, ai vostri pseudoconvegni ideologici in cui divulgate il relativismo sessuale e combattete la famiglia naturale? E com’è che voi nonostante non li invitiate restate scientifici e neutrali mentre gli altri sono omofobi?
Le terapie riparative sono fondate, ma comunque non erano l’argomento del convegno di Casale Monferrato, che si occupava di diritto penale.
L’omofobia in Italia esiste, molto meno che in altri paesi, ma la domanda è un’altra: perché insistete a ritenere omofobia il semplice esprimersi a favore della famiglia naturale e contro matrimoni e adozioni gay? Ci vogliamo intendere una volta per tutte sul significato di questo neologismo? Volete esprimervi sul merito di questa questione?
L’omosessualità sembra non essere un disturbo psichiatrico, così ha deciso l’APA, ma resta la domanda: l’omosessualità è il normale orientamento sessuale, o lo è solo l’attrazione verso l’altro sesso? Io penso che lo sia solo quest’ultima e sapere se l’altra sia un disturbo mi interessa poco, mi basta ribadire che l’omosessualità non è l’orientamento sessuale normale, che gli atti omosessuali sono contrari alla legge morale naturale e sono un peccato grave. Posso continuare a citare e sostenere il Catechismo della Chiesa Cattolica senza essere ingiustamente definito omofobo da gruppi di fanatici ideologizzati?
Cosa si intende per “ideologia gender”? L’affermazione, diventata famosa, di Simone de Beauvoir: “Donna non si nasce, lo si diventa” (“On ne naît pas femme, on le devient”). In queste parole è dato il fondamento di ciò che oggi, sotto il lemma “gender”, viene presentato come nuova filosofia della sessualità. Il sesso, secondo tale filosofia, non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi. La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente. L’uomo contesta di avere una natura precostituita dalla sua corporeità, che caratterizza l’essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela. Secondo il racconto biblico della creazione, appartiene all’essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina. Questa dualità è essenziale per l’essere umano, così come Dio l’ha dato. Proprio questa dualità come dato di partenza viene contestata. Non è più valido ciò che si legge nel racconto della creazione: “Maschio e femmina Egli li creò” (Gen 1,27). No, adesso vale che non è stato Lui a crearli maschio e femmina, ma finora è stata la società a determinarlo e adesso siamo noi stessi a decidere su questo. Maschio e femmina come realtà della creazione, come natura della persona umana non esistono più. L’uomo contesta la propria natura. Egli è ormai solo spirito e volontà. La manipolazione della natura, che oggi deploriamo per quanto riguarda l’ambiente, diventa qui la scelta di fondo dell’uomo nei confronti di se stesso. Esiste ormai solo l’uomo in astratto, che poi sceglie per sé autonomamente qualcosa come sua natura. Maschio e femmina vengono contestati nella loro esigenza creazionale di forme della persona umana che si integrano a vicenda. Se, però, non esiste la dualità di maschio e femmina come dato della creazione, allora non esiste neppure più la famiglia come realtà prestabilita dalla creazione. Ma in tal caso anche la prole ha perso il luogo che finora le spettava e la particolare dignità che le è propria. Bernheim mostra come essa, da soggetto giuridico a sé stante, diventi ora necessariamente un oggetto, a cui si ha diritto e che, come oggetto di un diritto, ci si può procurare. Dove la libertà del fare diventa libertà di farsi da sé, si giunge necessariamente a negare il Creatore stesso e con ciò, infine, anche l’uomo quale creatura di Dio, quale immagine di Dio viene avvilito nell’essenza del suo essere. Nella lotta per la famiglia è in gioco l’uomo stesso. E si rende evidente che là dove Dio viene negato, si dissolve anche la dignità dell’uomo. Chi difende Dio, difende l’uomo.
Non mi dia del voi, non è il caso. Io non sono un militante dei movimenti LGBT. Sono un eterosessuale che sostiene alcune battaglie a favore dei diritti LGBT. E sono credente, come lo è M. Battaglio, che conosco ma a nome di cui naturalmente non sono titolato a rispondere.
Sul resto: le terapie riparative sono screditate da quasi tutte le organizzazioni psicologiche, in Italia come all’estero. Con una rapida ricerca su Google troverà molte posizioni assunte dagli ordini regionali degli psicologi, giusto per limitarsi al nostro Paese. Se lei dovesse consigliare una terapia a un parente o un amico, si sentirebbe di indirizzarlo verso psicologi che adottano teorie o procedure screditate dalla schiacciante maggiorante dei loro colleghi, solo in base di una sua opinione politica o morale? Spero di no.
