L’eugenetica è nel cuore stesso dell’eterologa. «Il figlio, insomma, come un cellulare»

Di Francesco Agnoli
15 Agosto 2014
Lo amiamo solo se è bianco, se è nero non lo vogliamo. Sono questi i criteri proposti dai centri di procreazione assistita? Sono questi i “nuovi diritti” di cui la sinistra si è fatta portabandiera?”.

bambini-fecondazioneArticolo tratto da Il Foglio Alcuni anno orsono, all’epoca del dibattito sulla legge 40, i principali fautori dell’eterologa, negavano ogni connessione con i sogni eugenetici nazisti: “sono fantasmi agitati da qualche esagitato! Noi desideriamo solo che le coppie abbiano figli, e figli sani”.

Per la verità alcuni tentavano già allora di sdoganare il sogno hitleriano, attraverso la manipolazione del linguaggio: “non parliamo più di eugenetica, ché ricorda troppo la Germania nazista, ma di eugenica…”

Ma piano piano i pensieri reali vengono a galla. Così Elena Cattaneo, nominata senatrice a vita dal presidente Napolitano, ha dichiarato in piena tranquillità che “la compatibilità tra coppia ricevente e donatori del colore di occhi e pelle è nella natura delle cose”. Mentre Elisabetta Coccia, presidente dei centri di procreazione assistita Cecos-Italia, ha sostenuto che ogni coppia deve poter scegliere il colore degli occhi, dei capelli, della pelle. “In parole comprensibili – ha commentato Eugenia Roccella – si chiama selezione della razza e dei canoni estetici. Insomma, c’è stato detto che, come per l’adozione, ricorrere all’eterologa era un gesto d’amore, e che al bambino serve solo l’amore dei genitori. Un amore, però, condizionato al colore della pelle: lo amiamo solo se è bianco, se è nero non lo vogliamo. Sono questi i criteri proposti dai centri di procreazione assistita? Sono questi i “nuovi diritti” di cui la sinistra si è fatta portabandiera?”.

In verità l’eugenetica è nel cuore stesso dell’eterologa. Per almeno due motivi. Il primo: l’eterologa è figlia del “trasferimento della procreazione dalla casa al laboratorio” (Leon Kass) e della trasformazione del figlio in prodotto, manifattura La seconda: l’eterologa è figlia del mercato (quello che Marzano, Rodotà, Tesauro, centri privati di Fiv, Associazione Coscioni… non vogliono assolutamente normare, non scorgendo alcuna differenza, forse, tra mercato di cose e mercato di persone). Se il figlio diventa un prodotto, un oggetto “fabbricabile”, inevitabilmente questo genererà il desiderio di figli “perfetti”, su misura, su ordinazione, secondo criteri prestabiliti da chi è disposto a pagare; la conseguenza inevitabile sarà il crearsi, di fronte a questa domanda, di una offerta sempre più artificiosa e rinnovata. In un ciclo perverso in cui sogni eugenetici dei potenziali genitori, anche fertili, genereranno risposte sempre più fantasiose; nello stesso tempo, offerte del mercato sempre più intriganti, genereranno negli acquirenti aspirazioni ancora più disumane. Il figlio, insomma, come un cellulare: c’è sempre desiderio di un nuovo modello, che sostituisca l’antico, e necessità di un nuovo modello, che ingrassi e rilanci il mercato.

Che l’eterologa, tanto più senza alcuna norma che la regoli almeno in parte, generi eugenetica e mercato della vita è dimostrabile in mille modi.

Cosa accade in Italia prima della legge 40, costruita soprattutto sul divieto di eterologa, e approvata da una maggioranza trasversale? In un primo tempo il mercato ha la priorità sull’eugenetica. Inizialmente è necessario offrire a tutti il figlio, anche un po’ ammaccato: l’utilitaria per tutti. Di qui le denunce, ad esempio al Congresso di Bari del 1983, dove il professor Luigi Carenza denuncia: “A Roma vengono usati dietro compenso come donatori di sperma i tossicodipendenti”. Di rimando Carlo Flamigni: “C’è gente che va a prelevare sperma nei villaggi del fanciullo a ragazzi di 13-14 anni”. E il professor Ragni: “Esistono centri improvvisati dove con lo sperma di un donatore vengono messi al mondo decine e decine di figli”. Nel 1984 Luigi Laratta, presidente dell’Aied, dichiarava in conferenza stampa: “sono tra 80 e 110 le banche del seme selvagge in Italia… Richiedono da uno a tre milioni di lire per una doppia inseminazione artificiale e non danno alcuna garanzia sulla provenienza del donatore…”.

