Il califfo demoniaco lo può battere solo una riforma “dal basso” dell’islam. E il ritorno dell’Occidente a Cristo

Di Piero Gheddo
25 Agosto 2014
Davanti alle atrocità dello Stato islamico in Iraq e in Siria non servono nuove crociate. Ma anche un dialogo senza il rispetto della verità storica è una finzione ipocrita

Le atrocità del “Califfato islamico” in Iraq e Siria hanno scosso l’Occidente, che nella sua crisi politico-economica-religioso-morale diventa sempre più indifferente a quanto succede in paesi a noi vicini e alle migliaia di profughi disperati (circa 100.000 dall’inizio dell’anno) che la nostra Italia accoglie. Da quando il nascente Isis (Stato islamico dell’Iraq e del Levante) conquista in Siria e Iraq una vasta base territoriale, affermandosi con violenze orrende e demoniache contro chi non si converte all’islam sunnita, costringendo Stati Uniti e alcuni paesi europei ad intervenire, pare che l’opinione pubblica occidentale prenda coscienza di quanto odio animi quei fantasmi da incubo che sventolano una bandiera nera; odio non solo anti-cristiano, ma contro l’Occidente e il nostro modo di vivere, che vedono come nemico mortale dell’islam, perché distrugge i fondamenti della religione coranica: sviluppo economico-liberale e benessere, democrazia e diritti dell’uomo e della donna, scienze e tecniche, alfabetizzazione universale, libertà di stampa e di costumi, eccetera.

La civiltà islamica è fondata sull’obbedienza a Dio (naturalmente il Dio dell’islam), quella occidentale sull’uomo che si costruisce il futuro con la sua ragione, la sua libertà, i suoi diritti. La nostra civiltà, che ha profonde radici cristiane, crede di poter fare a meno di Dio. Islam vuol dire dipendenza da Dio, l’Occidente significa per quei popoli sviluppo umano senza Dio: laicismo, ateismo pratico, “morale laica” (cioè, la “morale fai da te”, il primato assoluto della coscienza individuale che ignora Dio e Gesù Cristo, eccetera.

siria-yabroud-chiesa-islam5Se questa analisi molto sommaria è esatta o almeno plausibile, ci indica anche come affrontare le minacce dell’islam radicale all’Occidente ed essere fratelli dei popoli islamici, in grande maggioranza contrari alle violenze del Califfato, che però si stanno diffondendo non solo nel Medio Oriente,ma in Nigeria, Repubblica centro-africana, Mali, Libia, Sudan, Mauritania, e minaccia i governi dell’Egitto e dell’Algeria.

La storia recente ci dimostra alcune cose:

1) la guerra non risolve nulla, anzi peggiora la situazione (vedi le due guerre in Iraq); chi si augura una nuova Crociata e una nuova Lepanto non tiene conto del miliardo e 300 milioni di islamici, che se attaccati ritornano uniti contro l’Occidente;

2) la riforma dell’islam verrà dalla formazione dei popoli islamici attraverso la scuola e la libertà di ricerca storico-critica delle fonti islamiche, per contestualizzare il Corano e Maometto al mondo moderno, come avviene nella Chiesa attraverso i Concili e il succedersi dei 265 Papi che la guidano;

3) l’Occidente può aiutare questo processo di maturazione con l’aiuto ai profughi e ai perseguitati, il dialogo con i musulmani “moderati” e i musulmani in Occidente, il rispetto della verità nel descrivere le atrocità dei guerriglieri e terroristi islamici, denunziando la radice coranica e storica dell’islam, come lo sterminio degli ebrei è attribuito all’ideologia razzista dei nazisti. Il dialogo senza il rispetto della verità storica diventa una finzione ipocrita che non serve e non convince nessuno.

