La carte segrete di Gotti Tedeschi finiscono sui giornali. Un avvertimento alla Chiesa e a Berlusconi?

Di Luigi Amicone
05 Settembre 2013
Corriere, Repubblica e Stampa scrivono tre pezzi identici con email scelte (da chi?) tra migliaia di conversazioni private dell'ex presidente Ior

Tre grandi giornali e uno stesso articolo. È capitato a la Stampa, la Repubblica e Corriere della Sera, che hanno dedicato ciascuno due intere pagine prese di peso da atti giudiziari. Lasciamo stare l’oggetto (qui è il Vaticano piuttosto che direttamente Berlusconi, ma come vedremo anche in questo caso l’obiettivo è quella parte politica). Guardiamo il metodo: sono tre pezzi identici, nascono dallo stesso file e, per ammissione degli stessi autori, si tratta di materiale scelto (scelto da chi?) tra decine di migliaia di informazioni contenute nell’archivio dell’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e sequestrati dall’autorità giudiziaria.

Naturalmente, sulla base dello stesso identico file (scelto da chi?), i giornalisti delle tre diverse testate ricamano e cucinano, enfatizzano o ridimensionano, ciò che interessa loro. Ovvero, ciò che preme evidenziare alla linea politica-editoriale del proprio giornale. Ma tutti e tre fanno la stessa operazione: pubblicano materiale che non ha alcuna rilevanza giudiziaria ma che, cucinato in chiave di speculazione politica, restituisce il sapore di quella tipica commistione tra giustizia e informazione, tra regime e organi di regime, che in Germania dell’Est si chiamava Stasi e che in un celebre film viene rappresentato come principale metodo di oppressione e terrore imposto alle “vite degli altri”.

Ecco il punto: cosa c’entra il deposito degli atti di un’inchiesta giudiziaria per riciclaggio, che per altro, per stessa ammissione degli inquirenti va verso l’archiviazione del personaggio indagato da cui nasce il fascicolo (l’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi), con la propalazione e la trasformazione in “notizia” della corrispondenza privata del segretario del papa emerito Benedetto XVI e di quella di cittadini italiani (Mantovano, Tremonti, Alfano… guarda il caso, tutti di una certa parte politica)? Che pertinenza ha con la giustizia quello che, sia pur paludato di legalità (gli atti sono a disposizione delle parti, dunque, in linea teorica e autolesionistica, può essere stato un avvocato a filtrarli ai giornali) e agghindato di “diritto di informazione”, risponde semplicemente a una chiara e patente violazione del diritto che ogni cittadino ha (compresi i politici) alla libertà e segretezza di corrispondenza, diritto sancito dalla Costituzione all’articolo 15?

Ovvio che, stante la “legge Ostellino” (certa magistratura non amministra la legge, fa politica; e certa informazione non informa, ma partecipa attivamente alla distruzione della democrazia) e stante la “legge Violante” (le inchieste giudiziarie non nascono più dalle inchieste giornalistiche, sono le inchieste giornalistiche che nascono dalle inchieste giudiziarie), tutto ciò è l’ennesima riprova che non solo Berlusconi, ma ogni cittadino italiano ha il problema di una giustizia e di una informazione che se non ti trovano schierato dalla parte giusta sono guai. O possono essere guai, dato che è il terrore per via mediatico-giudiziaria che conta, perché istilla la paura, limita l’esercizio della libertà e se ti mette sotto i riflettori, ti umilia o ti uccide.

Ecco perché, di nuovo, dal ripetersi di casi come questo, coincidenza vuole, nel corso dei festeggiamenti a reti unificate per il candidato Matteo Renzi e nel corso dell’altrettanto ampio dispiegamento di forze di sistema contro il riluttante a farsi da parte, con le buone o con le cattive, Silvio Berlusconi (e qui, invece, il fatto che si tiri in ballo la Chiesa c’entra con la “legge Bobbio”?), viene la conferma dell’assoluta urgenza che hanno i referendum radicali sulla giustizia e la riforma della giustizia.

@LuigiAmicone

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9 commenti

  1. francesco taddei

    amicone alla fine dell’anno voglio evadere le tasse.anzi, mi faccio amico qualche mafioso pluriomicida. dopo che sarò condannato in terzo grado la proporrai anche per me l’amnistia?

  2. malta

    massì stringiamo alleanza coi radicali per fare quello che potremmo fare da soli. così gli diamo mandato politico per fare anche le altre loro porcate (droga eutanasia aborto postnatale e tutta la galassia radicale). Amicone e Pannella?….prrrr

  3. Bifocale

    Amicone, i politici nell’esercizio delle loro funzioni non sono affatto come i privati cittadini e non si capisce perchè la loro corrispondenza di lavoro su scelte politiche di interesse pubblico (ICI, leggi varie, persino nomine in Rai) con esponenti di primo piano della Chiesa Cattolica dovrebbero essere tenute segrete. Segrete perchè? Uno dei problemi più grandi dell’Italia è proprio la carenza di quella PIENA TRASPARENZA che invece c’è in altri Paesi e che è di massimo interesse per i cittadini, che vogliono e devono sapere come agiscono i rappresentanti politici da loro eletti. Più che altro le lettere dimostrano inequivocabilmente che in Italia non esiste una piena e reale separazione tra potere politico e potere religioso, il che non è MAI una buona cosa in quanto i due dovrebbero operare in ambiti diversi e tutelare ciascuno i propri interessi in maniera corretta e trasperanete e non con torbidi (nel senso di non chiari, non trasperenti) accordi sottobanco. Questa è una cosa che dovrebbe stare a cuore di tutti gli italiani, di qualunque partito e che abbiano o meno una fede religiosa.

