Appena nati, subito registrati all’anagrafe, i “gemelli del Pertini” sono un maschio e una femmina. Il parto è avvenuto a sorpresa, in anticipo rispetto alla data di termine della gestazione, fissata per il 12 agosto. «Siamo contenti. Molto contenti: i nostri figli sono nati, stanno bene e li abbiamo già registrati all’anagrafe. Nessuno potrà più toglierceli». Sono queste le prime parole della coppia che li ha dati alla luce.
LONTANO DA ROMA. Il parto è avvenuto lontano da Roma, lontano dall’Ospedale Pertini dove è avvenuto lo scambio di embrioni, impiantati lo scorso 4 dicembre. «Nessuno potrà più toglierceli», ripete la coppia al giornalista della Stampa, che ha iscritto i due bambini all’anagrafe italiana con il cognome del marito della mamma gestante. In questo momento, per la legge, sono loro i genitori dei gemellini, nonostante non ne condividano il dna. Ma cosa deciderà invece il giudice?
RISARCIMENTO. L’udienza in tribunale, per rispondere al dilemma che si era sollevato attorno ai due bambini (di chi fossero, dei genitori genetici o della donna che li ha portati in grembo) era stata fissata proprio per oggi, ma il parto (volutamente anticipato?, si chiede già qualcuno) ha scombussolato le carte. La decisione del giudice era stata sollecitata dalla coppia “biologica”, con la motivazione che quei due bambini sarebbero assomigliati a loro in tutto e per tutto. La madre che ha portato a termine il parto ha chiesto invece serenità: «È arrivato il tempo di essere una famiglia. Ci rendiamo conto della sofferenza dell’altra coppia. Avevamo chiesto loro un incontro, ma non ci hanno risposto». Entrambe le coppie hanno comunque chiesto all’ospedale responsabile un risarcimento milionario per questa dolorosa vicenda.