4) Soprattutto, se l’Occidente vuol dialogare e affrontare la sfida dell’islam, deve ritornare a Cristo. La civiltà che abbiamo fondato noi cristiani, oggi non accontenta nessuno, nemmeno i nostri popoli che l’hanno iniziata. È una civiltà senz’anima, senza speranza, senza bambini e senza gioia, di cui sono segno i troppi fallimenti di una società senza Dio. Non si è ancora capito che i Dieci Comandamenti e il Vangelo sono gli orientamenti che Dio ha dato, a noi uomini da lui creati, per vivere una vita che porti alla serenità, alla fraternità e solidarietà, all’autentico sviluppo, alla giustizia e alla pace (vedi la sintesi nella Populorum Progressio). Se l’Occidente non ricupera le sue “radici cristiane” e le mette a fondamento della sua vita e della sua cultura, rimane solo la guerra e l’autodistruzione dei nostri popoli.

tratto dal blog di padre Piero Gheddo

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21 commenti

  1. Tino Nobile

    Liberi di criticare l’articolo di padre Gheddo, ma quasi tutti i commentatori hanno evitato metodicamente il punto 4 parte, ovvero, il più importante. Una società scristianizzata come la nostra non ha niente da insegnare ma, anzi, aumeta i jihadisti occidentali. Questa è la realtà. Poi, come scrive Valentina, che il mondo sarebbe migliore senza religioni è un’affermazione priva di fondamento storico. Basterebbero i due totalitarismi atei del secolo scorso per confutarla. I milioni di morti fatti dal comunismo e dal nazismo in pochi anni sono superiori al numero dei morti delle guerre avvenute negli ultimi duemila anni.

    1. BIASINI

      “Soprattutto, se l’Occidente vuol dialogare e affrontare la sfida dell’islam, deve ritornare a Cristo.”

      Cosa dobbiamo dire a commento? Con i se ed i ma non si combina nulla. Se Padre Piero ci dicesse COME ritornare a Cristo…..

      1. Valentina

        Signor Biasini, mi scusi, lei non tiene conto di due punti fondamentali: il primo è che per dialogare occorre essere per lo meno in due. E, stando ai fatti di cronaca, non è l’Occidente, ma è l’Islam che non vuole dialogare. L’Islam vuole invadere, conquistare, prevaricare.
        Il secondo punto è che in Europa non tutti sono cristiani né vogliono esserlo. Ed è giusto che ognuno sia libero di decidere se essere o non credente, di qualsiasi fede si tratti. Io per prima sono felicemente atea, non ho alcuna intenzione di essere né cristiana né musulmana né credente di qualsiasi altra fede.
        Secondo me le religioni sono un forte ostacolo al dialogo. Se si accantonassero le varie posizioni religiose, sarebbe molto più facile tentare di dialogare e di convivere fra persone diverse. Ma restando ottusamente fermi sulle proprie convinzioni religiose, il dialogo è impossibile.

        1. giovanna

          Però , come già ricordato più volte, le tragedie più grandi della storia, sia in termini di perdite di vite umane che di atrocità in generale, sono proprio quelle accadute in regimi atei.
          Inoltre, la religiosità è connaturata all’uomo e cercare una risposta alle grandi domande contraddistingue l’uomo dalla bestia. L’ateismo è una di queste possibili risposte, in un certo senso anch’esso una religione, che nella storia ha prodotto tante tragedie, a partire dal terrore francese ( uno dei periodi più sanguinari della storia, come documentato in libri tanto terrificanti, quanto misconosciuti ) , al comunismo, che continua a fare danni incalcolabili, oggi, per esempio, in Nord Corea. Sinceramente non mi viene in mente nessuna esperienza nella storia, basata sull’ateismo, che non abbia prodotto sangue e terrore.
          Poi, il ritorno a cristo dell’ Europa auspicato è assolutamente lasciato alla nostra libertà e se uno vuole credere nella religione del profitto, del proprio tornaconto, della salute, del nichilismo, del progresso ecc ecc ( perché uno, vivendo, deve per forza credere in qualcosa, sennò si ammazza ! ) faccia come vuole, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti , anche in termini di incapacità di confronto con l’Islam .