    1. Cisco

      Bifocale, la trasparenza come la intendi tu è ridicola, in nessun paese serio le e-mail private di politici vengono pubblicate. Per conoscere le posizioni dei politici ci sono le trascrizioni in parlamento, il resto è gossip interessato. Peraltro non si capisce cosa ci sia di nuovo nella pubblicazione di queste “intercettazioni”: forse che la Chiesa era interessata a quale legge si sarebbe fatta sull’ICI? Non mi pare gran cosa, dato che anche un bambino di tre anni ci sarebbe arrivato. Se non c’è rileanza giuridica è bene farsi gli affari propri, altrimenti quella che chiami “trasparenza” diventa in realtà invadenza. Mi auguro che prima o poi qualcuno installi una webcam nel cesso di Beppe Grillo e i suoi fan, così mi farei io due risate.

      1. Bifocale

        Cisco, queste non erano affatto email private visto che riguardavano non con chi e dove il politico, o meglio i politici, andavano a cena ma decisioni che riguardavano il loro ruolo pubblico, dunque noi tutti cittadini che li abbiamo eletti e che paghiamo, pure profumatamente, i loro stipendi. Le trascrizioni del parlamento riguardano i dibattiti parlamentari ma credo siamo tutti d’accordo che vi debba essere piena trasparenza (altro che gossip!) su quello che OGNI amministratore pubblico e pubblico ufficiale facciano quando operano al servizio dello Stato (per intenderci, parlo dello Stato Italiano, non di quello Vaticano). Le Chiesa era non interessata, ma INTERESSATISSIMA ad avere una legge sull’ICI (poi IMU) di proprio gradimento in quanto si trattava di definire i parametri per i quali avrebbe potuto usufruire di cospique agevolazioni fiscali per i tantissimi immobili di sua santissima proprietà. Anche un bambino di tre anni capirebbe che l’interesse c’era, eccome se c’era (e c’è). Io non ho mai scritto che queste carte abbiano rivelanza giuridica, ho solo fatto notare che dimostrano ancora una volta che in Italia una reale separazione tra Stato e Chiesa non c’è.

        1. Cisco

          Bifocale, ma cosa vuol dire separazione tra stato e chiesa? Da un punto di vista istituzionale esiste nella misura in cui, intendendo per “chiesa” i prelati, questi non possono essere eletti in parlamento (per decisione della chiesa, aggiungo). Mentre da un punto di vista politico e’ ovvio che un cattolico interloquisca anche con la chiesa cattolica, così come un valdese avrà i suoi amici valdesi e un buddista i suoi amici buddisti. Quindi separazione istituzionale si’, ma uno stato dove vige libertà religiosa deve garantire che tutti possano comportarsi coerentemente con la propria religione, soprattutto se riconosciuta dallo stato stesso tramite un Concordato. Che la cosa ti piaccia oppure no.

          1. Bifocale

            Separazione tra Stato e Chiesa vuol dire che i politici eletti da tutti i cittadini devono governare per tutti i cittadini, e non curandosi solo degli interessi di una parte di essi. Il fatto che in Italia si dia per scontato che un ogni politico “inteloquisca” con “i suoi amici” spiega benissimo perche’ siamo nel disastro (sociale, culturale, politico) in cui siamo. Persone che lavorano per lo Stato nell’esercizio delle loro funzione non dovrebbero avere “amici”, magari da favorire in questo o quel mondo, ma curarsi solo dell’interesse generale, non ‘particolare’. E’ uno dei massimi problemi del sistema italiano, ed e’ triste vedere che ci sia gente che ancora difende questo sistema in definitiva marcio, corrotto e clientelare.

          2. Cisco

            D’accordo, ma allora bisogna giudicare il merito dei provvedimenti, per capire se sono di interesse generale o solo per gli amici. E il fatto che siano favorevoli agli amici non significa di per se’ che siano contrari all’interesse generale, altrimenti si dovrebbero – per assurdo – fare dei provvedimenti solo contro i propri amici.

  4. Cisco

    Ben vengano i referendum sulla giustizia, ma illudersi che questo impedisca al blocco di potere dominante (e non solo a lui) di usare delle talpe per pubblicare documenti riservati e’ ingenuo. Magari le talpe faranno la fine di Assange, come avvenuto nel caso USA (dove la giustizia funziona), ma ci saranno sempre. I “retroscenisti” si basano sulla collaborazione di talpe/fonti come queste, non vedo molta differenza tra pubblicare il contenuto di una lettera o di una conversazione privata, ma il giornalismo – la cui riforma è urgente quanto quella della giustizia – si basa su questo.

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