Tutto il mondo è preoccupato dalla reazione del presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, al golpe fallito. Decine di migliaia di arresti tra militari e poliziotti, professori universitari e imam “nemici” licenziati o seguiti dai servizi segreti, stato di emergenza e sospensione della convenzione europea sui diritti umani. Chi parla di «golpe civile» di Erdogan e di «dittatura con la forma della democrazia» non ha tutti i torti. Ma c’è chi esulta per la svolta: il Caim di Milano.
«ALLAH PROTEGGA ERDOGAN». Davide Piccardo (nella foto in alto), a capo del Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, ha infatti scritto su Facebook: «La Turchia torna a essere una grande nazione musulmana di fatto e di diritto. Allah protegga nostro fratello Erdogan e tutto il popolo turco». A parte il fatto che la Turchia secondo la sua Costituzione è un paese laico, e non musulmano, le dichiarazioni sono preoccupanti. Soprattutto perché il Caim rappresenta l’unico islam con cui la giunta Pisapia ieri, e quella Sala oggi, ha sempre dialogato.
CAIM E PD. Il bando per la costruzione di luoghi di culto realizzato dalla giunta Pisapia e dall’assessore al Welfare Pier Francesco Majorino, che secondo molti strizzava l’occhio al Caim, che poi lo ha vinto anche se alla fine il Comune ha fatto marcia indietro in modo brusco annullando tutto, è solo un esempio. Alle ultime elezioni comunali, infatti, il Partito democratico ha preferito puntare sulla candidata musulmana radicale Sumaya Abdel Qader, in quota Ucoii e Caim, invece che sulla moderata Maryan Ismail.
BOTTA E RISPOSTA. Daniele Nahum, responsabile area cultura del Pd, ha criticato la sezione milanese del partito e davanti alle risposte piccate di Majorino («Posso sapere dove sarebbe la nostra ambiguità rispetto al Caim?»), ha risposto Ismail: «Posso ricordare a Majorino che i Giovani Musulmani lavorano quasi esclusivamente come mediatori per l’emergenza profughi? Posso ricordare che la responsabile Caim per la Cultura ha lavorato per il tuo assessorato?».
COSA DICE SALA? Anche Emanuele Fiano, deputato e responsabile nazionale Pd, è intervenuto nel dibattito: «Per me questo spregio della libertà di pensiero e di vita per migliaia di turchi è inaccettabile e lo condanno senza sconti, non approvo un golpe, ma chi approva quello che succede in Turchia sta dalla parte della violenza e della dittatura». Per ora, il sindaco Giuseppe Sala si è trincerato dietro un assoluto silenzio.
Foto tratte dall’account Facebook di Sumaya Abdel Qader