
Galli Della Loggia: quel preoccupante conformismo pro gay degli intellettuali (Corriere compreso)
«Il conformismo degli intellettuali non si misura su ciò che pensa la gente comune, bensì si misura su ciò che pensano gli altri intellettuali». È questa la frase di George Orwell che oggi sul Corriere della Sera Ernesto Galli Della Loggia, che già aveva scritto sul tema, cita per parlare del preoccupante conformismo di tutti gli intellettuali a favore delle «rivendicazioni dei movimenti omosessuali». «Ora si dà il caso che oggi, nell’intero Occidente, l’opinione ultramaggioritaria di costoro sia tutta, in linea di principio, dalla parte delle rivendicazioni dei movimenti omosessuali. Per una ragione ovvia, e cioè che gli intellettuali occidentali, da quando esistono, amano atteggiarsi a difensori elettivi di ogni minoranza la quale si presenti come debole, oppressa, o addirittura perseguitata: al modo, per l’appunto, in cui di certo è stata storicamente, specie nei Paesi protestanti, la minoranza omosessuale. Per questo è abbastanza ovvio che nell’ambiente intellettuale chi pure dentro di sé è magari convintissimo che la natura esiste, che il genere corrisponde a una base sessuale biologica, che non si possa parlare di alcun diritto alla genitorialità ma che semmai il solo diritto è quello del bambino ad avere un padre e una madre, chi è pure dentro di sé, dicevo, è magari arciconvinto di tutte queste cose, esita tuttavia a dirlo chiaramente».
OPINIONE DOMINANTE. Perché? «Per la semplice ragione che non ama sottoporsi al giudizio negativo che una tale affermazione gli attirerebbe immediatamente da parte dei suoi simili. Perlopiù, infatti, gli intellettuali non temono affatto il giudizio della gente comune, (…) temono molto, invece, quello del loro ambiente, degli altri intellettuali. Come Orwell per l’appunto aveva capito benissimo. Anche per una ragione più generale. Essi sanno bene che in una società democratica di massa — in specie per ciò che riguarda l’ambito dei valori personali e del costume — l’opinione degli addetti alle mansioni intellettuali è destinata inevitabilmente, prima o poi, a divenire l’opinione dominante».
CORRIERE CONFORMISTA. Continua Galli Della Loggia, rispondendo a Luigi Manconi, che sul Foglio obiettava che in Italia l’opinione pubblica non è ancora a favore delle rivendicazioni dei gay: «Forse, e almeno parzialmente, oggi è ancora così. Ma può qualcuno dubitare davvero che in un brevissimo giro di tempo anche la maggioranza della nostra opinione pubblica non si adeguerà all’opinione attualmente già dominante quasi dappertutto in Europa come nell’America settentrionale? Davvero non significa nulla, ad esempio, che proprio su questo giornale — per carità con le migliori intenzioni del mondo — sia comparsa appena la settimana scorsa un’intera pagina intitolata «Genere neutro», dove si illustrava la positività moderna, culturalmente molto à la page, di un’educazione dei bambini all’insegna del rifiuto delle obsolete categorie «maschietti» e «femminucce»? Da che parte sta, allora, il conformismo? Mi chiedo, in quale direzione va il mainstream? In quella di Obama o del cardinale Bagnasco?».