Utilitaria per tutti, dunque, a qualunque costo, nel far west procreativo. Ma subito la necessità di ampliare il mercato e di migliorare il prodotto: Mercedes per chi se la può permettere. Da qui le banche degli ovuli delle universitarie di Harvard o la banca dello sperma dei premi Nobel, promossa dal magnate Robert Graham, cittadino di quella California che oggi specula sul mercato legale dell’utero in affitto. Il primo a vendere il suo seme alla banca suddetta, nata allo scopo di produrre figli super-intelligenti per persone super-facoltose, fu il Nobel William Shokley, il quale ebbe a dichiarare: “La cosa più importante è di ridurre le nascite eccessive: tra queste nascite potrebbe essere alto il numero degli stupidi”. Aborto per i poveri e gli stupidi, eterologa con sperma di Nobel per i ricchi? Quanto ai negri, sempre il Nobel: “Dico solo che tra i bianchi un sesto ha un quoziente di intelligenza superiore a 115 mentre fra i negri solo il 2 per cento”.

Oggi i centri privati di Fiv di molti paesi del mondo ingrassano promettendo figli a chi li desideri: single, coppie naturali, coppie gay… Per chi può, doppia eugenetica: cernita dei gameti e selezione degli embrioni. Quanto ai gameti varie banche offrono cataloghi per tutte le richieste: razza, tipo di sangue, colore dei capelli, degli occhi, altezza… Quanto agli embrioni umani, quelli malriusciti si buttano nell’immondizia.

Si chiama eugenetica, e qualcuno vuole abbia campo libero. Per motivi ideologici, o economici.

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35 commenti

  1. filomena

    Io credo che c’è una notevole differenza tra un embrione (di fatto non senziente e non capace di vita autonoma) e per esempio una persona in stato vegetativo permanente pure non senziente ecc.
    In questo caso si tratta di un essere umano che ha alle spalle un vissuto e che nel bene e nel male ha prodotto un ricordo nelle persone con le quali ha interagito, ha lasciato qualcosa di se che lo ha reso vivo, tangibile, reale. Un embrione non nessuna di queste caratteristiche se non potenziali e quindi rappresenta in particolare per i genitori la speranza e il desiderio che tutto ciò avvenga ma di fatto concretamente al momento non rappresenta nulla e non ha prodotto nulla per nessuno, quindi….non c’è

    1. Bladerunner

      Ti consiglio di leggere “L’alba dell’io” del neonatologo Carlo Valerio Bellieni (facilmente capibile anche dai non “addetti ai lavori”) o un qualsiasi altro documento scientifico moderno di neonatologia e scoprirai quanta interazione “col mondo” ha un embrione e quante cose impara mentre è nel grembo materno. Scoprirai anche l’incredibile interazione che ha con la madre. E qui non è questione di cosa credo io o credi tu, ma di osservazione e conoscenza.

    2. Toni

      @ Filomena
      Argomento trito e ritrito … il tuo “Io credo che c’è notevole differenza tra un embrione….” mi porta a ribadirti che tu “credi” una cosa sbagliata e trattandosi che ad essere in gioco è un “essere umano” la cosa è grave .
      Il tuo esempio presenta, a mio avviso, una vistosa semplificazione (ma ovvio ….. tu mi dirai che mi attacco troppo alle parole): la differenza che vedi tra un bambino (embrione… per te) ed una persona “in stato vegetativo permanente” che ti porta ad attribuire a quest’ultimo lo status di umano in maniera arbitraria, solo sulla base degli “ingredienti” da “te” scelti (quali essere o meno senziente o essere capace di vita autonoma) . Un bambino (embrione) non è senziente così come non lo è chi si trova nello stato vegetativo. Stesso dicasi per “l’autonomia”, entrambi vengono alimentati. Il bambino(embrione) è SOLO alimentato dalla madre. Sono tutte e due umani … allo stesso modo.
      Quando poi scrivi, riferendoti a chi versa nello stato vegetativo, “ In questo caso si tratta di un essere umano che ha alle spalle un vissuto e che nel bene e nel male ha prodotto un ricordo nelle persone con le quali ha interagito, ha lasciato qualcosa di se che lo ha reso vivo, tangibile, reale.” Operi, ancora una volta arbitrariamente ed assolutizzi la tua “mancanza di esperienza” (o, se preferisci, una condivisa opinione del tuo club di persone di egual vedute) ignorando l’esperienza profonda di chi quel “bambino (embrione …per te) l’ha portato dentro proprio come “vivo, tangibile, reale”.
      Trovi che l’esperienza di queste persone è da …. sciocchini? Spero di no… sarebbe razzista!

