Nigeria, Boko Haram sulle orme dello Stato islamico: «Grazie ad Allah che ha reso Gwoza parte del Califfato»

Di Redazione
25 Agosto 2014
La città è stata conquistata dalla setta fondamentalista islamica pochi giorni fa. In un video il capo dei terroristi proclama l'instaurazione del califfato

shekau-califfato-boko-haram-nigeria-videoIn un video diffuso ieri (una sequenza del quale è pubblicata in fondo a questo articolo) il leader di Boko Haram, Abubakr Shekau, conferma l’intenzione da parte della setta fondamentalista islamica africana di seguire in qualche modo la strada tracciata in Iraq e in Siria da Al Baghdadi e dallo Stato islamico: nel video infatti Shekau proclama l’instaurazione di un “Califfato” anche in una città della Nigeria. «Grazie ad Allah, che ci ha concesso vittoria a Gwoza, e l’ha resa parte del Califfato islamico», annuncia il capo terrorista nel filmato.

LA CONQUISTA. Già venerdì scorso 22 agosto l’agenzia Fides aveva dato notizia della conquista di Gwoza da parte di Boko Haram. La città si trova nello stato del Borno, nel nord-est della Nigeria presso la frontiera con il Camerun, un territorio da tempo nel mirino degli estremisti islamici: l’arrivo di Boko Haram ha provocato la fuga di più di 11 mila abitanti sui circa 250 mila totali.

IL MITO DI AL BAGHDADI. Non è la prima volta che Shekau dimostra ammirazione verso le imprese dell’autoproclamato califfo iracheno. In un altro filmato rilasciato il mese scorso ha salutato Al Baghdadi come un «fratello» invocando su di lui e sul suo Stato islamico «la protezione di Allah». E una settimana dopo Boko Haram ha issato bandiere nere qaediste sulla città di Damboa, una scena che si ripete in Iraq e in Siria a ogni nuova conquista dei miliziani dello Stato islamico.

ESECUZIONI SOMMARIE. Nei 52 minuti del video uscito domenica, riporta il Corriere della Sera, all’annuncio della creazione del califfato di Gwoza seguono «le scene più terribili: una ventina di uomini in abiti civili distesi a terra, le mani legate dietro la schiena, che vengono giustiziati uno dopo l’altro con un colpo d’arma da fuoco sparato a bruciapelo alla testa».

LA NUOVA STRATEGIA. Tanto l’attacco a Gwoza quanto quello a Damboa confermano in modo chiaro l’allarme lanciato dai vescovi nigeriani, secondo i quali i terroristi islamici di Boko Haram hanno mutato strategia e ora non si limitano più a compiere attentati, ma puntano al controllo di aree sempre più ampie del territorio nazionale. È quello che ha spiegato proprio tre giorni fa in una intervista alla Radio Vaticana il cardinale arcivescovo di Abuja, John Olorunfemi Onaiyekan: «Dopo le ultime vittorie di Boko Haram, il fatto che colpisce è che invece di arrestarsi sembra che queste milizie continuino a essere capaci di fare nuove conquiste», ha detto il porporato nigeriano. A differenza dello Stato islamico che tiene in scacco l’Iraq, però, «Boko Haram, almeno finora grazie a Dio, non è così consistente per rappresentare un grande pericolo per lo Stato nigeriano», ha poi precisato Onaiyekan. «Almeno finora».

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