  2. Menelik

    L’Occidente laicizzato all’estremo, che sputa sul piatto dove si è nutrito finora (le sue radici storiche cristiane che hanno portato abolizione della schiavitù, arte, cultura ed anche le basi del progresso tecnico-scientifico), sta diventando troppo inetto per poter reagire, corrotto e viziato, schiavo delle sue comodità per le quali ha sottratto risorse a molti dei Paesi che attualmente ci contestano, mediante una politica rapace di colonialismo neo-liberista.
    Il laicismo ha portato milioni di morti e dittature sanguinarie, nei tempi di “pace” tramite repressioni poliziesche che hanno internato e fatto sparire parti di popoli bollandoli come dissidenti, e i cristiani tra questi.
    L’Occidente è cresciuto col cristianesimo, per quello oggi siamo l’Occidente tecnologicamente avanzato, e i vari Galilei, a guardar bene si scopre che per la maggior parte erano cristiani, magari non in sintonia con i dettami dell’epoca, ma pur sempre cristiani per la maggiore, come lo era del resto il “vero” Galilei, la cui figlia era anche madre badessa di un convento di suore.
    In quanto ai vari Odifreddi, contavano quanto il due di picche, contano quanto il due di picche, e conteranno quanto il due di picche. Sanno spacciarsi molto bene, con parlantina e retorica alla moda, specialmente oggi con i mezzi di comunicazione moderni. Ma restano dei due di picche.
    Ed il monoteismo cristiano cattolico cambierà, ci sarà il cambio generazionale anche lì e gli ultraconservatori ciechi e sordi passeranno a miglior vita, ma resterà, e caratterizzerà sempre ciò che siamo: un Occidente in cui la migliore cultura romana, disinquinata dai vizi e dalle mollezze dell’Impero morente, è stata ereditata e tramandata e trasmessaci a noi dalla Chiesa Cattolica la quale, tra luci e ombre, resterà sempre l’elemento determinate del nostro Occidente.

  3. Cisco

    I giudizi di Padre Gheddo – come quelli di Fra Pizzaballa – sono chiari e condivisibili, perché animata dalla fede e dalla testimonianza diretta. L’Occidente se continua la grande apostasia dedicandosi ad aborti ed eutanasia scomparirà senza bisogno che i musulmani lo invadano. Non per nulla i tagliagole ormai li sforna la nostra società (non solo immigrati, ma anche indigeni). L’arma della Chiesa e’ la testimonianza, occorrono testimoni credibili che possano convincere il nemico a convertirsi.

  4. Valentina

    Sono sempre più convinta che il mondo sarebbe un luogo molto migliore se le religioni non esistessero affatto, considerati i problemi che creano: odi, divisioni, persecuzioni, violenze, massacri, conflitti… Le religioni sono un grande ostacolo alla convivenza pacifica fra persone diverse e al progresso della civiltà. Il mondo sarebbe più vivibile senza le religioni. L’avanzata folle, violenta e prevaricatrice dell’Islam, che vorrebbe riportare tutto il mondo al Medioevo e all’oscurantismo religioso, dev’essere certamente contrastata. Ma non sono d’accordo sul fatto che l’Occidente debba “ritornare a Cristo” e alle sue presunte “radici cristiane”. Cristo va bene per i cristiani, come Maometto va bene per i musulmani. Ma non tutti sono cristiani o musulmani, non tutti vogliono esserlo. La scelta di aderire o no a un qualsiasi credo religioso spetta ai singoli individui. L’Occidente è laico ed è giusto che lo sia: ha lottato per svincolarsi da una religione che in realtà è nata in Medioriente come derivazione dell’ebraismo, mentre in Europa per secoli si professarono altri culti. Non possiamo metterci sotto i piedi le lotte degli uomini per i diritti e per la libertà (compresa quella religiosa, per chi è credente); non possiamo cancellare secoli di progresso tecnologico e scientifico, compiuto spesso in opposizione alla Chiesa; non possiamo dimenticare che tanti uomini di scienza e di cultura sono morti sui roghi della Chiesa Cattolica. L’Islam ha ancora molta strada da percorrere, se vuole arrivare ai livelli dell’Occidente, e forse non lo vuole affatto. Ma l’Occidente deve restare laico e garantire libertà per tutti. La separazione tra Stato e Chiesa, tra fede e scienza, in Occidente è costata troppe vite umane.

    1. Giovanna

      Cara Valentina, non mi voglio certo mettere a discutere di Dante o san Tommaso o Sant’Agostino o Caravaggio o Michelangelo o Beethoven o Mozart o Tolstoj , ecc ecc ecc ecc , anche se di cose non vere a proposito della storia della Chiesa ne hai inanellate parecchie, ma vorrei lo stesso riprendere la tua affermazione che le religioni non ci dovrebbero essere.

