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Il buio non ha mai l’ultima parola, se c’è un punto di luce cui guardare

Di Valerio Pece
07 Marzo 2023
«Dove si è conosciuta la gioia per desiderarla così tanto?». La domanda di sant’Agostino è la stessa che echeggia dietro le “storie d’amore” (l’amore per ogni rinascita) che Giorgio Paolucci presenta nel suo "Cento ripartenze. Quando la vita ricomincia"

«Dove si è conosciuta la gioia per desiderarla così tanto?». La domanda di sant’Agostino è la stessa che echeggia dietro le “storie d’amore” (l’amore per ogni rinascita) che Giorgio Paolucci presenta nel suo Cento ripartenze. Quando la vita ricomincia (Itaca).
Bozzetti di appena 1.300 battute, «per ridare il giusto peso alle parole», come chiedeva Avvenire, quotidiano sul quale sono nati; camei che ricordano quanto l’uomo abbia dentro di sé «un inesausto desiderio di rialzarsi» (a patto che «il buio non abbia l’ultima parola» e ci sia sempre «un punto di luce a cui guardare»). Se è maledettamente vero che «non siamo infrangibili», che la fatica del vivere a volte è al limite del sopportabile, per l’autore è altrettanto vero che il riscatto è sempre dietro l’angolo, nascosto nella «generatività imprevista» di certe crisi, o nell’incontro con chi sa regalare «uno sguardo positivo sull’esistenza».
Paolucci scommette sul fatto che se si è attenti, «desti», tutto spinge a “ripartire”. Tutt...

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