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Netanyahu contro tutti

Di Giancarlo Giojelli
23 Gennaio 2024
Usa e Ue gli chiedono di trattare; le famiglie invocano il rilascio degli ostaggi. Ma il premier resiste: «Avanti con la guerra, nessuna concessione ai terroristi. La vittoria è l'unica soluzione»
Netanyahu
Il presidente israeliano, Benjamin Netanyahu (foto Ansa)

Hanno piantato le tende davanti alle case di Netanyahu, sabato scorso a Cesarea, ieri a Gerusalemme, i familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, prigionieri nei cunicoli scavati sotto le abitazioni e gli ospedali della Striscia. Chiedono che il primo ministro – e lo hanno ribadito ieri facendo irruzione alla Knesset – accetti di trattare per la liberazione dei loro parenti, dei bambini, delle donne, degli uomini sottoposti, a quanto raccontano gli ostaggi liberati, a torture, privati di cibo e medicine.
Manifestazioni contro Netanyahu
Sono scesi in piazza per il secondo sabato consecutivo decine di migliaia di israeliani per chiedere che il governo cambi strategia, che Netanyahu si dimetta. Non si vedevano folle cosi manifestare a Tel Aviv e nelle altre città israeliane da prima del 7 ottobre, quando metà del paese si mobilitò contro la riforma della giustizia.

I membri dell'opposizione che hanno accettato di sedere nel gabinetto di emergenza chiedono elezioni anticipate...

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