      Dato che la religione è un anelito dell’uomo a Dio, è assolutamente connaturata con la nascita dell’uomo, col tentativo dell’uomo di dare una risposta alle grandi domande.
      Già nell’uomo preistorico si manifesta il bisogno di un rapporto con Dio e poi via via in tutte le epoche, in tutti i popoli della terra, fino ad oggi.
      Mi pare che tu abbia dei figli, credo che avrai osservato in loro, fin da piccolini, la presenza di domande sulla vita e sulla morte, sul dolore e sulla felicità, che sarebbe un peccato, oltreché impossibile in fondo, estirpare. E se ci sono delle domande, è umano cercare delle risposte, sebbene l’uomo da sé non sia mai riuscito a trovarle.

      Un’ultima considerazione: ci sono stati regimi come quello del terrore francese o del comunismo sovietico , anche oggi, per esempio in Nord Corea , che hanno tentato di eliminare la religione, ma i risultati non sono stati brillanti : sono regimi in cui si nessuno vorrebbe vivere, per la violenza e la sopraffazione che li contraddistinguono.

    2. Vitale Scanu Cortis

      Cara Valentina, quanti luoghi comuni… Leggi, leggi, leggi. Ad esempio che cosa è stato realmente il glorioso Medioevo, tanto denigrato dai razionalisti dei “lumi” (quelli che volevano atterrare Notre Dame, che hanno distrutto Cluny e tanti monumenti d’arte e di cultura…, quelli che hanno bruciato migliaia di documenti e di preziose biblioteche, che hanno istaurato il culto laico-repubblicano, che adora la Ragione, la Libertà e la Nazione). Leggi di chi ha edificato S. Vitale di Ravenna, la cappella di Aquisgrana, le cattedrali gotiche. Controlla chi ha scritto nel Medioevo “La divina commedia”. Leggi, per esempio, “Luce del Medioevo”, di Régine Pernoud. Vedrai che orizzonti incredibili ti aprirà questa lettura sull’opera del cristianesimo, senza il quale non avremmo neanche l’Europa. Leggi, leggi

      1. Andrea UDT

        Certo, belle le cattedrali gotiche.

        Però meno bella l’inquisizione, l’indice dei libri proibiti (anche se in verità del 1558, ma abolito nel 1996), le persecuzioni dei guidei, l’ortodossia imposta a ferro e fuoco.

        Meno bello il mischiare teologia e politica. Cosa inevitabile nel medioevo, ma che per la chiesa è continuata fino alla breccia di porta.

        Insomma, il punto importante è questo: senza l’odiato illuminismo, l’odiato protestantesimo, l’odiato lutero, senza i romani e la cultura classica greca (VERO FONDAMENTO DELL’OCCIDENTE) la chiesa sarebbe ridotta all’islam di oggi.

        Basta guardare al cristianesimo primigenio del medio oriente o copto in africa: senza questi ingradienti (romani, greci, illuministi, riformisti, concetto di laicità e di nazione) non ha prodotto nulla di lontanamente paragonabile al progresso gigantesco fatto dalla cultura occidentale negli ultimi 300 anni (progresso gigantesco in buona parte favorito dall’illuminismo).

        1. michele

          Quanti luoghi comuni! Il fideismo protestante viene da Okham, che lo prese proprio dall’islam svalutando la possibilità della ragione di indagine autonoma e di conoscere Dio.

          1. Andrea UDT

            Erroraccio?

            Non svaluta la ragione, ne definisce i limiti e il campo di applicazione. Meglio, molto meglio di certi scolastici che pretendevano di dimostrare l’esistenza di dio con sillogismo errati o tautologie ricorsive.

            Ed ha dato grandi contributi alla logica. Dire che Ockham “svaluta la ragione” è come dire che Zenone fu un imbecille perchè Achille non agguanta la tartaruga.

            E’ una analisi superficiale, ad esempio il paradosso della tartaruga è stata una spina nel fianco per i matematici fino all 800.

            Piantatela con l’apologia a tutti i costi e leggete la storia per quello che è.

          2. BIASINI

            Sarà, ma la prova ontologica di Anselmo deve essere ancora “definitivamente” confutata

        2. michele

          Che erroraccio! Il fideismo protestante, che svaluta la ragione e le opere, fu tratto proprio dalla filosofia islamica.