L’omosessualità non è un disturbo psichiatrico. Bene, siamo d’accordo su questo (diversamente da altri commentatori qui che bollano gli psichiatri americani indistintamente come “peracottari”). Spostandoci sul livello delle convinzioni morali e religiose, lei cita il Catechismo della Chiesa cattolica, che definisce l’omosessualità come un disordine, ma che raccomanda anche l’accoglienza e la rimozione delle ingiuste discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali (non credo che i toni di chi ha scritto questo articolo e soprattutto di molti che lo commentano vadano in questa direzione. Neppure i toni di alcune proteste anti-omofobia, potrebbe obiettare lei. Può darsi, io non ero presente a Casale, ma questo è un altro discorso). Io penso ai molti gruppi di omosessuali cattolici che esistono in seno alla Chiesa e che operano con grande pazienza e difficoltà per aiutare i loro fratelli in fede e il clero a superare gli stereotipi e le rappresentazioni degradanti diffuse nella Chiesa (ma anche fuori!) sull’omosessualità e gli omosessuali. E penso a molte posizioni di apertura espresse da molti rappresentanti del clero, e in ultimo dai messaggi di accoglienza espressi recentemente da Bergoglio. Per fortuna, il Catechismo della Chiesa cattolica è cambiato molte volte nel tempo e ancora cambierà – io spero, in una direzione di maggiore inclusività e tolleranza; il messaggio evangelico di amore resta invece vero. Ed è per quest’ultimo che io (e come me molte persone) mi considero credente, non certo per i testi di legge e gli elenchi di precetti. Ma ovviamente su questo si può discutere, probabilmente abbiamo sensibilità e orientamenti politici diversi che da sempre convivono nella chiesa.
Sull’ideologia gender mi pare che lei faccia molta confusione. Il genere (gender in inglese) è un concetto delle scienze sociali, non una teoria coerente né tantomeno un’ “ideologia”. Serve a distinguere il sesso biologico che, tranne rare eccezioni che pure vanno prese in conto (intersex, ermafroditismo…), è indubbiamente “dato” e binario (alla nascita si può essere solo maschi o femmine, e non si può scegliere il proprio sesso biologico), da ciò che ogni società e cultura attribuiscono all’identità sociale di “maschio” e di “femmina” (senza parlare di quelle società in cui tradizionalmente esiste un terzo genere, né maschile né femminile, come i berdache in molti gruppi amerindiani o gli hijra nel subcontinente indiano). Cosa ci si aspetta dagli uomini e dalle donne in ogni diverso sistema sociale e ogni diversa cultura o religione? Cosa vuol dire essere veramente uomini e donne in ogni contesto, e come si diventa tali nel tempo? Cosa succede quando una donna si comporta “da uomo”, e viceversa? Il concetto di genere serve a indagare situazioni di questo tipo e a rispondere a simili interrogativi; attribuendo una perfetta sovrapposizione tra dato biologico (il sesso) e dato socio-culturale (il genere) ci sfuggirebbero molti fenomeni e dinamiche che non riguardano solo le altre culture, ma la stessa evoluzione storica della cultura europea o occidentale o italiana. E’ in questo senso che Simone de Beauvoir dice che si diventa donne, e non lo si nasce, nel senso che la gran parte di ciò che ognuno di noi considera inerente all’identità femminile ha radici socio-culturali più che biologiche e quindi va acquisito e non è innato. Alcune posizioni più estreme che lei attribuisce a de Beauvoir (il sesso si può scegliere) sembrano in realtà rimandare più alla teoria queer e a posizioni più radicali come quella di Judith Butler. Lei mi cita la Genesi, nulla di male e la conosco anch’io, ma quando si parla di “ideologia gender” mutuando un concetto dalle scienze sociali sarebbe opportuno approfondire e argomentare usando almeno in parte riferimenti provenienti da quelle discipline.
Non le do del voi. Siccome rispondevo collettivamente a due commentatori simultanei ho usato la seconda persona plurale, come da grammatica. Necessità confermata anche dal fatto che uno dei due parlava a nome di un soggetto collettivo.
Il fatto che sia eterosessuale non esclude che possa essere militante LGBT, tanto è vero che Arcigay o qualche altra sigla di queste ultimamente si è scelta un presidente eterosessuale, mi pare di ricordare. E’ per questo che è fondamentale distinguere tra omosessuali e omosessualisti. Non tutti gli omosessuali sono militanti (omosessualisti) e non tutti gli omosessualisti sono omosessuali (ci sono anche gli omosessualisti eterosessuali). Però se lei mi dice che non milita ne prendo atto, anche se dal punto di vista intellettuale mi sembra che militi abbastanza e anche il suo commento sembrava lasciarlo intendere.
