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Su Huffington post it Pierluigi Battista scrive: «Pensammo tutti a una banda di spostati secessionisti, un po’ razzisti con il Sud, abbracciati a strani riti pagani. Una febbre passeggera, tipo Uomo Qualunque. Ma ci sbagliammo. Sono passati quarant’anni e stanno ancora lì».
Battista ci rammenta quel senso di irrefrenabile superiorità morale e culturale di certi (non pochi) intellettuali italiani che non consente loro di capire quel che succede nella nostra società.
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Su Formiche Benedetto Ippolito scrive: «Il paradigma metapolitico di base della Lega si è mantenuto intatto, fenomeno, per altro, analogo a quello degli altri partiti dell’attuale maggioranza di Governo. Se in Fratelli d’Italia invero vi è una tradizione culturale essenzialmente focalizzata sulla centralità dello Stato come nazione e se in Forza Italia, nonostante l’assenza incolmabile di Silvio Berlusconi, vi è un progetto costruito attorno alla persona e alla libertà individuale, nella Lega il fondamento di tutto ...
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