Genocidio armeno, Erdogan attacca il Papa. «Ma fu Ataturk a portare via mio padre 93 anni fa»

Di Leone Grotti
16 Aprile 2015
Intervista a Vasken Pambakian, armeno di 95 anni, sfuggito a due anni con la sua famiglia all'eccidio di Smirne, uno degli ultimi atti del genocidio cominciato nel 1915

Cento anni fa il genocidio del popolo armeno

Il premier turco Ahmet Davutoglu ha attaccato papa Francesco ieri, accusandolo di aver «aderito alla cospirazione» di un «fronte del male» contro la Turchia. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha rincarato la dose, aggiungendo che «potremmo espellere gli oltre 100 mila armeni che lavorano in Turchia, anche se ancora non l’abbiamo fatto». La colpa del Papa è di aver dichiarato pubblicamente l’esistenza del genocidio armeno. Il numero del settimanale Tempi da oggi in edicola dedica un ampio servizio al centenario del genocidio. Qui sotto, anticipiamo l’intervista integrale a un sopravvissuto.

Nei ricordi di Vasken Pambakian, «i dieci o più anni» passati da bambino in una «baraccopoli del Pireo» rappresentano una fase bellissima «della mia vita, piena di amore, felicità e spensieratezza». Oggi però, «pensando a quel periodo, ora che conosco i fatti del passato, faccio considerazioni tanto tristi che mi sento perfino in colpa di essere stato così felice. Perché quei tempi dovevano essere stati terribili, soprattutto per mia madre». Pambakian (foto a destra) è armeno, ha 95 anni e vive in Italia. Quello che da bambino non sapeva, quando andava a raccogliere con sua madre il radicchio nei prati greci, «che per anni ha costituito il nostro pranzo», è che la sua famiglia era fuggita nel Pireo dall’eccidio di Smirne del 1922. Era quello uno degli ultimi atti del genocidio che, cominciato nel 1915, ha visto i turchi massacrare un milione e mezzo di armeni. A un secolo esatto di distanza, parlando a tempi.it, Pambakian si commuove ancora ricordando quei giorni, ma si arrabbia con quei giornalisti che «scrivono solo quello che già si conosce e non denunciano il fatto che tutto il mondo rimane indifferente verso un crimine di tale entità».

Signor Pambakian, ha qualche ricordo dell’eccidio di Smirne?
E come potrei? Avevo solo due anni. Io sono nato il 5 gennaio 1920 e se fino ad allora Smirne aveva subito il genocidio solo di riflesso, è solo perché la popolazione era costituita da molti europei. Si trovavano lì la maggior parte dei consolati stranieri.

Poi però è arrivato il settembre del 1922.
Il governo turco e il capo dell’esercito Kemal, che poi sarebbe diventato Ataturk, avevano deciso di portare a termine la pulizia etnica e sgomberare greci e armeni anche da Smirne, che chiamavano la “Città dei ghiaur”, degli atei. Hanno osato estendere i massacri nelle zone più “europee”, perché le potenze mondiali non avevano reagito ai massacri nell’Anatolia armena.

Vasken-Pambakian-armeniCos’è successo alla sua famiglia?
Kemal ha portato via mio padre Onnik, che io non ho mai conosciuto. Tutti i maschi sopra i 18 anni sono stati portati via. Mia mamma, costretta a lasciare casa sua e la farmacia sequestrata dalle autorità, si è rifugiata nella zona del porto con me in braccio, i miei due fratelli e mia sorella. Il 30 settembre, mentre il quartiere dei cristiani era stato dato alle fiamme, siamo salpati verso la Grecia. E ci siamo salvati. Ma ora basta parlare del passato.

Perché?
Ora siamo al centenario del genocidio. Dopo 100 anni non c’è più nessun testimone sopravvissuto che sia capace di ricordare e raccontare a voce. E non c’è più bisogno perché durante questi 100 anni ci saranno stati 100 mila giornali a scrivere in centinaia di articoli quanto è successo. Sono stati pubblicati migliaia di libri e ci sono migliaia di documenti che provano tutto. Eppure…

Eppure?
Voi giornalisti dovete dire che ancora il mondo rimane indifferente e che ancora la Turchia si ostina a non riconoscere le colpe dei governi precedenti, come ha fatto ad esempio la Germania per le colpe di Hitler verso gli ebrei.