Vengo al resto: le terapie riparative sono fondatissime ed efficaci. Sono anche ostracizzate, questo lo so, ed è il problema grave delle influenze ideologico-politiche in una comunità che vorrebbe essere solo scientifica. Da questo punto di vista chi parla di peracottari forse esagera ma un po’ azzecca. In sintesi, mi sentirei tranquillamente di consigliare a parenti, amici e chiccessia una terapia fondata ed efficace.
Ho detto che l’omosessualità sembrerebbe non essere un disturbo, prendendo per buono quello che dice l’APA (e pur mantenendo abbondanti riserve mentali). Spostandomi sul terreno delle convinzioni morali, le posso assicurare che, se è vero che le edizioni dei Catechismi si sono succeduta nei secoli, le verità definite (sia sul piano del dogma che della morale) non sono cambiate di una virgola e non cambieranno. Tantomeno si aspetti che un giorno nel catechismo ci sia scritto che l’omosessualità è una variante accettabile della sessualità e che il matrimonio viene esteso a coppie same-sex. invece le edizioni del DSM si succedono l’una all’altra con variazioni significative e non sappiamo cosa potrà esserci scritto domani o dopo. Molti psichiatri psicologi considerano il DSM alla stregua di un rotolone regina, roba da peracottari, per intenderci.
Certo, l’accoglienza e la comprensione sono raccomandate dalla Chiesa e dal Catechismo e infatti nessuna discriminazione può essere avallata. Va detto però che non costituisce discriminazione il ribadire che il matrimonio è solo tra uomo e donna, che i rapporti omosessuali sono contrari alla legge naturale, che l’adozione a coppie gay è una scelleratezza e così via. La verità non discrimina, libera e la prima forma di carità (irrinunciabile). Mi aspettavo che citasse Papa Francesco (è diventato un refrain ormai tra gli omosessualisti) ma per favore (come dice Bergoglio) non mettete in bocca al Papa le vostre fantasie. Chi sono io per giudicare un gay? Questo ha detto il Papa e io lo ripeto volentieri e senza problemi. Ma giudicare gli atti e le opinioni, questo non solo è possibile, ma doveroso.
Dice che faccio confusione sul gender, ma non è vero, non faccio alcuna confusione. Lei invece ne fa molta. Del resto ho riportato integralmente le parole di Benedetto XVI nel suo discorso aufurale alla Curia Romana del 2012 (nella fretta non ho messo la citaziona). lei dice di essere cattolico e quindi dovrebbe accogliere serenamente questo messaggio. E’ vero che ognuno alla fine obbedisce alla propria coscienza, ma se questa coscienza contraddice sistematicamente l’insegnamento della Chiesa dovrebbe cominciare a domandarsi seriamente se è ancora una coscienza cattolica. Cosa aggiungere sul gender per aiutarla a uscire dalla confusione in cui si è (non so se consapevolmente o meno) infilata? Beh, diciamo che La questione del “genere” (in inglese gender) è un incrocio fra una dottrina pseudo-scientifica e un bisogno politico, che ha finito col tramutarla in ideologia.
Nella cultura mass-mediatica il termine è ormai egemonico e ha sostituito – anche negli studi internazionali e nelle analisi di sostegno al terzo mondo – il termine sesso. Il linguaggio recepisce velocemente i cambiamenti e il nostro caso non fa eccezione, tanto che questo nuovo significato di genere è passato all’interno delle nostre culture. La teoria del gender è una idea che sostiene la non-esistenza di una differenza biologica tra uomini e donne determinata da fattori scritti nel corpo, ma che gli uomini e le donne sono uguali da ogni punto di vista; c’è quella differenza morfologica, ma non conta niente. Invece la differenza maschile/ femminile è una differenza esclusivamente culturale, cioè gli uomini sono uomini perché sono educati da uomini, le donne sono donne perché sono educate da donne.
Se non ci fossero queste costruzioni culturali non ci sarebbero differenze tra donne e uomini e il genere umano sarebbe fatto di persone uguali. In tal modo la sessualità viene dissociata dalla personalità, non viene naturalmente connessa con la costruzione di una persona.
Se osserviamo la realtà vicina a noi, in effetti oggi i ragazzi e le ragazze tendenzialmente sono educati nello stesso identico modo e i genitori si vergognano un po’ se dicono alla figlia cose diverse che al figlio, anche se in realtà i ragazzi e le ragazze hanno esigenze diverse, problemi diversi, incontrano ostacoli diversi. Si è imposta la tendenza a negare le differenze.
