Le auto elettriche “green” della Cina vanno a carbone

Di Leone Grotti
19 Dicembre 2024
Nuovo record di consumo di carbone nel mondo: 8,77 miliardi di tonnellate. Il 56% del totale globale è bruciato in Cina per alimentare i veicoli a batteria e l'intelligenza artificiale
Una delle 1.161 centrali elettriche a carbone funzionanti in Cina
Una delle 1.161 centrali elettriche a carbone funzionanti in Cina (foto Ansa)

Il consumo di carbone nel mondo ha fatto registrare un nuovo record per il terzo anno consecutivo. Secondo i dati raccolti dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), nel 2024 il mondo ha bruciato 8,77 miliardi di tonnellate del combustibile fossile iper-inquinante, l’1% in più del 2023. L’unica buona notizia contenuta nel rapporto “Coal 2024” è che il picco di utilizzo del carbone dovrebbe registrarsi nel 2027 a circa 9 miliardi di tonnellate, per poi calare, e che l’aumento registrato quest’anno è inferiore a quelli certificati negli anni scorsi.

La Cina resta la patria del carbone

Nonostante i ripetuti appelli ad abbattere le emissioni di CO2 e le promesse ribadite a ogni nuova edizione della Cop, il consumo di carbone continua a crescere globalmente. Non tutti i paesi però sono responsabili allo stesso modo.

Negli ultimi 25 anni, infatti, la Cina ha consumato il 30% di carbone in più del resto del mondo messo assieme per sostenere una sempre crescente domanda di energia. Il trend si è confermato nel 2024: secondo i calcoli della Iea, a fine anno Pechino avrà consumato 4,9 miliardi di tonnellate di carbone, il 56% del totale mondiale.

In Ue e Usa cala il consumo

Se in Cina la domanda di carbone è cresciuta dell’1% rispetto al 2023, in India l’aumento è pari al 5% (1,3 miliardi di tonnellate, il 15% del totale mondiale). In Unione Europea e Stati Uniti, invece, il consumo continua a scendere: Bruxelles ha bruciato il 12% di carbone in meno rispetto allo scorso anno contro il 5% di Washington.

Anche quest’anno, dunque, i positivi sforzi condotti da Ue e Usa per abbattere le emissioni di CO2 derivanti da carbone sono stati vanificati da Cina e India. E secondo il rapporto “Coal 2024” sarà senz’altro così anche per i prossimi tre anni.

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Auto elettriche e intelligenza artificiale

Nel 2024 con il carbone sono stati prodotti 10.700 terawattora (Twh) di energia elettrica. In Cina, soprattutto, dal 2021 la domanda di energia cresce annualmente più del Pil.

Secondo il rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia, l’aumento è dato da due fattori: 1) l’elettrificazione di servizi che in precedenza utilizzavano altri carburanti, è il caso della mobilità con l’aumento esponenziale della vendita di auto elettriche (alimentate con energia prodotta da carbone, alla faccia dei discorsi sul green); 2) la crescita dei data center e dell’Intelligenza artificiale.

L’ingiustificato ottimismo sulla Cina

Nonostante nelle settimane scorse molti think tank si siano espressi positivamente su un possibile picco anticipato di emissioni di CO2 e di consumo di carbone da parte della Cina, le previsioni a lungo termine sono raramente accurate (soprattutto su Pechino, che non comunica correttamente i dati delle proprie emissioni).

L’anno scorso, ad esempio, la Iea aveva previsto che quest’anno il consumo di carbone sarebbe iniziato a diminuire e invece l’Agenzia ha dovuto ricredersi e parlare di “nuovo record”.

In Cina sono attive almeno 1.161 centrali elettriche a carbone. È nel paese di Xi Jinping che l’anno scorso il 95% di tutte le nuove centrali a carbone sono state costruite, secondo Carbon Brief. Se nel resto del mondo sono stati costruiti impianti per aggiungere 4GW di energia bruciando il combustibile fossile, Pechino ha ordinato di edificarne per un totale di 70GW.

@LeoneGrotti

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