Che cosa vorrebbe per questo centenario?
Vorrei che la Turchia la smettesse di negare una cosa che tutti sanno essere successa, e che si chiama genocidio. E vorrei che i vari governi, che sono a conoscenza dell’accaduto, lo dicessero ad alta voce senza temere pressioni diplomatiche da Ankara.

Che cosa significa per lei questo centenario?
Il centenario del genocidio per me significa la presenza e la continuazione di un dolore. Dolore alimentato ancora da chi dice: “C’è stata veramente una tragedia? Sì, ma non si chiama genocidio” Oppure: “Non sono un milione e mezzo i morti, sono appena 300.000”. O ancora: “Durante la guerra sono morti anche molti turchi”.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Sandro Gozi, non ha voluto parlare di genocidio perché «non è opportuno dare una verità di Stato», «non è compito dei governi decidere cosa sia successo 100 anni fa». Se la Turchia è ancora negazionista è anche colpa dell’Occidente?
Tutto l’Occidente ufficiale è indifferente. Il presidente degli Stati Uniti ogni anno il 24 aprile, durante il suo discorso, commemora la perdita di un milione e mezzo di armeni. Ma non pronuncia mai la parola “genocidio”.

Per lei è possibile perdonare la Turchia per quello che ha fatto?
Si perdona qualcuno quando questo riconosce di aver fatto un’azione che deve essere perdonata.

I colloqui per l’entrata della Turchia nell’Unione Europea sono fermi dal 2006, ma potrebbero riprendere presto. Che cosa ne pensa?
Una nazione che piano piano ha voluto smettere le sue abitudini asiatiche ottomane e ha fatto e continua a fare ogni sforzo per assomigliare all’Europa, deve capire che non basta togliere il fez per mettere un cappello, o lasciare che le donne possano non coprirsi il capo. Sono ben altri i cambiamenti da fare.

Quali?
Prima di tutto, devono riconoscere che ogni nazione e ogni uomo hanno una dignità che non si può calpestare. Fatto questo, tutto il resto viene da sé.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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24 commenti

  1. Andrea

    Un singolare coacervo di cazzate

  2. maurizio

    Aldorisio,e smettila di mischiare le carte per,poi,tirare fuori dalla manica la solita carta truccata per vincere.Fuor di metafora..Blondet cita un documento facendolo suo come giudizio-dove sta la differenza rispetto a quel che ho detto io-(e questa é la prima parte della metafora)e tu continui a tirar fuori Giussani-con la stessa comoda frase-interessato,in realtà non a Giussani ma a te stesso..anche perché,molto probabilmente,tu il Gius non sai -in realtà-nemmeno chi sia nel senso che non basta conoscere certe sue espressioni e ripeterle quando fa comodo…occorre stare al suo fianco,seguire le sue orme,vivere nella realtà,giudicarla la realtà,osservarla con lo stesso sguardo,lo stesso giudizio,la stessa passione che lui ci ha insegnato e testimoniato con tutta la sua vita. Dimenticavo io ho già mandato un precedente post,prima di quello su Blondet,ma non lo vedo ancora..!

    1. Aldorisio

      @Maurizio

      Hai un documento, una testimonianza dell’epoca. E da questo tu tiri fuori la tia personalissima considerazione che ” Blondet che vede i cattivoni ebrei dappertutto!” e che io “tiro fuori la carta truccata per vincere” ? Ma vincere che ?

      “…occorre stare al suo fianco,seguire le sue orme,vivere nella realtà,giudicarla la realtà,osservarla con lo stesso sguardo,lo stesso giudizio,la stessa passione che lui ci ha insegnato e testimoniato con tutta la sua vita.”

      Appunto. E che aspetti a farlo ?

