Il maggior quotidiano irlandese dice no agli estremismi: «Ai nostri cronisti è vietato usare il termine “pro-life”»

Di Redazione
22 Febbraio 2014
Un incredibile editoriale dell'Irish Times diventa il simbolo del pregiudizio dei media contro il movimento per la vita

Irish-Times-Savita-HalappanavarHa ormai varcato i confini dell’Irlanda lo scandalo suscitato qualche giorno fa da un editoriale dell’Irish Times, il maggiore quotidiano del paese, che per gli attivisti del movimento per la vita è subito diventato il simbolo dello strabismo di molti giornali e tv nei confronti della battaglia su aborto e dintorni.

«NO ESTREMISMI». L’articolo di fondo in questione, intitolato, “Il diritto di sbagliare”, è stato pubblicato dal quotidiano per stigmatizzare la tendenza, dilagante nel dibattito pubblico, ad attribuire alle ragioni dell’avversario un valore negativo non attraverso l’argomentazione, ma semplicemente affibbiandogli epiteti offensivi allo scopo di farlo apparire un estremista. «Offuscare le ideolgie degli avversari in modo da associare le loro idee all’estremismo è una caratteristica di molte dispute», osserva l’Irish Times. «I termini “razzizta”, “xenofobo”, “omofobo”, “sessita”, “anti-life”, “fascista” e “comunista” vengono sbandierati con una tale facilità da renderli spesso insignificanti».

L’ESEMPIO SBAGLIATO. E fin qui si tratta di cose abbastanza condivisibili. Il punto è però che il quotidiano prosegue spiegando, a titolo di esempio, che proprio per il motivo appena esposto «questo giornale non permette ai nostri reporter, negli articoli di cronaca sul dibatto in merito all’aborto, l’utilizzo di un termine caricato come “pro-life”». È questa la frase che secondo i “pro-lifers” svela il pregiudizio della prestigiosa testata. E non basta che nell’editoriale sia puntualizzato poi che l’espressione “pro-life” può essere tuttavia «citata da altri o utilizzata dagli opinionisti». Come ha spiegato ai giornali americani Niamh Uí Bhriain del Life Institute (un centro studi irlandese attivo appunto nella difesa della vita), l’informazione dell’Irish Times è sempre «distorta a favore dell’aborto; qualunque notizia che metta l’aborto in una cattiva luce è ampiamente ignorata» mentre volentieri sono state riportate «accuse false o vuote contro i gruppi pro-life».

“PRO-CHOICE” INVECE SÌ. A riprova dell’ipocrisia del quotidiano irlandese Uí Bhriain cita il fatto che al contrario i suoi giornalisti «utilizzano regolarmente l’espressione “pro-choice”» per descrivere chi fa campagne a favore dell’aborto, «un evidente eufemismo» visto che il termine corretto – insiste Uí Bhriain – sarebbe “pro-aborto”. E non solo. L’esponente del Life Institute ricorda anche la malizia con cui l’Irish Times in passato, sempre per promuovere la legalizzazione dell’aborto, si è prestato alla strumentalizzazione della morte della giovane indiana Savita Halappanavar (deceduta – si è scoperto poi – per la negligenza dei medici e non per non aver potuto interrompere la gravidanza, come invece sostenevano i media). O quando rilanciò la falsa notizia del “primo aborto legale” in Irlanda. Per non parlare di quando il quotidiano accusò gruppi pro-life di insegnare agli scolari che le vittime di stupro non restano incinte. Una bufala per la quale fu costretto a chiedere pubblicamente scusa.

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16 commenti

  1. angelo

    Per reagire contro questa dittatura (che esiste anche in Italia) bisogna agire e non auto-censurarsi.
    Il prossimo Sabato 1 marzo, tutti davanti all’ ospedale di Nuguarda di Milano a pregare per la vita (cosa che le femministe cercano costantemente di impedire).
    Maggiori info sui siti http://www.no194.org e http://www.oraetlaboraindifesadellavita.org.

    1. filomena

      Ma si pregate, pregate almeno così non fate danni. Continuate a vivere nel vostro mondo, intanto noi andiamo avanti. I conservatori diventano sempre più una riserva indiana.

      1. emiliano

        @Filomena Per voi il progresso consiste nell’uccidere milioni di bambini innocenti?per tua fortuna tua madre era una conservatrice e non una progressista.

        1. giovanni

          Emiliano, Filomena, è stata fortunata ad avere una madre conservatrice, noi invece, che la dobbiamo sopportare, siamo un po meno fortunati…..poi ripenso al vangelo di oggi……….. mi costa parecchio scriverlo, Filomena ti vogliamo bene!