I GAY FANNO GUADAGNARE. Domanda retorica, soprattutto se si guardano le pubblicità e le pubblicazioni, legate a doppio filo al criterio del guadagno economico. I cattolici, colpevolmente, presentano da una parte un’idea di eterosessualità «piatta e tristissima, una convenzionalità di ruoli oggi più che mai destinata a risultare irrimediabilmente patetica» («al primo colpo d’occhio famiglie effigiate appaiono irreali, perlopiù sdolcinatamente felici, sorridenti e circondate di debita prole, impegnate nell’esplicita quanto disperata edificazione del lettore: lei magari ancora con gonna plissettata (nel 2013!) e lui con lo zainetto»). C’è una bella differenza «con ciò che si vede altrove! Dai magazine alla pubblicità, dalla tv al cinema, dappertutto domina la più intrigante ambiguità dei corpi, spesso dalle fattezze allusivamente ermafrodite, seminudi, accostati l’uno all’altro senza distinzione di sessi. E per giunta tutto sempre terribilmente «moderno», oggettivamente accattivante, sullo sfondo degli ambienti e dei paesaggi più seducenti, tutto sempre culturalmente in piena sintonia coi tempi: tanto per dire, mai una famiglia, mai una fede al dito. Dove sta allora — mi piacerebbe continuare a chiedere a Manconi — qual è il pensiero dominante? E in quale campo si manifesta? Su Famiglia cristiana o su Vogue?».
VESTALI DELL’ILLUMINISMO. E ancora: «Non basta. Chi dice pubblicità dice economia. E non a caso l’omosessualità e le sue rivendicazioni ad ampio raggio sono da tempo anche un florido business. Era noto, ma ora ce lo racconta bene Il Fatto del 16 gennaio. “Essere gay friendly — si legge — non è più un costo ma un beneficio. Offre innumerevoli possibilità di guadagno e attrae un elevato numero di consumatori. I gay americani, ad esempio, spendono oltre 835 miliardi di dollari l’anno”». Chiude così il suo articolo Galli Della Loggia: «Ps: vorrei fosse chiaro, questo non è un articolo sull’omosessualità, sugli omosessuali o sui loro diritti. È un articolo sulle vestali dell’illuminismo che non si sono accorte di essersi trasformate col tempo in devote sentinelle delle maggioranze silenziose».
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Più che il riconoscimento di presunti diritti di un determinato gruppo di persone – e valutare se sia o meno controcorrente – quello che ritengo opportuno è riconoscere la diversità tra uomo e donna, con le sue specifiche conseguenze all’interno della coppia. La fecondità eterosessuale è come l’eliocentrismo: è scientificamente provata. Nessuno può mettere in dubbio che esista un legame biologico diverso tra due persone di sesso diverso e tra due di sesso uguale. Il problema non è l’orientamento, ma la differenza sessuale, senza la quale non potremmo neanche scrivere su questo blog.
Caro Luca aggiornati: è ormai da decenni che la sessuologia afferma non esiste nemmeno in natura il tutto bianco e il tutto nero. Esiste un’identità di genere (che può non corrispondere agli attributi fisici e in in questo caso abbiamo persone transessuali) e orientamento sessuale ( etero, gay, bisex) con mille varianti e sfuamture. La fecondità eterosessuale è naturale (cioè esiste in natura come l’omosessualità), ma in natura esistiono uomini e donne sterili o che non vogliono figli (e quando per conformismo si spinge una donna ad averne non ci dobbiamo stupire che poi li uccida, vedi vari casi di cronaca). In questo variegato mondo c’è posto per tutti e per i diritti di tutti.
E anche peccato per quel piccolissimo particolare che un bambino può nascere solo dall’unione di un uomo e una donna, ma noi ci aggiorniamo e con la compravendita sistemiamo questa sciocchezzuola insignificante oggidì.
In questo mondo non c’è posto per i diritti dei bambini, trasformati in bambolotti che sono di chi li compra e non abbisognano di sapere la loro storia.
un bambino può nascere solo dall’unione di un uomo e una donna, ….E può crescere con qualsiasi famiglia (monogenitoriale, etero, gay, allargata, adottiva, ecc.) purchè gli voglia bene e se ne prenda cura…Basta sottrarli però ai preti pedofili e a chi li fa solo per farli e poi li abbandona o li uccide (la cronaca nera è piena di madri e padri senza istinto materno o paterno). Questo è parlare di diritti del bambino
Caro Albo, parli per parlare, non hai la minima idea di come si possa sentire un bambino abbandonato dai genitori, figurati venduto dalla mamma, che gli è impedito persino di nominare, come da racconti testuali, e che, intorno al bambino costruito su misura, nessuno deve nominare.
