Il grido degli armeni rifugiati nelle chiese: «Ci bombardano, salvateci»
«Chi l’avrebbe mai detto che in un batter d’occhio la città sarebbe stata bombardata di nuovo, alle sette del mattino, mentre tutti stavano ancora dormendo? Immagina se fosse successo in un paese occidentale. Che reazione ci sarebbe stata? I nostri figli sono cresciuti nei bunker, mio figlio ha 25 anni e non voglio questa vita per lui. Voglio solo vivere in pace e vedere i miei nipoti crescere. Mi capisci?».
IL VIDEO IMPRESSIONANTE DELLA BBC
Parla così all’inviato della Bbc in un video impressionante una donna armena rifugiata, come tanti altri, in una chiesa del Nagorno Karabakh. Mentre il giornalista filma i rifugiati dentro la chiesa, in mezzo ai canti dei sacerdoti, si sentono le bombe che cadono in sottofondo e le sirene che gridano per avvertire i cittadini di rifugiarsi nei bunker per difendersi dai raid aerei.
La guerra è tornata a investire il Nagorno Karabakh dopo che il 27 settembre l’Azerbaigian, con l’appoggio militare della Turchia, ha attaccato la Repubblica dell’Artsakh, abitata a stragrande maggioranza da armeni. Il cessate il fuoco dichiarato sabato è già stato violato da entrambi le parti. Oltre 300 persone sono già morte, migliaia i feriti.
«DIO, SALVA IL NOSTRO POPOLO»
Il video della Bbc mostra anche i danni causati dai bombardamenti azeri alla cattedrale di Cristo San Salvatore, nella città di Shusha. Un sacerdote, intervistato, dichiara: «Io non penso che questa sia una guerra religiosa. Questa guerra non riguarda solo il Karabakh, è uno scontro geopolitico tra Turchia e Russia per il dominio del Caucaso». Conclude il prete: «Cosa chiedo al mio Dio? Salva il nostro popolo, incoraggia il nostro popolo, ti prego, aiutaci».
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