L’Ue aiuta la Russia a vendere il gas alla Cina

Di Leone Grotti
03 Dicembre 2023
Il 21 per cento del Gnl importato in Europa da Mosca viene trasferito su altre navi e trasportato in Asia. Così Bruxelles sostiene indirettamente la guerra di Putin, esito paradossale di una posizione ambigua sull'Ucraina fin dal principio
Nave metaniera carica di Gnl arriva in Germania

Nave metaniera carica di Gnl arriva in Germania

Pur essendo a fianco dell’Ucraina contro la Russia di Vladimir Putin, l’Unione Europea continua ad aiutare a Mosca a vendere il suo gas naturale liquefatto (Gnl) ad altri partner economici. Secondo i dati raccolti dal think tank Institute for Energy Economics and Financial Analysis, un quinto di tutto il Gnl che raggiunge l’Europa attraverso la rotta artica viene trasferito su altre navi e portato in tutto il mondo.

L’Ue facilita la vendita del gas russo

Il gas russo non è stato sottoposto a sanzioni dall’Ue e non c’è divieto che impedisca agli Stati membri di acquistarlo. Questo non significa, però, che l’Europa debba aiutare Mosca a far quadrare il bilancio, soprattutto in un momento in cui sta facendo enormi sacrifici per affrancarsi dalla dipendenza dalla Russia e allo stesso tempo danneggiarne l’economia.

Dei 17,8 miliardi di metri cubi di Gnl russo che sono arrivati in Unione Europea da gennaio a settembre, principalmente dall’impianto siberiano Yamal, il 21 per cento è stato trasferito nei porti europei su altre navi dirette soprattutto in Cina, Giappone e Bangladesh.

Il trasferimento su comuni metaniere che avviene nei porti belgi, spagnoli e francesi è fondamentale per la Russia. Dall’impianto Yamal, infatti, il Gnl viene trasferito su speciali navi rompighiaccio che per effettuare più trasporti navigando il Mar glaciale artico hanno bisogno di liberarsi il prima possibile del carico.

Francia e Belgio tirano dritto

Pur avendo diminuito le importazioni di metano dalla Russia via gasdotto, l’Europa per non compromettere la propria sicurezza energetica ha dovuto aumentare quelle di Gnl di oltre il 40%.

Nonostante le richieste di Bruxelles di limitare importazioni e trasferimenti tra navi, la compagnia di gas naturale belga Fluxys ha dichiarato che non può «legalmente» impedire i trasferimenti del Gnl russo da una nave all’altra «perché non ci sono sanzioni in atto». Il ministero dell’Energia francese, da parte sua, ha detto che non intende prevenire la pratica.

Il peccato originale dell’Europa

Che l’Unione Europea aiuti la Russia a vendere il suo Gnl ad altri partner commerciali può apparire paradossale. Ma è la diretta conseguenza della posizione ambigua che Bruxelles ha mantenuto fin dall’inizio del conflitto in Ucraina.

Pur essendosi schierata con forza e decisione a fianco di Kiev, rifornendo il paese di armi e finanziamenti vitali per resistere agli attacchi dell’esercito del Cremlino, non lo ha mai fatto fino in fondo.

Ha approvato numerose sanzioni contro Mosca, ma non quelle che avrebbero potuto davvero danneggiare l’economia russa. Allo stesso modo i paesi europei hanno ridotto notevolmente le importazioni di idrocarburi dalla Russia, ma la aiutano a vendere il suo gas altrove. È il peccato originale dell’Europa, incapace di chiarire se il sostegno all’Ucraina abbia come obiettivo la sopravvivenza del paese guidato da Volodymyr Zelensky o la sconfitta totale della Russia.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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