Non basteranno favolette a questi poverissimi bambini comprati dai gay, quando appena cresceranno, ma di questo a te non importa un fico secco, si capisce bene, ti importa solo l’ideologia e sparare stupidaggini a casaccio quando sei in enorme difficoltà.
Ma, ripeto, non è importante vincere, si fa per dire, una battaglia dialettica , ma molto più importante il bene dei bambini.
Secondo me , se nella vita reale, conoscessi qualche famiglia, vedessi da vicino la crescita di un bambino, non riusciresti più a dire quello che dici, oppure dovresti fare uno sforzo per ricordare la tua infanzia e lo stesso non avresti più la sfrontatezza di dire che un bambino non ha bisogno di mamma e papà, basta che chi lo ha comprato gli voglia bene.
Cara Giovanna io parlo perchè conosco i fatti. Conosco coppie gay che hanno fatto figli (sì + di uno ) con madri surrogate volontarie e non pagate (se non per le strette spese mediche inerenti la gravidanza). Questi genitori affettuosi coi loro figli hanno spiegato aai loro figli più grandi come si è svolto il loro arrivo in famiglia (così come penso dovrebbero fare le coppie anche etero che adottano un figlio) senza misteri o ipocrisie. I bambini non sono cretini e capiscono soprattutto chi vuole bene loro e non conoscono ideologia ( neanche la tua cattolica). Se anche te come me vuoi bene ai bambini allora lascia da parte i tuoi preconcetti. io li osservo e vedo dei bambini sereni identici ai loro coetani sereni. Spero che non incntrino gente come te che si aspetta da loro comportamenti strani a tutti i costi aspettando una profezia che si autoavvera. E’ come venivano osservati i figli dei primi divorziati: dovevano essere a tutti costi deviati o sbandati e se non lo erano era perchè non lo davano a vedere… Io vedo tanta cronaca nera che riguarda bambini vittime di coppie etero regolarmente sposate (spesso in chiesa) se non altro per una questione di maggiranza percentuale.
Caro Albo, un esempio peggiore non lo potevi fare: i figli dei separati soffrono tantissimo.
Sebbene anche questo fatto sia sottaciuto, chiunque abbia a che fare veramente con bambini i cui genitori siano separati osserva la sofferenza, il disagio, il dolore che deriva loro dalla separazione dei genitori.
Un altro punto in comune tra questi bambini e i bambini comprati dai gay
( casualmente ti scordi di rilevare che non solo l’utero è in affitto, ma anche l’ovulo della mamma, che addirittura viene comprato, cioè ci sono mamme che hanno generato dei figli in giro per il mondo e li hanno venduti e questo prima o poi ,questi piccoli ,da grandi, lo sapranno e sarà una vera tragedia) è l’aspettativa del politicamente corretto che loro non debbano soffrire della cosa in sè, essere privati della crescita con mamma e papà, ma solo dell’ostracismo della società.
Eppure, da quando avere genitori separati è una cosa frequente, non è diminuita di un millimetro la sofferenza dei figli, anzi sono costretti pure a sentirsi dire che non è successo niente e sono costretti a nascondere il loro disagio, con le conseguenze che gli psicologi conoscono benissimo( ma in maggioranza codardamente si guardano bene dal dirlo pubblicamente),dato che i figli dei separati fanno la fila dagli psicoterapeuti,a volte anche decenni dopo il fatto della separazione, perchè questo dolore è stato loro negato.
Tanto è vero che da quando la famiglia è crollata, sono aumentati i disagi psicologici , psichiatrici, le dipendenze come l’alcolismo, i suicidi, l’abbandono scolastico, la delinquenza, il bullismo, le gravidanze indesiderate, nella popolazione giovanile, a livello statistico.. E questo è tanto più vero quanto il divorzio ha una storia più lunga ed è più diffuso, come negli Usa e in Inghilterra.