          1. filomena

            Sai mia mamma non è mai stata conservatrice. Io sono qua semplicemente perché mia mamma ha desiderato avere un figlio e dunque sono nata. Chi è a favore dell’aborto non vuole estinguere il genere umano, vuole solo decidere se e quando mettere al mondo un figlio. E rispondo subito alla vostra probabile obiezione: per me i figli vanno pianificati non possono capitare tra capo e collo e per questo motivo in primo luogo vanno usati i contraccettivi. L’aborto per quanto mi riguarda è solo l’estrema ratio. Non fosse altro perché nessuna persona si augura di subire un possibile intervento chirurgico che è possibile evitare banalmente con l’uso del preservativo. E non ditemi che anche questo metodo contraccettivo è potenzialmente abortivo……

          2. Azaria

            “Chi è a favore dell’aborto … vuole solo decidere se e quando mettere al mondo un figlio”
            …e quando arriva ma non lo si vuole meglio squarciarlo crudelmente nel ventre materno, giustissimo, non fa una piega.

            “E non ditemi che anche questo metodo contraccettivo [il preservativo] è potenzialmente abortivo”
            No, quello é uno dei metodi contraccettivi che NON corre il rischio di essere abortivo, solo che dati empirici hanno dimostrato che ad un maggior uso di preservativi corrisponde un maggior numero di aborti, quindi usare i preservativi per cercare di li mitare gli aborti é come cercare di spegnere un’incendio usando la benzina al posto dell’acqua.

          3. filomena

            Ti ringrazio per avermi confortato sul fatto che il preservativo NON è potenzialmente abortivo. Mi piacerebbe sapere però quale è la ratio che ti fa dire che l’uso del preservativo non serve a prevenire gravidanze non desiderate. Per quanto non dia una copertura assoluta del rischio, di fatto ammetterai che, per così dire, senza paracadute il rischio aumenta in modo esponenziale. E visto che non ci sono controindicazioni all’uso, tanto vale farlo sistematicamente finché non si decide che è arrivato il momento di diventare genitori.

          4. Azaria

            “Mi piacerebbe sapere però quale è la ratio che ti fa dire che l’uso del preservativo non serve a prevenire gravidanze non desiderate”

            Veramente l’ho giá scritto sopra, sono i dati empirici che ce lo indicano. In altre parole: esperienze passate, ció che abbiamo visto che funziona, ció che abbiamo osservato nel mondo, ció che sta prima anche del ragionamento (osservazione degli eventi cosí per come si svolgono).

            Facendo delle statistiche si é notato che lí dove i preservativi sono piú diffusi gli aborti (e tutte le malattie veneree) crescono.

            Gli esperti sono riusciti a dare una spiegazione a questo inversione di tendenza e si chiama “fenomeno di compensazione del rischio”.

            P.S.: Anche se la spiegazione non ci fosse poco importerebbe, ció che viene fuori dai dati empirici é prima ancora della ragione. Prima di Newton non ci sapevamo spiegare la forza di gravitá, ma le mele giá cadevano verso il basso.

          5. filomena

            Azaria,
            gli aborti non si riducono obbligando le donne a partorire ma facendo si che non rimangano incinte.

          6. filomena

            Eh no così è troppo facile! Dire semplicemente che è evidente che gli aborti aumentano con l’uso del preservativo senza spiegare perché oppure rimandare a studi che possono essere contrapposti ad altri di segno opposto lo sanno fare tutti. Se sei convinto di ciò che dici, lo devi anche saper argomentare.

      2. Mauro

        Cara Filomena, prova a leggere “Voglio la mamma” di Mario Adinolfi, uomo di sinistra del Pd. Poi magari riuscirai a capire meglio la gravità della situazione che tocca anche te e non solo tutto il popolo.

    2. Chris

      ma andate ad aiutare le persone vive: i poveri e gli anziani… fate solo discorsi e niente fatti.

      1. Azaria

        Chris, il tuo intervento é basato solo su pregiudizi.
        1. Il feto é giá vivo, quindi va aiutato come tutti gli altri e difeso molto di piú (visto che é piú indifeso degli altri e piú attaccato degli altri dai soliti sciacalli).
        2. Fino a prova contraria gli aiuti agli anziani, ai poveri, ai senza tetto arrivano sempre dai cattolici, non solo in Italia, anche qui a Londra dove mi ci trovo e dove noi cattolici siamo 4 gatti ma tutti i bisognosi si rivolgono a noi… e quando dico tutti i bisognosi intendo proprio tutti (cattolici, protestanti, atei, ebrei, indú, buddisti, musulmani, anziani, senza-tetto, “madri” in sindromi post-aborto, ragazze-madri, omosessuali, ecc….)

  2. marzio

    Chi so’ sti lettori perspicaci che ancora comprano l’Irish Times ? Congratulazioni….

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