      1. Raider

        I documenti storici che si possono tirare fuori per negare o giustificare, guarda caso, la Turchia e per accusare gli ebrei e i tedeschi – ci rendiamo conto? Sulla linea di follia per cui il nazismo fu una creazione ebraica, Hiler era di origini ebraiche, come Heydrich e altri gerarchi nazisti! – di quello che gli islamici hanno sempre fatto – perseguitare, discriminare e opprimre chi non è umano perchè non professa l’Ilsam, la “religione natutrale dell’umanità” – i documenti storici dicono anche altro. Gli inglesi e i francesi mandavano rapporti dalla Turchia sia prima che durante la guerra che descrivevano benissimo le atrocità di cui i Turchi erano capaci: ma furono inglesi e francesi a fermare le truppe dello zar che, nel 1916, avevano sfondato le linee austro-ungariche e stavano per marciare su Costantinopoli. Temevano la ribellione dei musulmani delle rispettive colonie, dall’India al Marocco. Molto probabilmente, sottrarre Costantinopoli all’Islam, califfale o a-califfale, avrebbe impresso una svolta alla storia: che, invece, oggi vede la Turchia e l’Islam realizzare profezie di Maometto e sogni di gloria califfale.
        Inoltre, i deliranti multinick fanno finta di non accorgersi che i tedeschi alleati degli islamici nel 1914 lo sarannio anche dal 1933 in poi; e che agenti tedeschi daranno vita in funzione anti-ebraica, oltre che anti-anglo/francese, ai movimenti e partiti di cui gli islamofili vanno matti, dal Baath iracheno al Baas siriano. E se, quindi, nazismo e sionismo sono – secondo la logica aberrante dei mulktinick complottisti filo-islamici – la stessa cosa, anche l’anti-sionismo (versione riveduta e politicamente corretta dell’anti-semitismo/anti-giudaismo obsoleto) islamici e islamofili fanno il gioco del “nemico”: tanto è vero che sono venuti a dirci che la dinastia saudita e Ataturk erano ebrei, che Hamas è stata voluta dal Mossad, che Khomeini era una creatura dei servizi segreti francesi…
        E a gente che, come questo multinick che invita Maurizio a essere cristiano seguendo Cristo come se fosse il precursore dei complottisti e degli islamici quale esempio di verità cristiana e cristianamente vissuta, si dovrebbe andare dappresso-. fino a La Mecca… Mandateli a quel Paese – in Islamistan! Che aspettate a farlo?

  3. maurizio

    Una semplice osservazione:ma c’é ancora qualcuno(vero Alvise)che crede nelle fantasmagoriche osservazioni storiche-riflessioni sarebbe dargli troppo valore-di tale Blondet che vede i cattivoni ebrei dappertutto!

    1. Aldorisio

      @Maurizio

      Alvise ha citato non tanto Blondet, quanto un documento di archivio dell’epoca. Possibile che dop 40 anni (ed oltre) di conoscenza del Gius tu non abbia ancora compreso il suo invito a non sottoporre la realtà al tribunale delle nostre-tue opinioni ?

      1. Menelik

        Ma l’antisemitismo, il voler attribuire tutti i mali del mondo alla presenza ebraica, era appannaggio solo della Germania negli anni Trenta?
        Ma cavoli, lasciateli stare una buona volta sti Ebrei, che non sono i direttori del mondo, non sono gli untori della peste bubbonica!
        Oggi il Male assoluto è rappresentato da queste forme di integralismo islamico che trova nell’isis la sua rappresentazione più riuscita.
        C’è un atteggiamento diffuso nei settori culturali più “progressisti”, a strizzare l’occhiolino all’islam e mettere alla gogna Israele, gli Ebrei e i Cristiani.
        E qualcuno insinua che i Curdi (ma guarda caso, proprio coloro che hanno fermato l’avanzata dell’isis e gli hanno dato la prima batosta) abbiamo avuto un ruolo rilevante nel genocidio armeno….che poi chissà come saranno andati i fatti in quelle lande desolate senza testimoni !
        I Giovani Turchi erano intellettuali LAICI intricati con la massoneria.
        I Giovani Turchi guardavano all’Europa più che alla Mecca.
        Teniamo ben presente che i nemici giurati del Cristianesimo sono non solo l’islam radicale, ma anche gli atei o i seguaci del “laicismo” come amano autodefinirsi per truffare meglio sull’ambiguità delle parole.