        3. Menelik

          Se non fosse stato per il cristianesimo, della cultura romana in Occidente non sarebbe rimasta altro che polvere.
          E la trasmissione della cultura latina fu proprio nel Medio Evo, i monaci furono.

          1. Andrea UDT

            Concordo, è stata la chiesa a preservare il lascito culturale di greci e romani.

            La chiesa ha fatto cose grandiose, ma non è sempre stata in prima linea per la promozione della civiltà.

            In alcuni momenti è stata trainante, in altri si è ferocemente opposta. Quello che voglio dire è questo:

            1) NON è vero che la cultura occidentale è quello che è per SOLO merito della chiesa. E non credo sia stato l’ingradiente decisivo.

            2) la chiesa non ha fatto la fine dell’islam GRAZIE alla cultura laica e perfino positivista, che l’ha costretta ad affinare la teologia e l’esegesi delle scritture

            3) da sola la chiesa NON avrebbe mai acquisito e accettato il concetto di separazione fra stato e chiesa, fra diritto giuridico civile e diritto canonico.

            4) la chiesa si è “la contestualizzata mondo moderno” non per moto proprio. I concilii hanno seguito i cambiamenti culturali, non li hanno preceduti.

            tutte “cosucce” che nella cultura medio orientale sono mancate, ed ecco dove sono andati a finire.

        4. augusto

          Gentile Andrea , senza offesa, ma ste barzellette dove le leggi, dal barbiere ?

          1. Andrea UDT

            La commistione fra potere temporale e “primato” morale (o potere spirituale che dir si voglia) è stata deleteria per lo “stato” pontificio.

            Tanto per fare un esempio l’ultima condanna a morte dello stato pontificio fu inflitta a Agatino Bellomo che venne ghigliottinato a Palestrina il 9 luglio 1870.

            GHIGLIOTTINATO, come i giacobini, nel 1870, storicamente parlando l’altro ieri. Altro che commutare la pena a carcere a vita (la vita è sacra eh?).

            Augusto, cambia barbiere che è meglio.

  5. LUCA

    CONDIVIDO TUTTO MA SOPRATUTTO IL PUNTO 4.

    SPERIAMO CHE ANCHE LA POLITICA, INTESA CON LA “P” MAIUSCOLA, DIA SEGNI DI VITA.

    SOPRATUTTO DA PARTE DI POLITICI CATTOLICI CHE, A DIRE IL VERO, PIU’ CHE SEGNI DI VITA
    A VOLTE SEMBRANO UN PO’…ASSONNATI.

  6. Andrea UDT

    “per contestualizzare il Corano e Maometto al mondo moderno, come avviene nella Chiesa…”

    contestualizziamo anche il comunismo, il nazismo già che ci siamo.

    L’idea di fondo che siccome è pur sempre una religione monoteista allora ci sia qualcosa da salvare è malsana. Il corano è quello, i suoi principi non negoziabili sono quelli, a dettarli a mezzo “arcangelo” a maometto il padreterno.

    Cosa c’è da contestualizzare?

    La fortuna del cristianesimo è che si è innestato in un tessuto culturale “pragmatico” (Romani), aperto al dubbio e alla speculazione (Greci), si sia confrontato/scontrato con la logica, (prove esistenza di dio, S.Agostino e altri), il protestantesimo, l’illuminismo, e la cultura laica.

    Sono i Galilei Galilei e perfino gli “Oddifreddi” di ogni tempo che hanno spinto a contestualizzare la chiesa, la teologia, l’esegesi delle sacre scritture, nel mondo moderno.

    Non certo la chiesa di spontanea volontà.

    Senza questi presupposti storici l’islam di oggi è come al tempo di maometto o come la chiesa del medioevo: pervicacemente attaccato al potere temporale, confonde dottrina giuridica con dottrina dogmatica, impone verità dogmatiche su verità sperimentali, feroce e persecutoria depositaria dell’ortodossia (inquisizione, lotta armata alle eresie), crudele con gli infedeli (specie se giudei) e peggio con gli atei.

    1. michele

      Io sono sempre più convinto che quello di Maometto non fosse esattamente un arcangelo. Una volta Kadija, dopo che Maometto fece inserire nel Corano una giustifica del suo ultimo matrimonio, disse al profeta “vedo che la rivelazione è sempre pronta ad assecondare ofni tuo desiderio”.

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