Prima l’idea era di essere uguali se cancelliamo la proprietà privata, le differenze sociali, la meritocrazia, se cancelliamo tutto. Oggi, invece, questa utopia dell’uguaglianza ha preso strade diverse: secondo la teoria del gender, l’umanità non è divisa tra maschi e femmine, ma l’umanità è fatta di individui che scelgono chi vogliono essere. Questa utopia dell’uguaglianza è anche quella che sta dietro l’eugenetica: se nessuno è malato, siamo tutti uguali, tutti sani.
tutti felici.
Il successo di questa omologazione è anche legato al crollo delle ideologie tradizionali, al riempimento di un vuoto dopo il crollo del muro di Berlino. Si introduce così il cambiamento di termini: parentalità invece di genitori, perché genitori sono padre e madre, invece parentalità è una parola strana; parole che cancellano la differenza sessuale e che vorrebbero dire che esistono solo dei nuclei sociali che possono assomigliare alla famiglia, indipendentemente dalla differenza sessuale.
La cosa grave è che le Nazioni Unite e, soprattutto, l’Unione Europea hanno sposato quest’ideologia del gender, come un’ideologia ugualitaria, quindi buona, quindi da proporre.
L’Unione Europea ha stabilito sostanziosi finanziamenti per favorire la diffusione dell’ideologia del gender in Europa; il che ha significato che chiunque in una Università, in un contesto di ricerca, metta il termine gender nel suo programma, diventi idoneo a ricevere dei soldi. Questo ha fatto sì che il termine abbia avuto una rapida diffusione, perché anche persone che si occupavano di cose diverse hanno inserito la parola gender in modo tale da avere finanziamenti. Così il termine è diventato familiare; poi è molto chic perché è un termine inglese, moderno; non si dice più differenze sessuali, che ricordano il sesso, archetipo della Creazione, gender è molto più carino, alla moda. Uno si sente parte di un mondo avanzato, moderno, se lo usa; anche all’interno del mondo cattolico. Lo usano tutti. La diffusione è avvenuta anche nelle nostre Regioni: nei documenti delle Regioni si usa “famiglie” invece che famiglia, e parentalità.Troviamo la parola genere dappertutto e le persone che la usano non sanno tutta la storia: che cosa è il genere, il pericolo che rappresenta e il tipo di categoria che usano.
Bisognerebbe stare molto attenti, quando si parla, a non usare il termine “genere” e a denunciare quando viene usato: tu sai cosa è? Ma sai cosa vuol dire questo termine che usi? Perché è un modo per contrastare questa avanzata assurda che però, ad un certo punto, come tutte le ideologie diventa realtà sociale; e quindi già si dice che non esiste più la differenza sessuale, ma che esiste solo il genere, che è una costruzione culturale.
Al convegno delle Nazioni Unite di Pechino del 1995 – dedicato alla condizione femminile e che ebbe fra le principali protagoniste Hillary Clinton – si propose di sostituire la differenza tra uomini e donne con cinque “generi”. La proposta non passò perché soprattutto la Chiesa cattolica fece opposizione e si alleò con altri paesi; però, di fatto, queste idee, anche se non approvate ufficialmente, sono ormai imposte e diffuse a livello planetario e sono considerate una evidenza che fa parte della realtà. Ma alla fine la ragione e l’evidenza dei fatti prevale sempre.
Intanto io ho detto di essere credente, e sono indubbiamente cristiano. L’etichetta “cattolico” la uso con più parsimonia, perché ho molto da ridire su alcune posizioni adottate da eminenti membri del clero cattolico (infatti qui non parlo da cattolico e la mia coscienza cattolica non ha nulla a che fare con le domande molto precise che ho posto prima alla redazione, e a cui poi ha risposto lei).
Ratzinger è uno di questi, e in modo particolare quando parla di genere. Certo che lei citava Ratzinger, si capiva molto bene anche se la fonte non era esplicitata, ed è proprio questo il problema. I gender studies sono un ambito di studi trasversale a diverse scienze sociali (soprattutto sociologia, antropologia, storia) e il minimo prima di ricostruire fantomatiche ideologie gender sarebbe utilizzare fonti provenienti da queste discipline. Mi sa citare degli autori o dei testi che sostengono che ” gli uomini sono uomini perché sono educati da uomini, le donne sono donne perché sono educate da donne” (questa sì che sarebbe una sciocchezza colossale)? O che predicano “la non-esistenza di una differenza biologica tra uomini e donne? Chi sono questi teorici di cui lei così precisamente ricostruisce il pensiero?