      Ti consiglierei anch’io come Bladerunner di leggere un bel libro che parli dell’esplosione potente di vita, nonostante l’essere minuscolo, di un bambino (embrione… sempre per te). Il suo essere dirompente nel moltiplicarsi e differenziarsi e nel … reagire, soprattutto quando con un bisturi si vuole squartare ( Se fosse prodotto un video simile con il quale si facessero le stesse cose abbominevoli ad una rana chiusa in una urna di vetro tutti gli animalisti del mondo griderebbero all’orrore e abolirebbero una simile pratica seduta stante . )
      Ma credo che a te leggere questo genere di libri, provoca nella migliore delle ipotesi sbadigli. Lo vedi…. sono convinto dell’inutilità di queste cose come dei …. discorsi. Se tu un bambino “vivo, tangibile, reale” lo consideri una bestiola al pari di un cagnolino (perché … non sei “portata” alla cosa… perché tutti , aimè, non devono obbligatoriamente avere questa vocazione ), se non trovi il ben che minimo interesse per quello che hanno da dire queste “bestioline”, anche quando non sanno parlare …. se ti annoi a condividere il tuo tempo con loro o non trovi straordinariamente vitale solo vederli giocare con i loro genitori in spiaggia (ne ho un paio sotto gli occhi in questo istante) magari facendoli letteralmente dannare perché sono instancabili…. è ovvio per te che l’aborto (questa cosa insulsa, spregevole ecc) per te è agevole, comodo, un diritto acquisto…. una CONQUISTA, …. ma è altrettanto ovvio ad essere compromessa (e su questo credimi: non ho dubbi) è tutta la tua capacita di “sentire” l’umanità tutta intera (bambini , adulti, vecchi). Mi dirai di no… ma per quello che può valere, non ci credo.

      1. filomena

        @Toni
        Non ho aspettative rispetto al fatto che tu possa credermi, significherebbe accettare una visione diversa dalla tua. Ma non é questo il punto. Qui si stava parlando di PMA e il mio discorso si riferiva in questo caso non alle varie fasi di gravidanza o dell’aborto, ma si riferiva agli embrioni generati con la PMA e non impiantati. Non c’è nessuna interazione tra la donna e l’embrione prima dell’impianto. Rispondo quindi anche a chi mi consigliava di leggere i testi di embriologia. Si potrebbe discutere e Ale spesso lo ha ben spiegato, che finché non sono formate le strutture nervose l’embrione non ha la capacità di “sentire” alcunché. A maggior ragione prima dell’impianto, considerare l’embrione un bambino é una vera e propria forzatura. Rispetto alle caratteristiche che é vero, io ho scelto per definire un essere umano, o meglio una persona, sono effettivamente molto personali ma rispondono alla mia sensibilitá, che ci credi oppure no, questo é. Non pretendo certo che tu le condivida ma visto che io rispetto la tua sensibilità spererei che tu facessi altrettanto rispetto alla mia.

        1. Bladerunner

          Non parto da ciò che credo, ma da ciò che col progredire delle scoperte scientifiche riesco a conoscere e vedere della realtà. Ciò che definisce e costruisce un essere umano è il suo DNA. Prima esiste il DNA di uno spermatozoo ed il DNA di un ovulo. Quando formano un embrione ottengo il DNA di un essere umano che non cambierà per tutta la vita. L’embrione è il Big-bang della vita umana e contiene in sé ciò che lo definisce da quell’istante per sempre. Ognuno diverso. Se invece parto non da ciò che osservo e posso conoscere, ma da ciò che immagino si può arrivare anche ad affermare, come purtroppo fanno varie persone (anche famose), che non si è persone fino ad un anno di vita e che un bambino più piccolo è come L’embrione che descrivi tu.