Se tu frequenti , come dici, questi bambini acquistati dalla mamma e/o dal papà, saprai certamente, lo dicono senza vergogna i compratori, che questi piccoli hanno intorno una cortina fumogena che impedisce il contatto con i bambini che hanno mamma e papà, oppure in alternativa costringono le altre famiglie a raccontare la favoletta che è normale avere due mamme o due papà, vedi quelle scemenze di pinguini e simili.
.Oppure vengono promossi esperimenti terribili come scuole in cui è negata la differenza sessuale a maschi e femmine, sempre per cieca propaganda e per dimostrare l’impossibile.
Cosa dunque peggio per un bambino di nascere al mondo trattati come cose. peggio di una malattia o di un lutto, non procurati per il diletto di adulti egoisti.
Infine, se mi posso permettere,caro Albo, non da oggi rilevo nelle tue considerazioni una freddezza agghiacciante, un freddo calcolo di quello che ti può convenire dichiarare per sostenere l’ideologia gay, senza la minima partecipazione emotiva al destino di tutti quelli coinvolti in queste nefandezze, come se parlassi di arredare il salotto in uno stile o in un altro
.Prima o poi ti si stringerà il cuore a vedere una femminuccia accompagnata in ospedale o anche semplicemente dal dentista da “due papà” e in silenzio dovrai chiedere scusa a quella piccola.
Mi chiedevo poi, ma tu che famiglia hai avuto? Sicuramente hai sofferto tantissimo, non avresti altrimenti questo tono,ma non è che affossare la famiglia sia la soluzione per le famiglie patologiche, sebbene tu sembri sostenere questo.
Ma non pretendo che tu mi risponda, rispondi anche con quello che dici.
Forse i figli di separati che conosci tu , magari due adulti infantili che non hanno saputo gestire la loro separazione senza farla pagare all’altro attraverso i figli nella loro guerra personale, guerra che ci sarebbe stata anche senza separazione e/o divorzio.
Tu dici: “ci sono mamme che hanno generato dei figli in giro per il mondo e li hanno venduti e questo prima o poi ,questi piccoli ,da grandi, lo sapranno e sarà una vera tragedia”, non sono d’accordo con questa visione tragica. Se fosse così i bambini abbandonati dovrebbero suicidarsi a milioni, cosa che per fortuna non succede e ci sono anche ottime persone fra di loro.
Ti assicuro dai psicoterapeuti ci vanno di più gli adolescenti che vivono in famiglie che danno loro una rigda educazione cattolica che spesso non è in sintonia con il loro sentire.
I bambini figli di coppie gay o lesbiche che conoscono non hanno nessuna cortina fumogena, vanno a scuola e all’asilo normalmente, frequentano nonni, parenti vicini e i loro coetanei. Cert che se incontrano una persona prevenuta come te si sentiranno a disagio, incontro che spero che non facciano. Quando saranno più grandi sapranno da raggazzi in gamba che promettono di essere, sapranno rispondere a tono agli adulti come te che vedranno in loro solo degli anormali. Al contrario di te io non mi stringo alla fredda ideologia cattolica che ti renderà più vicina al tuo dio, ma nache così poco umana.
Per tua informazione io fortunatamente ho avuto una famiglia che mi ha cercato (per 5 anni)e non sono figlio unico, mi ha voluto e mi ha amato. I miei genitori erano cattolici, ma non bigotti ed erano felici di un figli che aveva fatto le sue scelte anche se non coincidevano con le loro aspettative perchè per un vero genitore è più importante vedere un figlio felice e sereno.
Viste le tue cupe elucubrazioni, chissà che famiglia hai avuto tu?
Sono veramente meravigliata , ma non dispiaciuta, ci mancherebbe, che tu abbia avuto una famiglia che ti ha amato, perchè non sembri minimamente riconoscere il valore e l’insostituibilità della famiglia.
Per esempio, chi ha avuto una mamma affettuosa, come può negarne la presenza ad altri? A dei bambini !!! O negare la guida certa di un papà: una vera crudeltà.