Se non sa rispondere, forse è perché ha copiato interi passi della sua descrizione dell’ideologia gender da altri siti (ad esempio http://www.vicariatusurbis.org/diaconatus/__nuovo/articoli/formazione/formazione0911.asp )?
Su, facciamo uno sforzo di elaborazione autonoma. Siamo cattolici (o comunque cristiani, nel mio caso) adulti e ce lo possiamo permettere. Specialmente su questo tema, invocare la maggiore o minore vicinanza alle formulazioni letterali di un pontefice non serve a nulla. Con la mia appartenenza religiosa e sintonia con i leader spirituali a cui dovrei riconoscermi farò i conti io. Nel frattempo se vogliamo parlare di “genere” (ma noi, non il Foglio Notizie della Diocesi di Roma) sono disponibile.
Io lo sforzo di elaborazione autonoma lo faccio anche aderendo agli insegnamenti che mi provengono da Benedetto XVI e che vengono riproposti anche da altri. Quindi resta confermato che:
– il gender è un’ideologia e non una teoria scientifica;
– il gender è un’ideologia falsa e perniciosa;
– Benedetto XVI ha ragione a dire che costituisce un pericolo per l’uomo.
Nessuno di voi (seconda persona plurale) ha potuto minimamente scalfire queste semplici verità che rimangono perciò appurate. Vi inviterei a un maggiore sforzo di autonomia intellettuale e di sincerità con voi stessi, levandovi i paraocchi ideologici che indossate e cessando dagli atti violenti e intimidatori che state ripetutamente perpetrando. Alcune mie osservazioni sono rimaste senza riposte. Prendo quindi atto che accettate (finalmente) che dirsi contrari all’ideologia falsa del gender e sostenere il matrimonio nella sua unica versione possibile (uomo-donna) e la contrarietà alle adozioni gay NON COSTITUISCONO OMOFOBIA. Cesserete pertanto di disturbare gli organizzatori dei prossimi convegni sul tema? Ce lo auguriamo, anche se questo esigerà da parte vostra un atteggiamento più libero e autonomo rispetto alla falsa ideologia del gender.
Aggiungo anche quanto segue:
L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, [Cf ⇒ Gen 19,1-29; ⇒ Rm 1,24-27; 2357 ⇒ 1Cor 6,10; ⇒ 1Tm 1,10 ] la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8]. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.
Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.
Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.
Citi le fonti. Le fonti. Sta continuando a scopiazzare da diversi siti, dimostrando di non aver elaborato per conto suo proprio un bel nulla. Se avessi voluto dialogare con il signor Catechismo della Chiesa Cattolica l’avrei detto prima (e poi mi sarei meritato una bella visita psichiatrica, dato che con un testo scritto non si dialoga, con le persone normalmente sì). Con chi scopiazza a destra e a manca senza elaborare un proprio pensiero (fosse pure anche molto distante dal mio) non ho nulla di cui discutere, mi dispiace.
Ma che razza di obiezione è questa?
Se Baratti ti mette davanti delle argomentazioni tratte da altre fonti non si vede a te cosa debba iteressare.
Ringrazia il cielo che almeno lui fa lo sforzo di selezionare, copiare e incollare testi che di norma i tuoi colleghi lgbt linkano e basta!
Se hai da dire qualcosa su quanto ti viene messo davanti dillo, altrimenti chi se ne frega.
Stavo per rispondere a Lanzotto, ma Anonimo mi ha risparmiato la fatica e lo ringrazio. Devo solo quotarlo, così non faccio il copia incolla, sennò Lanzotto si arrabbia.
Scusi, io lo “sforzo autonomo” lo posso fare anche nel riconoscere come vero quello che altri mi hanno insegnato, e se questi altri hanno esposto le cose meglio di quanto possa fare io, non devo nemmeno fare lo sforzo di elaborare. Cito e condivido, soprattutto in sedi come questi dove la fretta regna sovrana e gli spazi sono limitati. Voi non fate altro che copiare, incollare, linkare pagine e pagine di prese di posizioni ideologiche che poi, ineluttabilmente, ci spiattellate come la parola vera e definitiva sull’argomento. Io ritengo i vostri link non veri, contrari alla verità sull’uomo, falsi, ideologici. Li potranno anche scrivere intere Università (ma è proprio così?) ma se sono falsi restano falsi. Andare in giro a dire che maschio e femmina sono concetti relativi e che ognuno si sceglie il genere che vuole è una bestialità, anche se lo scrive la Beauvoir, la Butler, l’APA o chiccessia. E’ una assurdità e io continuo ad aderire e a promuovere l’insegnamento di Benedetto XVI, che, oltre a essere vero, è scientifico pure quello e di più.