  4. maurizio

    Qui non si tratta di fare ammenda,si tratta di riconoscere un fatto storico,documentato da una montagna di scritti e testimonianze…si tratta di chiamare le cose con il loro vero nome:Genocidio=sistematico e scientifico programma di eliminazione di un popolo.Spiace dirlo,ma mi pare proprio di aver letto che Israele-pur essendo solidale col popolo armeno -non abbia mai riconosciuto quel fatto come genocidio,come se volesse tenere per sé quel termine,quasi un trofeo di cui riservarsi l’esclusiva.Spero di sbagliarmi ma credo di aver letto ciò.Quanto poi,al fatto che i turchi-perché a volerlo erano i turchi,ricordiamocelo-si servissero o demandassero parte di quello sporco compito ad altre realtà politico-nazionali..non toglie nulla alla loro(turchi)responsabilità.Così pure il fatto che in quel confronto tra titani(Impero russo e Impero ottomano)ai russi si affiancassero gli armeni é più che ovvio,essendo questi ultimi,perlopiù ortodossi e comunque cristiani.Come tale motivo possa giustificare, per qualcuno,il loro sterminio é veramente incomprensibile,irrazionale e assurdo.Mi verrebbe da dire disumano e fuori di testa…!!
    Cerchiamo di non continuare a fare i tifosi ma stiamo alla realtà e all’aspetto umano delle vicende.

  5. Alvise

    Come ricorda il giornalista Blondet, l’ambasciatore britannico presso la Sublime Porta, sir Gerard Lowther, nei suoi rapporti al Foreign Office, che sono pubblici e consultabili diede brevi ritratti dei membri della giunta golpista.
    Come questo:

    «Javid Bey, deputato per Salonicco, un astutissimo cripo-giudeo e massone, è ministro delle Finanze, mentre Talaat Bey, altro massone, è diventato ministro degli Interni (…). Il dottor Nazim, uno dei membri più influenti del Comitato di Salonicco e di cui si dice che sia di origine ebraica, in compagnia di un certo Faik Bey Toledo, cripto-giudeo di Salonicco», nonché il direttore di «l’Aurore, un giornale sionista aperto un anno fa a Costantinopoli, (che) non si stanca mai di ricordare ai suoi lettori che il dominio dell’Egitto, la terra dei Faraoni che obbligarono gli ebrei a costruire le piramidi, è parte della futura eredità di Israele». (…) «L’ispirazione del movimento di Salonicco sembra essere stato soprattutto ebraico (…). Carasso ha cominciato a giocare una parte importante (…) è notato che ebrei di ogni colore, locali e stranieri, sono sostenitori entusiasti del nuovo governo; fino al punto, come un turco mi ha detto, che ogni ebreo sembra diventato una spia potenziale dell’occulto Comitato».

    1. Menelik

      Blondet è nato nel 44.
      E’ nato troppo tardi.
      Se fosse nato nel 14, si sarebbe meritato una posizione di riguardo nel Ministero della Propaganda del governo tedesco negli anni 30.

  6. leo aletti

    la verità non si può nascondere verrà urlata dai tetti.

  7. rameto

    Ci fu genocidio? Si ci fu. Ma ci si dimentica di ricordare che con l’ascesa al potere dei Giovani Turchi, la Russia, storica nemica della Turchia, incominciò ad arrualare nel proprio esercito gli armeni, in modo tale da poter favorire l’invasione della Turchia, e non dimentichiamoci che la francia appoggiò politicamente e finanziariamente gli armeni per spingerli alla rivolta e alla conquista della Turchia. Da qui partì la deportazione o se preferiamo il progrom degli armeni. Non si ci si dimentichi di ricordare che in quel periodo era in pieno svolgimento la prima guerra mondiale e i Turchi erano alleati degli austro-ungarici, e dato che si era appena svolta la battaglia di Sarıkamış dove i Turchi contro i russi le presero di santa ragione e persero gran parte del loro esercito guidato da Enver Pascià e Hafız Hakkı Pascià, le famose e tristi marce furono guidate in gran parte da ufficili tedeschi (che guarda caso in caso di genocidio sono sempre presenti) e dall’esercito irregolare curdo (storici e acerrimi nemici degli armeni). Di conseguenza dare la colpa solo ai turchi di quanto accadde, benchè possano avere le colpe maggiori, è una stupidaggine. La storia raccontiamola bene per favore, perchè così come è stata detta sembra che un giorno un gruppo impazzito di mussulmani abbia deporatto e sterminato una popolazione solo perchè cristiani, e così non è. Poi che il governo turco avrebbe già da tempo fare ammenda per quanto accaduto è un altro discorso.

