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Il Giappone pensiona il pacifismo e annuncia il riarmo

Per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, Tokyo autorizza il suo esercito ad attaccare un paese straniero. Nei prossimi cinque anni, spenderà 313 miliardi di dollari per missili e munizioni. L'obiettivo è contrastare Cina e Corea del Nord

Leone Grotti
17/12/2022 - 5:58
Esteri
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Parata militare in Giappone

Il Giappone dice definitivamente addio al pacifismo, che ha segnato gli ultimi sessant’anni della sua dottrina della Difesa, e annuncia un riarmo massiccio per contrastare «la sfida enorme e senza precedenti» rappresentata da una Cina sempre più aggressiva verso Taiwan e dal rinnovato attivismo missilistico e nucleare della Corea del Nord.

Il Giappone pensiona il pacifismo

La nuova Strategia per la sicurezza nazionale, presentata venerdì da Tokyo, ha l’obiettivo di «raggiungere un nuovo bilanciamento nelle relazioni internazionali» lavorando a stretto contatto con gli Stati Uniti e con gli altri alleati per costruire un’area dell’Indo-Pacifico «libera e aperta».

Il primo ministro Fumio Kishida, pur sottolineando che l’obiettivo primario del Giappone resta quello di difendersi da eventuali minacce esterne, ha sottolineato che disporre delle armi per colpire basi nemiche è necessario per rendere l’auto-difesa efficace. «Avere la capacità di contrattaccare sarà essenziale per dissuadere [le potenze nemiche] dall’attaccarci».

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Missili e munizioni: il riarmo massiccio

È per questo che nei prossimi cinque anni il Giappone ha annunciato che l’investimento in spese militari, finanziato da un aumento delle tasse, passerà dall’1 al 2 per cento del Pil. Parte dei 313 miliardi di dollari che verranno stanziati dal governo di Tokyo andrà per l’acquisto dagli Stati Uniti dei missili da crociera Tomahawk, per l’aumento della gittata dei propri missili anti-nave, per lo sviluppo di armi ipersoniche, per il miglioramento dei sistemi di difesa missilistica e aerea e per la creazione di una forza speciale di auto-difesa contro gli attacchi cibernetici.

La maggior parte della spesa militare sarà dedicata al rafforzamento delle necessità di base delle forze armate, come munizioni e carburante per i carri armati. La preoccupazione del Giappone, infatti, è quella di farsi trovare impreparata nell’eventualità di un conflitto prolungato scatenato dall’invasione di Taiwan da parte della Cina.

L’articolo 9 della Costituzione è obsoleto

Si tratta di una svolta storica per il Giappone, come sottolineato al Financial Times da Tetsuo Kotani, senior fellow presso l’Istituto giapponese di affari internazionali: «Un anno fa sarebbe stato impensabile per il Giappone dotarsi della capacità di attaccare direttamente il territorio di un altro paese o stanziare un budget per farlo».

Dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale, infatti, il Giappone adottò nel 1947 una nuova Costituzione imposta dagli Stati Uniti che prevede all’articolo 9 la «rinuncia per sempre alla guerra come diritto sovrano della nazione». Ma da anni Tokyo cerca di aggirare o rendere ininfluente quell’articolo.

Durante il suo lungo periodo al governo, il premier Shinzo Abe (assassinato a luglio) riuscì nel 2015 a far approvare al Parlamento una nuova interpretazione dell’articolo 9 per permettere al Giappone di svolgere un ruolo internazionale maggiore, autorizzando il coinvolgimento delle forze di autodifesa nipponiche a supporto di missioni di pace dell’Onu o di operazioni militari degli alleati.

Negli ultimi dieci anni il Giappone ha aumentato la sua spesa militare del 17 per cento, introducendo i caccia di quinta generazione F-35, acquistando dagli Stati Uniti la versione B con decollo verticale, convertendo alcune delle sue navi da guerra in portaerei e costruendo nuovi cacciatorpediniere, sottomarini e missili.

Gli Usa hanno bisogno del Giappone

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha esultato alla notizia del riarmo del Giappone parlando di «passo storico e coraggioso»: «Diamo il benvenuto al contributo giapponese per la pace e la prosperità».

La reazione del presidente Usa non deve stupire: il Giappone ha indicato esplicitamente la Cina come la principale minaccia alla propria sicurezza nazionale. Gli Stati Uniti si sono detti intenzionati a difendere Taiwan in caso di attacco da parte di Pechino ma sanno di non poterlo fare da soli e di aver bisogno di alleati in grado di intervenire rapidamente nell’area. Ecco perché Washington vede di buon occhio il rafforzamento militare di Tokyo e lo stravolgimento della sua dottrina della Difesa.

La guerra in Ucraina ha cambiato tutto

Della nuova strategia giapponese, però, fa anche parte l’accordo con Italia e Regno Unito per sviluppare uno dei caccia più avanzati al mondo. Il progetto, che fonde il programma Tempest con quello F-X, fa concorrenza a quello sviluppato da Francia, Germania e Spagna ma servirà a Tokyo anche ad allentare la dipendenza dagli Stati Uniti.

Il riarmo massiccio del Giappone è una delle tante conseguenze della destabilizzazione portata a livello mondiale dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Prima di Tokyo era stata la Germania, nella persona del cancelliere Olaf Scholz, ad annunciare lo stanziamento extra bilancio di 100 miliardi di euro di spesa militare per i prossimi cinque anni.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

Tags: Cinafumio kishidaGermaniagiapponeguerra ucrainataiwanUcrainaUSA
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