Tornando alla “omofobia”, bisognerà che ci si intenda al più presto sul contenuto di questa parola, soprattutto se, come purtroppo è probabile, verrà introdotto un nuovo reato nella nostra legislazione penale già sin troppo popolata di ipotesi criminose. Bisognerà accordarsi perchè vedo che voi “maestri di tolleranza e di libertà” anche in queste pagine avete continuato ad affibbiare l’etichetta di omofobo a chi semplicemente accoglie, diffonde e promuove la legge naturale e, in aggiunta, a chi è cattolico. Ora io dico, quando ci sarà il reato di omofobia, i casi saranno due: o avete ragione voi a dire che chi è contrario all’ideologia del gender e al matrimonio omosessuale è omofobo e allora finirà in galera, o avete torto e allora sarete voi ad aver commesso il reato di calunnia. Capite perché insisto a dire che è importante intendersi sull’argomento? Al di là di tutti i discorsi sull’ideologia del gender, che resta falsa e pericolosa, come magistralmente dimostrato da Benedetto XVI e non smentito minimamente da Lanzano e Perdichizzi.
Anch’io c’avrei qualche domandina sul filo, magari le dico così man mano che mi vengono in mente:
1) E’ vero o non è vero che Battaglio ha scritto che i cattolici sono membri del Ku Klux Klan?
2) Se è vero (come è vero) intende scusarsi o persistere nella definizione?
3) E’ vero o non è vero che militanti Lgbtqijkfnlkjsd hanno, con azione squadrista, interrotto un convegno scientifico a Casale Monferrato e fatto annullare per paura di incidenti un seminario a Torino?
4) Se è vero (come è vero), intendono desistere da queste azioni illiberali, antidemocratiche e totalitarie oppure pensano di perseverare?
5) Ci si chiede se leggiamo i giornali e la risposta e sì. Mi chiedo però se voi lgbtqijrgflkjzfsdn lo fate, perché mi sembra che non li leggiate, altrimenti vi sareste accorti che il suicidio del quattordicenne romano non c’entrava nulla con omofobia e bullismo e l’indagine è stata archiviata, che probabilmente non c’entra nulla col bullismo omofobo nemmeno il suicidio del ventunenne, che l’attentato alla scuola romana attribuito a un movente omofobo non c’entrava nulla con l’omofobia ed era invece opera di studenti bocciati, eccetera eccetera eccetera…
Col cavolo che rispondono!
Anzi, con tutto quel cavolo ci fai anche la ribollita!
Non ho mai letto un articolo così ipocrita e vergognoso, l’autore Marco Margrita dovrebbe riflettere sulla differenza tra libertà d’opinione e benessere psicologico di migliaia di giovani che ogni giorno lottano contro il minority stress e si domandano se farla finita possa essere la soluzione migliore e meno dolorosa. L’omofobia subdola che viene difesa in questo articolo non va confusa con la libertà d’opinione, è questo il più grosso errore che state commettendo. State andando contro i vostri figli, i vostri nipoti, che rischiano di scoprirsi omosessuali in una società che non è pronta ad accoglierli. Massimo Battaglio è un attivista di Arcigay che sta tentando di difendere questi diritti, che vuole proteggere la salute mentale di giovani ragazzi e ragazze che crescono oggi, e che a Casale Monferrato ha alzato la voce quando i relatori hanno pronunciato frasi tutt’altro che pacifiche, lasciando passare un messaggio omofobo non un’opinione, con affermazioni GRAVISSIME non basate su alcuna ricerca scientifica. Diciamo le cose come stanno! Fate i giornalisti, ma li leggete i giornali??? I GIOVANI SI LANCIANO NEL VUOTO DAI PALAZZI!!!! Capite??? Vi rendete conto??? Come la penserete quando a compiere un gesto del genere sarà vostro figlio o vostra figlia??? Ma secondo voi perchè succedono tragedie di questa portata? Perchè si lanciano messaggi che mettono in cattiva luce l’orientamento sessuale che non è eterosessuale, isolando e stigmatizzando gli adolescenti che inevitabilmente ne escono sempre più feriti e deboli. Questi convegni non vengono organizzati per dare un’opinione ma per far passare un messaggio coerente con ideologie e religioni. Un giornalista ha il dovere di scrivere come sono andate VERAMENTE le cose, non deve limitarsi a giudicare. Ora vediamo se difendete la libertà d’opinione cancellando il mio commento.