Poi,della cortina fumogena che alzano intorno ai figli acquistati all’estero parlano le numerose testimonianze nelle numerose interviste rese, con doviziosi particoleri delle frequentazioni selezionatissime e per forza conniventi con la menzogna sulle proprie origini di questi bambini, stranissimo che a te non risulti.
Certo, in questo hai ragione, se uno di questi piccoli andasse a scuola con mio figlio, non ce la farei a sostenere la menzogna che lui ha due padri , né con mio figlio, nè col povero bambino trattato come merce !
Magari troverebbe in me qualcuno che gli parla dell’innominabile mamma: che sia innominabile è fatto certificato dagli stessi “due papà” pubblicamente.
Per quanto riguarda i fligli dei divorziati ci sono ormai tonnellate di studi che collegano il disagio giovanile e anche adulto alla separazione dei genitori, se proprio non ti è capitato, caso più unico che raro, di incontrare la profonda sofferenza, quanto minimizzata (ma i bambini che non possono parlarne la tirano fuori in altri modi) di questi bambini.
E anche nei sostenitori accaniti del divorzio è difficile trovare chi nega questa sofferenza, anche gli intellettuali più conformisti dei conformisti, non la negano, anche se magari accettano codardamente che sia inflitta a bambini “dei gay” che crescono senza mamma e papà.
Rimane sempre la constatazione , per me, di un tuo tono distaccato, asettico, respingente,rigido, privo di calore, calcolatore, con un blocco affettivo,come se parlassi di allevamenti di carpe, in ogni riga che scrivi.
Per quanto riguarda la mia famiglia, d’origine,è stata la miglire che potessi avere , ma sei tu , non io, che tira fuori scenari inquietanti e parli di bambini vittime di papà e mamma, come sopra, e per questo mi hai fatto ipotizzare una tua famiglia tremenda e anaffettiva e violenta. Cioè, tu parli della famiglia dandone sempre una connotazione a dir poco negativa.
Ma sicuramente questo rientra nella sceneggiata che porti avanti con accanimento ideologico , ma senza vera partecipazione umana.
Per me è tutto: parlare con te è stato istruttivo, ma deprimente.
E’ appunto perchè so il valore che vorrei che tutti l’avessero compresi i gay e le lesbiche che vogliono formarne una e legalizzarla.
“chi ha avuto una mamma affettuosa, come può negarne la presenza ad altri?”. Entrambi i miei genitori erano affettuosi. Se io avessi avuto due padri affettuosi o due madri affettuose a me sarebbe bastato. Ai bambini serve amore, attenzione e cura, poco importa loro, ti assicuro, chi glielo fornisce se non gli fa mancare queste cose fondamenteli. Conosco persone allevate dai nonni perchè i genitori sono morti, altri cresciuti con un solo genitore, ecc. , ma se attorno a loro esiste una rete di persone positive crescono senza traumi. Certo se incontrano una persona come te che gli fa pesare la loro diversità del loro stato rispetto al tuo personale e ideale modello di famiglia….
Senti poi invece dei “sentito dire” e dei reportage delle agenzie conservatrici aprissi gli occhi alla realtà che ci circonda scopriresti bambini adottati che sanno di esserlo e non sono traumatizzati, figli biologici (con paternità o maternità surrogata) di coppie gay o lesbiche che interagiscono normalmente col mondo.
“Certo, in questo hai ragione, se uno di questi piccoli andasse a scuola con mio figlio, non ce la farei a sostenere la menzogna che lui ha due padri , né con mio figlio, nè col povero bambino trattato come merce !” Dicendo questo riveli che tu non tratti gli esseri umani in quanto tali, ma in base al tuo metro ideologico. Quella che tratta gli altri come oggetti e merci, sei tu! e il dramma che le lenti attraverso cui vedi un mondo deformato non riesci neanche a toglierle di fronte a un bambino che ti sorride (a cui daresti una risposta differenziata a secondo di chi sono i genitori. bel razzismo!). I bambini, ti assicuro, non hanno i pregiudizi degli adulti a meno che siano gli adulti a inculcarglieli. E questa sì che è una crudeltà, una visione dell’individualità di un tuo eventaule figlio! e che tono distaccato!
