
A Milano approvata l’esenzione Imu per immobili in uso al non profit

Iniziativa intelligente del Consiglio comunale di Milano che ha approvato all’unanimità il 30 maggio due integrazioni alla disciplina dell’Imu volte a mettere una pezza a un’ingiustizia e a una beffa sulla tassa sugli immobili dichiarati inagibili.
L’ingiustizia era subita da chi doveva pagare la gabella per un immobile dichiarato inagibile per cause di forza maggiore. La beffa era per i proprietari degli appartamenti della Torre dei Moro, devastata da un incendio nel 2021, che oltre al danno, avevano subito lo scorno di dover pagare l’Imu.
L’incendio alla Torre del Moro
L’assessore al Bilancio del Comune, Emmanuel Conte, ha così spiegato il provvedimento in aula: «Per legge l’esenzione dall’imposta Imu per l’abitazione principale avviene se sussistono i requisiti di possesso, residenza e domicilio abituale. Sempre per legge, qualora l’abitazione principale fosse dichiarata inagibile e quindi si perdesse il domicilio, decadrebbe uno dei prerequisiti per avere l’esenzione Imu e il padrone di casa sarebbe costretto a pagare la tariffa seppur in versione scontata, quindi al 50 per cento. Di fatto è un vulnus della regola generale nazionale che ha avuto un caso pratico alla fine del 2021 a Milano con l’incendio della Torre dei Moro laddove i proprietari di casa che avevano il normale domicilio all’interno delle proprie abitazioni, avendo perso il domicilio perché l’immobile è stato dichiarato inagibile, sono stati costretti, una beffa alla fine del 2021, a corrispondere l’Imu per il periodo settembre-dicembre. A valere sul 2022 il Comune di Milano, indipendentemente dalle scelte nazionali, ha deciso di portare a zero l’aliquota relativa a questa casistica quindi non facendo pagare l’aliquota Imu a chi ha avuto un danno per cause di forza maggiore quali per esempio un incendio alla propria abitazione».
Immobili in comodato
Conte ha poi voluto ricordare che per quanto riguarda la seconda modifica essa era stata proposta con un ordine del giorno del consigliere d’opposizione Matteo Forte, capogruppo di Milano Popolare, nel luglio 2020. Essa riguarda la «modifica relativa all’articolo 5 comma 2 del regolamento Imu: è l’esenzione per gli immobili concessi in comodato agli altri enti territoriali e enti non commerciali. Con questa modifica qualora un altro ente territoriale desse in comodato d’uso gratuito al comune di Milano il proprio immobile non sarebbe tenuto a pagarne l’Imu, e lo stesso vale se l’ente è di natura non commerciale, per cui quando un ente non commerciale cede in comodato gratuito un altro ente non commerciale l’immobile per il perseguimento del proprio scopo statutario è esente dal pagamento dell’Imu».
Vicini ai cittadini
Soddisfatto Forte, che ha pubblicamente ringraziato Conte per aver onestamente riconosciuto la paternità dell’idea. «Con quel documento proponevo di esentare dall’Imu quegli enti, come per esempio le parrocchie e gli oratori, che mettono a disposizione immobili per attività con finalità educative e sociali, benché erogate a fronte di tariffe. Questa misura non sottrae nulla, poiché si tratta di continuare ad esentare dal pagamento quegli enti che già non lo pagherebbero. Al tempo stesso, però, si offrono strumenti per moltiplicare spazi e iniziative della società organizzata in risposta ai bisogni. In tal modo le istituzioni sono davvero vicine ai cittadini, non solo in termini di maggiori servizi ma anche in termini di valorizzazione della loro stessa iniziativa».
Foto Ansa
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!