La Nord Corea si unisce a Cina e Russia nella lotta all’Occidente

Di Leone Grotti
11 Settembre 2022
Kim Jong-un ha fatto approvare una legge per rendere lo status di potenza nucleare di Pyongyang «irreversibile». Il regime nordcoreano vuole un ruolo nel mondo multipolare sognato da Xi e Putin
Il dittatore della Nord Corea, Kim Jong-un

Il dittatore della Nord Corea, Kim Jong-un

La Nord Corea ha sancito in una legge che il proprio status di potenza nucleare è «irreversibile» e che «se il sistema di comando e controllo della forza nucleare nazionale», cioè il leader Kim Jong-un, «rischia di essere attaccato da forze ostili, verrà effettuato automaticamente e immediatamente un attacco nucleare».

«Non rinunceremo mai alle armi nucleari»

In una dichiarazione, Kim ha affermato che Pyongyang «non rinuncerà mai alle armi nucleari né cederà alle sanzioni imposte dalla comunità internazionale». Porta chiuse anche a eventuali future trattative: «L’obiettivo degli Stati Uniti è renderci più deboli e distruggere il nostro stato».

La Corea del Nord, ha aggiunto, «non negozierà la denuclearizzazione, il possesso di armi nucleari è un nostro diritto legale e inalienabile. La nuova legge rende impossibile negoziare la denuclearizzazione» e autorizza invece «attacchi preventivi».

Le trattative fallite con Donald Trump

Sembra passato un secolo dal giugno 2018, quando avvenne lo storico incontro a Singapore tra Kim e Donald Trump, al quale seguì un secondo vertice il 27 e 28 febbraio ad Hanoi, in Vietnam. L’allora presidente americano cercò di ottenere con le buone la «completa e irreversibile» denuclearizzazione della Nord Corea. Ma non riuscì a centrare l’obiettivo.

Il regime nordcoreano ha abituato il mondo a questi continui cambi di strategia, passando nel giro di poco tempo dalle minacce, ai test missilistici, ai colloqui di pace. L’obiettivo di Pyongyang è sempre stato quello di mostrare una posizione dura e feroce per strappare qualche concessione, soprattutto a livello di aiuti economici e militari, per poi far saltare il banco e ricominciare da capo con le minacce.

La guerra in Ucraina ha cambiato Kim

Questa volta però potrebbero esserci delle differenze. Un mese dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, a marzo, Kim Jong-un ha ordinato di testare il missile balistico intercontinentale (Icbm) Hwasong-17. Si è trattato del primo test dopo cinque anni di calma apparente. Il lancio, secondo il Carnegie Endowment for International Peace, ha rappresentato «una pietra miliare» per l’arsenale atomico nordcoreano.

Ora, a pochi giorni da un importante vertice tra Vladimir Putin e Xi Jinping, la Corea del Nord torna a fare la voce grossa, minaccia apertamente Seul e Washington e sbarra la strada per via legislativa perfino alla sola possibilità teorica di un accordo con l’Occidente per salvaguardare la sicurezza della penisola coreana.

La Nord Corea sta con Cina e Russia

Potrebbe trattarsi di un caso, ma è più probabile che la «lotta contro l’imperialismo americano», un chiodo fisso della Corea del Nord fin dai tempi di Kim Il-sung, abbia trovato non solo alleati (vecchi e nuovi) ma un terreno fertile dove crescere e assumere una rinnovata valenza strategica.

Il rinsaldarsi dei rapporti tra Cina e Russia, con l’obiettivo comune di creare un nuovo ordine mondiale multipolare in opposizione a quello retto dagli Stati Uniti e dall’Occidente, dà la possibilità alla Corea del Nord di ritagliarsi un ruolo di primo piano. È ancora presto per dire se questo ruolo sia già stato riconosciuto a Pyongyang, sotto forma di accordi e alleanze, o se sia soltanto un desiderio di Kim da realizzare.

La notizia diffusa dall’intelligence americana però secondo cui la Russia avrebbe avviato l’acquisto di migliaia di razzi e munizioni di artiglieria dalla Corea del Nord, da utilizzare in Ucraina, fa però pensare che ci sia già una base molto solida su cui lavorare.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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