          1. Ale

            @Bladerunner avere la potenzialità di diventare un bambino non fa della blastocisti già un bambino. Inoltre chiamarli embrioni e’ una convenzione in quanto lo stadio di sviluppo raggiunto prima dell’impianto e dell’eventuale crioconservazione e’ quello della blastocisti. E voler negare che molte di quelle blastocisti, anche se create naturalmente nel corpo umano, non si impianterebbero mai nell’utero dando luogo ad una gravidanza e’ una vostra forzatura. Sarebbe come dire che tutte le volte che una donna fa sesso rimane incinta e anche questo e’ errato in quanto ci sono circa due-tre giorni fertili in un ciclo e non sempre in quei due tre giorni i follicoli antrali producono ovuli oppure ovuli di buona qualità e anche la dove siano di buona qualità e così la Morula e blastocisti che ne deriva dopo la fecondazione non è detto che riescano ad impiantarsi nell’utero per far iniziare la gravidanza. Infatti partono in milioni, di spermatozoi e se tutto va bene ne arriva uno o due. E’ come scalare l’Everest ovvero non è immediato sesso spermatozoi+ovuli=Morula=blastocisti= bimbo in braccio… Nel mezzo ci sono nove mesi ed un utero. Certamente ci sono donne che come vedono un uomo rimangono incinta ma questo non vale per tutte, altrimenti non ci sarebbe un così alto afflusso ai centri PMA anche di ragazze giovani e guarda un po’ anche di africane e arabe giovani. Forse andrebbe ricercata la CAUSA di quest’aumento di infertilità prima di CURARLA in questo modo ed in questo ti do’ ragione perché sarebbe veramente bello evitare i centri PMA, credimi. Ma purtroppo per alcuni sono l’unico modo per avere un figlio ed ostinarsi a dire che si uccidono esseri umani in laboratorio tentando di far nascere una vita mi sembra una forzatura bella e buona. Sull’eterologa so che esistono già bimbi figli di eterologa, ci sono testimonianze di persone nate da questa che ringraziano il genitore che ha accettato il seme o l’ovulo di un donatore, per amore verso il coniuge, ed ha permesso di far nascere un figlio/a e dalle testimonianze dirette dei figli si capisce che hanno li hanno amati più di loro stessi. Ovvero ho letto visto il video di due ragazze nate da eterologa in un caso con donazione di sperma nell’altro di ovuli ed in entrambi i casi hanno detto “mi rendo conto che mio padre/mia madre ha fatto un grande gesto di amore verso mia madre/ mio padre e ora che so la verità gli voglio ancora più bene perché mi ha accolto pur non essendo sangue del suo sangue” . Si tratta di ragazze rispettivamente di 15 e 25 anni quindi abbastanza grandi per leggere i commenti ” velenosi” di alcuni tipo ” figli di corna” ecc. che sono di una bassezza assoluta. Poi il discorso ” Eugenetica ” lascia il tempo che trova in quanto non penso ci sia niente di male nel chiedere che abbia le stesse caratteristiche fenotipiche dei due coniugi. Se una persona nata da eterologa vorrà conoscere il donatore avrà tutto il diritto di farlo ma certamente ci deve essere una legge che stabilisca che non puo’ avanzare richieste di eredità nei confronti del donatore perché genitore e’ chi l’ha cresciuto. Come avviene nelle adozioni. Nelle adozioni ci sono persone appagate affettivamente dai genitori che li hanno cresciuti che non hanno alcun desiderio di conoscere i genitori biologici così sta accadendo con le eterologhe. Ho anche visto qualche puntata della serie “incriminata” citata alcuni mesi fa e morale non ho visto pazzi ma ragazzi e ragazze che scoprono di avere fratellastri e sorellastre con cui stabiliscono un bel legame di amicizia fraterna, alcuni accompagnano la protagonista nella ricerca del padre, ad altri non importa. Perché ?! Perché appunto siamo unici ed uno diverso dall’altro. Irripetibili. Ma ci vogliono nove mesi ed un utero per far venir fuori un essere unico ed irripetibile. Inoltre se tuo figlio/a un giorno si innamorasse di una ragazza/o nato da eterologa e ti sentissero fare questi discorsi potrebbe incrinarsi il rapporto di tuo figlio/a con quel ragazza/a o con i genitori di questo/a?! Ci sono persone già adulte nate con questa tecnica diversi anni fa sia in Italia sia fuori Italia . Il vostro discorso e’ un poco tardivo.

          2. Toni

            @Bladerunner
            Come dicevo (nel mio post indirizzato a Flomena) i libri a loro non servono perché hanno già tutto deciso: hanno dato un nome alle cose e gli hanno “per forza” attribuito un significato che assicura che non fanno niente di male. Inoltre sono come il lupo della favola di fedro … certo non diranno “allora e’ stato tuo nonno” …. ma un moderno “Sei solo un blastocisti” ma il finale non cambia.