    1. yoyo

      Nessun arruolamento di armeni giustifica un genocidio.

    2. brazov

      Nessuna influenza straniera giustifica un genocidio.

    3. brazov

      Gli armeni non hanno colpa!

    4. riccardo

      certo nello stesso periodo, gli shoshoni, almeno 5.000 guerrieri, erano pagati da Israele e dalla Francia per conquistare gli Stati Uniti ed instaurare una democrazia animista.

  8. Menelik

    Ti pareva che non erano stati gli Ebrei a fare il genocidio degli Armeni.
    Allora gli Ebrei hanno fatto:
    a) il genocidio degli Armeni
    b) hanno scatenato la seconda guerra mondiale
    c) il genocidio dei Palestinesi
    d) il genocidio dei Cristiani in Madio Oriente e Nigeria tramite le loro consociate isis e boko haram.
    e) sono responsabili della crisi finanziaria internazionale del 2010
    f) sono responsabili della crisi del 29 la quale ho portato all’escalation della seconda guerra mondiale.

    Porco boia, sti Ebrei, mannaggia a quando si sono salvati dalla shoah !
    Ah, si, la shoah è un’invenzione degli Ebrei per farsi passare vittime e estendere il potere sul mondo intero.
    Il baffetto di Lienz aveva visto giusto, e non l’hanno lasciato fare!

  9. Alvise

    L’impero Ottomano non poteva ordinare nessun genocidio, perché allora – tra il 1915 e il ’18 – era vittima di un colpo di Stato militare. A governare era una giunta che si era data il nome (massonico) di Comitato di Unione e Progresso: ufficiali, uomini d’affari, banchieri, avvocati, ricchi borghesi, spesso imparentati fra loro.

    Questi erano «dunmeh», originariamente seguaci del falso messia Sabbatai Zevi (1626-1676), che sul suo esempio s’erano falsamente convertiti all’Islam mantenendo segretamente culti ebraici. Ma, a due secoli della morte del loro Messia, questi cripto-giudei erano ormai il nerbo di una borghesia «laicissima», anti-musulmana come anti-cristiana. Avevano creato la setta politica dei Giovani Turchi, sul modello della Giovine Italia mazziniana.

    Furono loro a scatenare il genocidio degli armeni.

    1. Daniperri

      E allora? Erano turchi, erano al governo.

      1. Geppo

        P.es. Il governo inglese degli inglesi di oggi risponde delle stragi di indiani di quando occupava l’India ? E ovviamente Si potrebbe continuare all’infinito per altri massacri nel mondo.
        Premesso che non ho alcuna simpatia per i turchi, l’affermazione del papa non mi sembra adeguata alla sua figura.

        1. riccardo

          va che è brutto non capire eh! pensi che gli inglesi nelle colonie potessero solo pianificare un genocidio degli indiani visti i numeri in ballo? Per di più non era nelle intenzioni.
          Eliminare completamente un popolo da un paese invece è diverso e si chiama genocidio, ma nonostante il concetto sia semplice non insisto.
          E’ normale che i cristiani attraggano su loro stessi l’odio del mondo, a partire da Gesù va così. Quindi coccolati col tuo retto pensiero, o col tuo retto e basta.

    2. Molekh

      Turchia, Azerbaigian e… Israele sono gli unici stati al mondo che NEGANO il genocidio armeno. Altri si limitano a tacere.

      1. yoyo

        Falso! Israele ha sempre sentito la vicinanza della propria tragedia a quella degli armeni.

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