Dott. Andrea Perdichizzi
Responsabile PSICOLOGI ARCOBALENO Arcigay Torino
Non mi lascio impressionare dal titolo “responsabile psicologi arcobaleno”perchè nel campo della psicologia c’è di tutto e di più:secondo me prevale il “di più”.Comunque sia mi limito a ricordare una esperienza di tutti,quella per cui a volte ci si chiede come mai vite disperate e disperanti(le scorgiamo anche per le strade) lottano solo per sopravvivere a se stesse mentre invece altre che godono di posizione invidiabile scelgono il suicidio.Quindi perlomeno è assai dubbio che ci si suicidi per omofobia,salvo casi del tutto particolari. Forse.Detto ciò non sono certo contrario all’assistenza psicologica dei giovani e meno giovani omosessuali,che comporta ANCHE il raggiungimento di un’autostima tale da incoraggiare la denuncia,laddove ce ne fossero REALMENTE gli estremi,degli abusi subiti.E questo alla luce delle leggi vigenti e senza alcun bisogno di farne di speciali.Gli omosessuali non devono costruirsi un ghetto,per quanto apparentemente dorato.Poi,se lei è psicologo,e non ho motivo di dubitarne,saprà che i motivi che spingono al suicidio possono essere i più disparati,e non sempre quelli dichiarati sono anche quelli veri.Continuando di questo passo si dovrebbe concludere (o già lo si fa?)che ogni volta che un omosessuali si suicida lo fa per omofobia,che è una sciocchezza sesquipedale ovviamente,e non c’è psicologo “arcobaleno” che possa avallarla.
Andrea Perdichizzi, il “Responsabile PSICOLOGI ARCOBALENO Arcigay Torino”, che, se non capisco male, ci dice, col tono equilibrato e distaccato che contraddistingue un professionista di quel calibro (“I GIOVANI SI LANCIANO NEL VUOTO DAI PALAZZI!!!! Capite??? Vi rendete conto??? Come la penserete quando a compiere un gesto del genere sarà vostro figlio o vostra figlia???”), che l’iniziativa di tappare la bocca con iniziative antidemocratiche a quelli che non la pensano come lui troverebbe una giustificazione nella tutela del “benessere psicologico di migliaia di giovani che ogni giorno lottano contro il minority stress”.
Secondo me invece, l’uso di mezzi coercitivi da canaglie fasciste per zittire chi non la pensa come voi non può avere alcuna giustificazione, ma io posso anche sbagliarmi…
” l’autore Marco Margrita dovrebbe riflettere sulla differenza tra libertà d’opinione e benessere psicologico di migliaia di giovani che ogni giorno lottano contro il minority stress e si domandano se farla finita possa essere la soluzione migliore e meno dolorosa.”
Proprio perchè sono completamente d’accorco con questa sua tesi mi aspetto che finiscano le aggressioni da parte vostra, proprio “per il benessere psicologico di migliaia di giovani” (cit.) cristiani che vengono perseguitati nel mondo…..
Sembra destino degli omosessuali prepararsi una bella scorpacciata di guai.E’ come se avessero lanciato un boomerang che alla lunga gli tornerà in testa.La loro arroganza è la facciata difensiva di chi ha la coda di paglia,ma vuole ribaltare le parti.D ‘altra parte il vittimismo compiaciuto di cui sono affetti li porta a sentirsi sempre in credito con la società,e quindi a chiedere un risarcimento che non può avere mai fine,dato l’humus su cui si fonda.E’ un difetto dell’esame di realtà che,purtroppo per loro,può avere solo esiti autolesionistici a dispetto di certe loro speranzose attese.Peccato.Naturalmente sto parlando degli omosessuali militanti e dei loro fans meno esposti.Non potrei dir questo di TUTTI gli omosessuali,però temo che alla fine il conto lo pagheranno questi e quelli.
Già, sono come gli Ebrei che pensano che tutto gli sia dovuto e di essere immuni dalle critiche.
Già come gli ebrei…… diamo pure la stura ai sentimenti antisemiti e siamo fritti
Marco, ci caschi anche tu? Non hai capito che “Italo” è un fake (in realtà è Remo), che tenta di danneggiare un altro utente mettendogli in bocca frasi assurde? Non siamo ingenui, diamine!
Ma quella della Faà di Bruno era un incontro sulla famiglia naturale o sull’omosessualità?
Non prevalebunt….
Personalmente sono pronto a lottare con ogni mezzo, ad eccezione della violenza, per contrastare e non piegarmi MAI a questa sottocultura dell’indottrinamento per legge. La mia è una mente libera e così rimarrà sempre! Me ne infischio delle vostre leggi illiberali antiomofobia, me ne frego della vostra moralità lobbysta e politically correct. Sarà una bella guerra e posso garantirvi che alla fine perderete, perchè se non ascolterete il pensiero altrui, prima o poi sarà Madre Natura a ribellarsi e darvi una sonora scarpata nel culo!!!
