
I voti di centrodestra esistono, ma non un partito unico di centrodestra. Via risentimenti e magagne, un appello per l’unità
«Insieme si vince, separati si perde». È una frase attribuita oggi a Anna Maria Bernini, Forza Italia, sul Foglio. Si parla di politica, elezioni, futuro del centrodestra. Centrodestra? Cosa è oggi il Centrodestra? Converrà cominciare a chiederselo, non solo e non tanto perché le Europee sono alle porte – ma ognuno va per sé, e si sa che il sistema accentua la competizione proprio con chi è affine politicamente – quanto per quel che riguarda la “prospettiva”, gli anni a venire. Oggi il campo dei moderati è frantumato. Un’area che ha molti ideali comuni, procede però in ordine sparso. Fino ad oggi la calamita Berlusconi aveva risolto problemi e coperto magagne, ma da domani? Posto che, come tutti prevedono, alle Europee è probabile che l’ordine d’arrivo sia: 1° astensione, 2° Pd, 3° M5S, rimane da vedere come se la caveranno Fi e Ncd-Udc. Ma, in ogni caso, anche nel migliore e senza un tracollo, il futuro è fuligginoso e – senza unità – destinato al ruolo di opposizione. Non conviene dunque ritrovarsi e parlarsi?
«RICOMINCIAMO». Berlusconi è preoccupato per la sua sorte giudiziaria, mantiene un pacchetto importante di voti, è a capo «di un popolo senza più politica», come dice sempre il Foglio. Dall’altra parte abbiamo gli esponenti del Nuovo Centrodestra, i “diversamente berlusconiani” o “diversamente renziani” che dir si voglia. Hanno idee solide, sanno di che c’è bisogno, ma sono «una politica senza popolo», sempre per stare alla definizione del quotidiano di Giuliano Ferrara. C’è la Lega che soffia sull’antieuropeismo ricercando un’identità caciarona dopo aver abbandonato progetti più sofisticati come la macroregione e il federalismo, ci sono i Fratelli d’Italia che sognano di riprodurre il successo lepenista, ma tanto per sposare una suggestione ora di moda, poi si vedrà.
Non conviene a tutti ritrovarsi, parlarsi, mettersi d’accordo? Certo che conviene a patto che tutti mettano da parte il risentimento per le recenti divisioni che li hanno portati a intraprendere vie diverse e alla rinfusa. Ferdinando Adornato lo scrive in un appello sul Foglio: «Ricominciamo». Propone un partito «della libertà e della vita»e avverte che, senza un progetto, l’esito è scontato: i moderati voteranno Renzi per mancanza di alternativa. E sarebbe davvero un bel paradosso constatare per i vent’anni a venire che esiste un popolo maggioritario di moderati, ma non un partito (vincente) di moderati.
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8 commenti
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Il vero problema è la frantumazione dei voti a destra, divisi fra vari partitini che da soli non vanno da nessuna parte.
Si spiega col fatto del finanziamento ai partiti (e partitini) e con l’ambizione personale di autentici signor nessuno.
Una delle cose più sconcertanti e’ vedere come e’ ridotto il partito di Berlusconi, Forza Dudu’. E come al centro i vari NCD, PPI e altri “cespugli” come Scelta Civica (di cui Adornato somatizza il dramma) non riescano a mettersi d’accordo in un solo partito. Ormai temo sarà proprio Renzi a raccogliere i voti dei cosiddetti “moderati”. D’altra parte è l’unico che forse riuscirà a fare un minimo di riforme liberali. E sui principi basilari di civiltà come il diritto alla vita ormai vedo solo iniziative di singoli, che possono essere facilmente isolati in un sistema elettorale senza preferenze.
Ricompattare un centro(più)-destra(molto meno)-Niente Lega-niente Fratelli?
Certamente è quello che penso e che forse molti si aspettano.
Questo potrà essere possibile, penso, solamente quando F.I. non esisterà più e il suo fondatore non avrà più alcuna incidenza. Dopo questa catarsi, dopo che scompariranno tanti in quel partito, forse qualcosa si muoverà.
Ma, prima, deve disintegrarsi F.I.
Alla prossima puntata.
Lei ha ragione sig. Robinson,
io le dico di più il governo più liberista a maggioranza Bulgara, che io ho votato e me ne pento amaramente, Berlusconi 2008 è quello che ci ha portato definitivamente nella fossa, perchè ha fatto di tutto tranne le riforme che servivano.
Ma i sig Landi Tului Lodovisi sono innamorati del fantasma B e dei Valori dimenticandosi di essere circondati da tanti Bondi e Galan.
TG2 ore 18,15
La Corte Costituzionale boccia il divieto all’eterologa, GALAN: “sono soddisfatto eliminato l’ultimo tabù della legge 40”
moderato in italia è colui che non fa nulla per paura di fare troppo. adornato docet: dal pci ad alleanza democratica a forza italia all’udc a scelta civica.
Condivido, parola per parola, quanto detto dal Sig. Milanesi.
Con un’aggiunta, non si parla mai delle cause che hanno prodotto questo disastro e chi lo ha prodotto.
Caro Direttore non è il risentimento che deve essere messo da parte ma il narcisismo di molti.