Laos. Hai convertito al cristianesimo la tua amica? Abiura la tua fede o ti cacciamo

Di Redazione
04 Luglio 2014
Accuse di omicidio, pressioni, carcere. Accade in un villaggio del paese in seguito al funerale negato a una convertita al cristianesimo

Deve abiurare la sua fede cristiana. Motivo? Ha convertito la sua amica Chan. L’agenzia Fides riferisce di un nuovo capitolo intorno alla vicenda della donna cristiana deceduta nel villaggio di Saisomboon dopo una lunga malattia. Ora Varn, la donna che ha convertito Chan, deve rinnegare il suo credo, altrimenti sarà cacciata dal villaggio. Siamo nel Laos, paese comunista che non sopporta che la sparuta minoranza cristiana (2 per cento della popolazione) non solo si espanda, ma che addirittura esista.

FALSE ACCUSE. La vicenda, come vi avevamo già raccontato, è accaduta nel villaggio di Saisomboon, nella provincia di Savannakhet. Il 22 giugno, dopo due anni di malattia, è morta la signora Chan, convertitasi dal buddismo al cristianesimo nell’aprile scorso. Cinque leader religiosi si sono recati al suo capezzale in occasione del funerale. Il capo del villaggio, però, ha negato la celebrazione delle esequie secondo il rito cristiano e le autorità hanno arrestato i cinque leader. L’accusa, incredibile e senza fondamento, è di aver avvelenato la donna.

LIBERTA’ DI RELIGIONE. Oltre agli otto figli di Chan, anch’essi cristiani, hanno protestato inutilmente alcune associazioni protestanti come Human Rights Watch per Lao Religious Freedom (Hrwlrf), i cui rappresentanti hanno parlato apertamente di intimidazione. «Le autorità stanno cercando ogni pretesto possibile, in modo da fermare la diffusione della fede cristiana nella zona», ha scritto Hrwlrf in una nota inviata a Fides da Hrwlrf. L’Ong ha chiesto il rilascio dei cinque innocenti, mentre il direttore di un’altra associazione, Mervyn Thomas di Christian Solidarity Worldwide (CSW) ha detto a Fides che «il diritto alla libertà di religione include il diritto di adottare un credo di propria scelta: la pressione sulla signora Varn è una violazione di questo diritto, protetto dalla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, che il Laos ha ratificato nel 2009. Chiediamo al governo di indagare immediatamente sugli abusi commessi dal capo del villaggio e dalla polizia, anche nelle accuse mosse contro i cinque leader cristiani detenuti».

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