        2. Toni

          Cara Filomena ,
          Avvolte sei surreale, ed è uno dei motivi del perché non litigo con te. Perché c’è una naturalezza in quello che dici che è disarmante. No …. Filomena, rispetterei volentieri la tua sensibilità sul diverso modo di interpretare in film, il gusto di un piatto cinese, su una canzone ecc…ma come si può circoscrivere un tema come il nostro con un semplice “abbiamo un diverso punto di vista” su una cosa essenziale circa il cosa e’ un essere umano. Non posso rispettare il tuo punto di vista , perché si tratta di un giusto conflitto senza soluzione, un irriducibile fronte contrapposto, niente da includere, nulla da poter armonizzare. Cosa e’ un essere umano non è trattabile (senziente…..sensibile…. consapevole… sono riduzioni perché l’uomo trascende tutte queste “cose”). Allora come la mettiamo? Io , da parte mia ti dirò sempre che sbagli, ma ti garantisco che nel dirti questo non sono animato da desideri polemici, ma dalla convinzione che la prima vittima di questo tipo di sbaglio sei tu. Che mi sembri di aver chiuso gli occhi su gran parte della vita. Dirti che hai torto, mi credi o no, e’ un bene per te.

  2. Ale

    Ho provato a scrivere nei commenti ad altri articoli su profughi cristiani, che esistono anche profughi del Saharawi, di cui si occupano organizzazioni umanitarie occidentali, non solo cattoliche ma anche senza colorazioni religiose, anzi. Filomena non ti sto a dire niente tranne la mia ammirazione per la tua pazienza..e so che ora vanno giù di liscio con i commenti.

    1. Toni

      @ Ale
      Dove vuoi andare a parare con questo post? Se dici che dei profughi dello shawari se ne occupano, con altri, anche le organizzazioni cattoliche …. c’è qualcosa di criticabile? Forse trovi sopra le righe la nostra tensione per come vengono trattati i cristiani nei luoghi di un futuro califfato? Siamo troppo filodrammatici?

  3. Nino

    non a caso articolo del foglio, l’eugenetica con l’eterologa non c’entra proprio niente …

    1. Toni

      @ Nino
      Che mistero che è la vita: nell’articolo io vedo una concreta ed attuale, sebbene oggi solo embrionale, deriva eugenetica e tu ….. niente. Il fatto per es. che si parla di diritto a sceliere il colore degli occhi… per te pare acqua fresca. Ottimismo? Superficialità ?

      1. Nino

        prendere il sole fa bene a molte cose, ma ovviamente eccedere può portare ad irritazioni, malattie della pelle, perfino a tumori. Non per questo nessuno prende il sole, in estate, anzi, ma si sta attenti a non superare certi limiti. A me non sembra strano, anzi sembra saggio, che se una coppia è costretta a ricorrere all’eterologa per avere un figlio, si cerchi un donatore o una donatrice che sia il più possibile compatibile con le caretteristiche somatiche della coppia. Ovvero, una cosa è dire: i genitori hanno entrambi occhi azzurri e capelli biondi, quindi è bene che anche il donatore (o la donatrice) abbia le stesse caratteristiche, altro è dire: i genitori sono entrambi mori con gli occhi neri, così come tutti i loro parenti, ma scegliamo un donatore (o donatrice) con occhi azzurri e capelli biondi perchè a loro piacerebbe così (a parte il fatto che nascerebbe comunque un figlio more con gli occhi neri).

        La differenza tra i due casi a me sembra evidente, così come sembra ovvio che il primo caso è ammissibile, il secondo no

        1. Toni

          @ Nino

          “La differenza tra i due casi a me sembra evidente, così come sembra ovvio che il primo caso è ammissibile, il secondo no”
          Io con te corro sempre il rischi di apparirti offensivo, e mi dispiace, perché non è il mio intento. Ma non posso esimermi dal rilevare come il tuo pensiero sia da imbonito, miope, e che risponda ai risultati attesi secondo i criteri base propagandistici di regimentazione dei pensieri (ovvero… obbediente all’ordine che “tutto andrà sicuramente bene”). Li prego di leggere con maggiore attenzione e senso critico l’articolo.

