Harvard apre all’incesto: è sbagliato «tenere conto dell’interesse superiore del bambino»

Di Leone Grotti
22 Aprile 2013
Il bioeticista di Harvard Glenn Cohen spiega che riguardo alla riproduzione non bisogna tenere conto dell'interesse dei bambini se questi non sono ancora nati.

«In tutte le decisioni relative ai bambini, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del bambino deve essere una considerazione preminente». L’articolo 3 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, per quanto possa sembrare ragionevole, per alcuni è «pericoloso».

INTERESSE DEL NASCITURO. Secondo il bioeticista della Harvard Law School Glenn Cohen il concetto di «interesse superiore del bambino» non deve essere preso in considerazione quando si parla di fecondazione assistita. Per il professore, infatti, non bisogna tenere conto dell’«interesse superiore del bambino» quando questo non esiste ancora, altrimenti si rischiano conclusioni «vacue, problematica e pericolose». Infatti, continua il bioeticista, se si dovesse tenerne conto non si dovrebbe permettere alle donne di 60 anni di partorire con la fecondazione assistita, per via dell’età avanzata, e non si dovrebbe acconsentire all’anonimato per il donatore di sperma, per non privare il bambino del diritto a conoscere il padre.

VIA LIBERA ALL’INCESTO. Spiega meglio Glenn Cohen: «Lo Stato non può giustificare i tentativi di intervenire sul se, come, quando e con chi un individuo si riproduce sulla base del danno che sarà arrecato al bambino, perché senza quell’intervento il bambino non esisterebbe». Secondo l’accademico, in questo senso, anche l’incesto non deve essere proibito perché i tentativi di «regolare la riproduzione» sulla base dell’interesse del bambino che nascerà «sono ingiustificati». «Se il mio progetto riuscirà – conclude – le leggi esistenti in quest’area saranno ingiustificate» e quindi facilmente eliminabili.

@LeoneGrotti

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4 commenti

  1. sara

    dal momento ke si parla di pedofilia come di un orientamento sessuale e non com’è veramente un ABERRANTE CRIMINE CONTRO L’UMANITA’….non c’è da stupirsi più di niente !!!!

    1. MIRKO

      non direi di mescolare cose diverse, nè di considerare la pedofilia come un CRIMINE aberrante.. tuttalpiù come una PATOLOGIA aberrante..

      1. sysland

        La pedofilia che rimane un’ attitudine è una patologia, la pedofilia che mette in pratica le sue tendenze diventa un crimine.

  2. Quercia

    Non è una cosa che soprende più di tanto. Del resto non vedo come, una volta accettata la teoria del “matrimonio” gay che prevede che ogni relazione consenziente e di “amore” debba essere paragonata al matrimonio, sia possibile negare uguali “diritti” a chiunque altro cittadino in base a vincoli di parentela o numero dei partner.

    ps: i radicali nel 2010 avevano provato a depenalizzare l’incesto.

    http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/482868/radicali-pddepenalizzare-incesto.shtml

    Nulla di nuovo sotto il sole. Quando però si fanno presenti queste ovvie derive a cui si va incontro si viene immediatamente accusati di omofobia. Questo cmq prova una volta di più l’inussistenza di alcuni discorsi, basati più sugli slogan che sui ragionamenti.

    http://www.uccronline.it/2013/04/22/omosessuali-incestuosi-e-poligamici-chiedono-il-matrimonio/

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