Guardi, io sono un professionista della salute mentale e so benissimo a quali eccessi può portare l’invasamento ideologico che caratterizza gli esponenti della Lobby Gay. Sono animati da spirito da caccia all’uomo, temo fortemente un escalation di violenza ai danni di chiunque sostenga la legge morale naturale.
Sono d’accordo. Purtroppo sembra che siamo in pochi a capirlo (e io non sono certo un eminente dottore laureato). La cosa che mi sconvolge di più è che a non capirlo siano le stesse persone che ci governano: spendono miliardi di euro di consulenze da esperti di ogni comparto dello scibile e non sono mai incappati in un sociologo, antropologo, psicologo, medico, psichiatra che gli abbia illustrato gli enormi rischi che il nostro tessuto sociale sta correndo in questo sconvolgimento sotto-culturale??? Non ci credo, mi sembra del tutto illogico. Piuttosto mi convinco sempre di più che l’interesse della politica si sia legato a doppio filo con queste lobby e questo si è il vero dato preoccupante. Speriamo che le coscienze si sveglino!!!
LE PERSONE CHE CI GOVERNANO hanno perso di vista ogni riferimento al bene, al vero, al giusto e rispondono solo a logiche finanziarie e interessi che vanno contro i loro stessi cittadini, anzi, SUDDITI. e cercano in ogni modo di far sapere cosa pensa il popolo e men che meno di dargli la parola con il voto.
Forse non sono mai incappati in queste figure perché queste figure non direbbero le cose che auspica lei. L’omosessualità è stata rimossa da tempo dell’elenco ufficiale delle malattie psichiatriche (il DSM), riconosciuto internazionalmente come il documento che fa autorità in tema di psichiatria. Gli antropologi si sono sempre confrontati con l’enorme diversità di forme di organizzazione della parentela e della famiglia (un testo interessante in italiano è “Contro natura” di F. Remotti, glielo consiglio) e, coerentemente, l’American Anthropological Association si è opposta ai tentativi di Bush di riformare la costituzione per limitare esplicitamente il matrimonio alle coppie eterosessuali ( http://www.aaanet.org/issues/policy-advocacy/Statement-on-Marriage-and-the-family.cfm ). Analoghe posizioni sono state adottate dalle più importanti associazioni internazionali di psicologi.
Un altro che crede ancora al DSM e alle varie associazioni di peracottari americani.
Dato che si invoca l’intervento di psichiatri e antropologi e psicologi e sociologi, dare uno sguardo alle posizioni delle associazioni professionali che li riuniscono o i testi di riferimento per le teorie di queste discipline può essere una buona idea, ve lo consiglio. A meno che non consideriate peracottaro chiunque sostenga una teoria o una posizione contraria alla vostra.
Nun te sta’ a scalda’ tanto, io so’ libberale, mica so’ come voartri. Si te piacciuno ‘e perecotte, magnatele, a me nun me piacciono…
Ben detto. Io lo faccio già, insegnando religione cattolica. Aspetto solo di essere tradotto nei gulag per la rieducazione del pensiero. Ma… “non prevalebunt”.
Esprimo tutto il mio affetto e la mia solidarietà alle vittime della violenza gay in Piemonte.
Più gli omofili si innervosiscono, più dimostrano – oltre che sulla nevrosi aveva ragione Freud – di non avere argomenti ed essere solo dei pagliacci in mano al vero Ku Klux Klan, che è quello formato dagli adepti della ILGA, la chiesa della nuova religione gay-friendly da non strumentalizzare.
Quella di tappare la bocca al nemico politico è una tattica amata dai fautori dei vari totalitarismi.
Hitler faceva attaccare dalle SA le birrerie dove si svolgevano le riunioni politiche dei comunisti, e viceversa.
Questo modo di agire e di propagandare sottintende l’assunto che l’essere umano non sia libero e autodeterminato, come invece lo ritiene chi lo crede creatura di Dio, ma una specie di marionetta pavloviana che automaticamente allinea il proprio pensiero con chi urla più forte.
Questa tattica può dare successi nell’immediato, ma alla lunga, come si suol dire, le bugie hanno le gambe corte, e tutti i regimi fondati sulla repressione sono destinati a cadere, ben prima di quanto pensano i loro volenterosi gendarmi.
Agendo così dimostrano che il loro modo di pensare è di gran lunga più pericoloso per la nostra società di quanto lo possa essere cosiddetta “omofobia”.
E’ davvero preoccupante la cattiveria del Totalitarismo Omosessualista che ormai ci minaccia alle soglie di casa.