          1. nino

            tu risulti offensivo quando, come in questo caso, fai affermazioni non sostanziate da un ragionamento. l’eugenetica é il solito spauracchio agitato a sproposito per tentare di demonizzare la eterologa. che va regolamentata mentre il governo su questo sta solo perdenfo tempo. si possono definire delle regole, anzi vsnno definite delle regole. ci sarà semore quello che non le rispetterà ma saranno eccezioni che vanno contrastate e punite.

          2. Toni

            @ Nino
            che ragionamento si può fare quando tu su un articolo sorvoli , ometti…. e poi diventi …. ottimista.

            Ti piaccia o no l’eterologa è una necessaria premessa che legittima l’eugenetica. Alcune affermazioni dell’articolo dovrebbero farti sorgere qualche legittimo sospetto (dico… cavolo, almeno 1!!!), tranne che non pretendi che le cose devono sbatterti addosso e qualche William Shokley dica chiaro e tondo : “Si… facciamo come cxzzx ci pare e tutti dovete stare muti!!!”. Certo che non si lanciano fino a tanto…. almeno per ora. Ma se persuadono tutti, facilmente, come fanno con te, che “credi negli esperti” anche sull’utilità di un padre…. la vita per loro è agevole.

            E’ abbastanza circostanziato il mio ragionamento?

          3. Nino

            no, l’eterologa non legittima affatto l’eugenetica, è questo il punto, secondo me. Che mi affido agli esperti ma anche a me stesso. E non ho ancora letto nessun ragionamento logico che mi dica il contrario. Che poi possa sempre esserci il matto che fa come gli pare, fa parte della natura umana, fa parte dell’uomo. E sui matti occorre stare attenti, sorvegliare e (eventualmente) punire. L’articolo dice solo (sempre se ho capito bene) che qualcuno potrebbe approfittare dell’eterologa per fare cose diverse, ma se dobbiamo vivere con la paura che ogni progresso della tecnica e della scienza possa essere utilizzato male, l’unica soluzione è tornare all’età della pietra. Ma fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza

          4. Toni

            @ Nino
            In verità il primo tuo approccio alla discussione e’ stato una espressione di discredito sul fatto che l’articolo fosse del “foglio”. Capisco che si possa essere d’accordo o meno con l’articolo, ma tu il tuo eventuale dissenso non lo hai motivato da nessun ragiomento ( ma in compenso il “ragionamento” lo cerchi in altri). Ti sei limitato a sostenere, arbitrariamente, che nel desiderare un particolare colore degli occhi o della pelle il motivo non fosse estetico , ma solo per la lotta ai tumori. Omissione ed ottimismo.
            Comunque , vorrei imparare a ragionare bene da te, per questo ti faccio una domanda ( guardandoci negli occhi e senza esperti): se io, che sono un milionario, desidero avere un figlio, sanissimo, intelligentissimo , un terzo più forte della media delle persone, bello con una combinazione di pitt-cruise-damon (secondo i miei gusti) potendo…. cosa ci sarebbe di moralmente sbagliato a volerlo realizzare?

          5. Nino

            vero, il mio primo approccio è stato di dire che un articolo del genere non mi sorprendeva, nè mi sorprende, che venga pubblicato sul Foglio. Ma era un commento spontaneo credimi :-). Ripeto mischiare eterologa con eugentica è un triplo salto mortale carpiato all’indietro

            Ti rispondo: se tu sei un milionario e vuoi un figlio bionico già oggi puoi andare in diversi paesi ed avere il figlio che preferisci. O almeno provarci. Ma il fatto che tu sia milionario o meno non cambia la realtà: tu sei malato (nel tuo esempio, sia chiaro) e dovresti essere curato. Una persona normale, una persona (o meglio una coppia) che desidera un figlio per completare il suo progetto di vita di coppia, vuole e cerca altro.

            Da uomo della strada quando i miei figli dovevano nascere (e anche dopo che sono nati) il mio unico desiderio era che fossero sani e crescessero sani, e mi sembra normale (e non chiedermi cosa sarebbe successo se avessimo scoperto che qualcosa nella gravidanza stava andando male. Onestamente non lo so, sono risposte che si possono realisticamente dare solo se certe situazioni si vivono in prima persona, tutto il resto sono chiacchiere).

            Sempre da uomo della strada, se avessi dovuto ricorrere alla eterologa avrei desiderato un donatore (o una donatrice, dipende dal tipo di eterologa) che non fosse portatore di malattie genetiche e che fosse somaticamente simile a me (o alla mia compagna), e non mi sarebbe assolutamente interessato che avesse un QI superiore alla media, anche perchè questo in sè non vuol dire niente

          6. Su Connottu

            @ Nino
            Ti faccio notare che nell’ultimo capoverso del tuo intervento hai abbondantemente sdoganato l’eugenetica definendo una serie di requisiti minimi. Come probabilmente già sai, questi requisiti minimi verrebbero utilizzati per uccidere tutti gli embrioni, sovrannumerari, che meno li soddisfano.
            Ti stai limitando a porre, moralisticamente, dei ridicoli paletti quantitativi, anzi stilistici, che nulla tolgono alla sostanza eugenetica del tuo ragionamento e della fivet, soprattutto quella eterologa.
            Molto più onesto sarebbe, da parte tua, sostenere una personale teoria sulla purezza della razza, compensata dai sani principi del darwinismo.
            Perché di questo stai parlando.

          7. Nino

            non credo di poter condividere le tue conclusioni. Ovvio che se per te un ovulo fecondato è un essere umano la discussione finisce qui, la fivet va proibita perchè inevitabilmente (ad oggi) buona parte degli ovuli fecondati che vengono generati con la fivet non verrà impiantata. Ad oggi la fivet è possibile in italia per quanto riguarda la omologa e di fatto non è proibita per quanto riguarda l’eterologa, quindi non si sta discutendo sulla liceità delle stesse (sulle quali ognuno ha la propria rispettabile opinione e se la tiene). Se per te desiderare un figli sano (sano, non un superbambino, non alto bello, biondo ed iperintelligente) è per te eugenetica per me non lo è, ed ho volutamente scritto desiderare, e non pretendere

          8. Toni

            @ Nino,
            Trovo ottime le osservazioni di Su Connottu (ma questa non è una novità).

            Per quanto mi riguarda credo che tu , nelle tua esposizione eludi la questione che ti ho posto. Io non ti ho chiesto quale sarebbe il tuo “giusto” uso dell’eterologa (che per me non esiste …. trovo che è come fare il male a fin di bene) ma il “perché” è sbagliata la mia volontà da milionario di avere un figlio, non bionico,… ma in super salute super efficiente e super affascinate (qualità oggi fondamentali che la società pretende se vuoi avere successo). Voglio solo che stia benissimo e che affronti agevolmente tutte le difficoltà della vita…. come un buon padre secondo i “canoni” odierni . Perché sono malato e da curare? Solo perché non rientra nello schema emotivo della maggioranza (attuale ma…. precario … in futuro chissà , pure i gay una volta erano liquidati come malati). Io nell’accusarti di eludere non vorrei essere esposto alla stessa accusa, per tale ragione voglio confermarti il perché, per me, l’eterologa, e ‘una premessa (indispensabile) all’eugenetica. Aggiungo che non è la sola, perché si incontra con l’altra meraviglia …. l’aborto. Nell’eterologa devi scegliere selezionale e …. scartare (sono sintetico, perché è un argomento pluri-battuto). Con l’aborto una donna può vedersi compromessa la propria salute mentale se da qualche analisi il bambino risulterà, per esempio, con un labbro leprino (sai quanti caso di questo tipo, ma del resto …. se l’aborto lo puoi fare senza motivo figurati con una deformazione). Uno psicologo in veste di notaio certificherà lo sconforto della povera donna e la necessità di rimetterla in “salute”. A questo punto io, Toni il milionario, stizzito ti direi : – Nino…. sarei io il malato? La tua e’ pure e semplice arroganza! Mi ricordi l’ironico diavolo Al Pacino quando stigmatizzando una morale che propone un “guarda, ma non toccare o tocca ma non godere ” . Io “guardo” (gli ingredienti: selezione del migliore nell’eterologa, eliminazione del difettoso con l’aborto…. ), e solo perché voglio migliorare la specie …. dando una mano alla natura, che fino ad oggi poverina ha agito solo “per caso”, non solo non posso “toccare” per cambiare …. ma sono pure malato!
            E ti assicuro che Toni il milionario, se ne va via deluso … magari in un luogo “civile” dove le cose le fanno senza troppe questioni.

          9. giovanna

            Scusa Nino, credo di avertelo chiesto un centinaio di volte, senza che tu ti sia degnato di rispondere….ma se per te l’ovulo fecondato non è un essere umano ( cosa detta e ridetta in tutti i testi di embriologia del mondo: la prima fase di vita di un essere umano, unico ed irripetibile , rileggiti il testo dell’Ale ! ), sarei curiosa di sapere cosa sia per te !
            Un essere animale, un essere vegetale, una parte del corpo della donna come il fegato ?
            Se non mi rispondi ancora , continuerò a porti questa domanda, non temere !
            Mi dà un sacco fastidio questa faccenda di dire agli al tuo interlocutore che “secondo te” l’ovulo fecondato è un essere umano, quando è una delle poche cose certe al mondo, per qualsiasi medico, biologo, genetista al mondo ! Oltre che per chi abbia studiato la riproduzione umana in terza media !
            Voglio dire, saresti più onesto, pur nella tua faciloneria e superficialità consuete, a dire che l’ovulo fecondato è un essere umano, ma , “secondo te”, senza diritti, come milioni di altri esseri umani deboli, malati, anziani, da buttare o da usare.

          10. Toni

            @ Giovanna,

            a Nino vuoi sentirglielo dire? Io la sua risposta la trovo scontata. E’ la stessa che Filomena non ci ha risparmiato in tante occasione: “una cellula fecondata mi sembra eccessiva definirla essere umano”. Tradotta in linguaggio corrente: “ma a che cosa vi impuntate? è una cosa che neanche si vede, non ha capelli, gambe, non lo puoi prendere in braccio… ma chi se ne accorge se si schiaccia come un brufolo!”

            A proposito ho letto , in un’altra discussione, il tuo post sul “feto”.Un vero legittimo sfogo su come viene sminuito, considerato nulla al limite del disprezzo. L’ho trovato vero , tragico e commovente , e te lo volevo dire.

            Ciao Giovanna

          11. Giovanna

            Caro Toni, ovviamente su quello che pensa Nino hai ragione, ma vorrei ” stanarlo” proprio su cosa sia per un ovulo fecondato , se non è un essere umano ! Altri mi hanno risposto ” un essere umano in potenza ” , contraddicendo il fatto che c’è, e casomai è un adolescente in potenza, un vecchiio potenza, ma un essere umano lo è dal primo istante ! E che cos’è , se non è un essere umano ?
            Come se poi questa cosa volesse dire qualcosa, con tutti gli esseri umani di qualsiasi età sfruttati e uccisi in tutto il mondo ! O non saranno esseri umani nemmeno i bimbi con sindrome di Down abortiti al sesto mese, o gli anziani di cui viene caldeggiata l’ uccisione ?Loro hanno braccia e cervello e gambe, eppure vengono eliminati legalmente, dunque perché non ammettere, insieme a tutta la scienza, che l’ovulo fecondato è uno stadio della vita dell’essere umano ? Conta forse qualcosa per la volontà di potenza di certi ?
            Comunque, Toni, grazie di quello che mi scrivi : a volte il riscontro di quello che si prova a mettere giù è talmente negativo e desolante, soprattutto dal punto di vista umano, che parole come le tue fanno bene.
            Anche io ti apprezzo , caro Toni, tantissimo.

  4. filomena

    Io non ho detto che “mettere d’accordo” tutti in un mondo globalizzato per regolamentare le procedure sia una cosa facile, anzi è molto complesso e magari non si riuscirà mai o non nell’immediato. Io però credo nelle potenzialità dell’uomo e nella sua capacità di migliorare le sue condizioni di vita, anche commettendo errori. In ogni caso sarà nel bene e nel male qualcosa da lui prodotto e non qualcosa che riceve suo malgrado. Mi spiego, io credo che le scoperte e le invenzioni fatte dall’uomo siano la dimostrazione e il premio per essersi posto al centro dell’universo e insieme costituiscono lo stimolo e la curiosità per proseguire su questa strada. Questa fede e speranza in un futuro migliore governato dall’uomo lo vuoi definire essere bigotti? Io non credo viste le grandi conquiste fatte nei secoli, però se vuoi dammi pure della bigotta, io non mi offendo per questo. Sono altre le cose che mi irritano, questa perdonami ma mi fa bonariamente sorridere.

  5. Cisco

    Noi umani diventeremo come puledri: ci sono i ronzini, ma anche i purosangue. Vuoi mettere il seme di un Brad Pitt o di un Varenne, rispetto a quello di un Luxuria o di un pony?
    Ma il bello verrà quando sceglieranno anche l’orientamento sessuale del donatore…

  6. filomena

    @Ale
    Lascia stare, tanto è evidente che queste “esternazioni” oltre ad essere del tutto stupide rispecchiano chi le scrive che non siamo noi. La cosa peggiore per questi signori è ignorarli, l’unica che si meritano per il nulla che sono.

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