Poveretti i tuoi figli!
Concorderai con me che i figli dei primi divorziati avevano gli occhi addosso di tutti qualunque cosa facessero ( se studiavano ed erano bravi a scuola dicevano “eh sì, si sono tuffati nello studio perchè hanno i genitori divorziati”; se andavano male a scuola ” eh sì hanno problemi a scuola perchè sono figli di divorziati” azzerando qualsiasi valutazione individuale e oggettiva di propensione allo studio da parte di questi bambini. C’erano accanto a loro decini di bambini che andavano bene o male a scuola, ma la causa della loro condizione scolastica, si doveva a tutti i costi ricercare solo nella decisione di divorziare dei genitori.
Eh sì, meglio sarebbe stato per loro stare con genitori non divorziati che si tiravano i piatti tutti i giorno ( ma in quel caso nessuno li avrebbe tirati in ballo per la condotta scolastica del figlio!).
Non sono io ad essere deprimente o depresso, ma tu vuoi vedermi così per giustificare e confermare il tuo giudizio su di me (o sulla mia famiglia o su chi mi circonda, sulla gente che conosco, sui miei vicini di casa, ecc.). Il tutto sempre senza conoscermi, ma deformadone l’immagine ad uso delle tue ferme credenze. Se tu solo per un attimo lasciassi da parte i tuoi preconcetti scopriresti un’umanità vaira e variegata da apprezzare per come è e non per quello che tu vorresti che fosse. Ti perdi tanto e questo è il vero motivo della tua tristezza.
Nonostante tutte le tue chiacchiere, però , i figli dei separati continuano ad andare male a scuola per il trauma che subiscono, a soffrire e a sperare per tutta la vita che i genitori tornino insieme, contro ogni speranza, anche se magari la loro società ai genitori che divorziano fa l’applauso.
E in che cosa discriminerei quel povero bambino comprato a peso d’oro dicendogli che anche lui, come tutti al mondo, ha una mamma ?
Avere una mamma e un papà è un pregiudizio che i bambini possono scavalcare?
Sono queste tue incredibili affermazioni che mi fanno dire che da quello che scrivi traspare una freddezza agghiacciante , un distacco emotivo preoccupante ed è questo che è deprimente: un discorrere di bambini privati della mamma e del papà , manco fossero cavie di laboratorio.
Ribattere che io sarei triste ( ma inventane un’altra! ) sa di ripicca infantile, parole a casaccio.
Mi dispiace, l’umanità che rappresenti è rattrappita sui propri bisogni e desideri, incurante del bene di un bambino, incurante del fatto di comprarlo e di privarlo della mamma, della menzogna in cui lo si costringe .
E guarda che non ho letto reportage, ma proprio le parole dei tuoi amici, sono essi stessi che intervenendo ovunque fanno descrizioni dettagliate di tutta le pratiche di compravendita prima e poi di tutte le precauzioni che sono costretti a prendere per una parvenza di vita normale.
Anche gli schiavi comprati al mercato in Africa, in America sono sopravvissuti, molti affezionandosi ai padroni : questi bambini sono i nuovi schiavi, come le donne che si vendono e li vendono sono le nuove schiave.
Cara Giovanna so che preferiresti che i bimbi stiano per farti contenta con genitori non divorziati che si tiravano i piatti tutti i giorno ( ma in quel caso nessuno li avrebbe tirati in ballo per la condotta scolastica del figlio!), ma la realtà ci insegna che sono più sereni se vivono con i genitori separati (prima che si scannino possibilmente!).
Tu parli al posto dei bambini, ma hai mai parlato con i bambini? che bisogno c’è di chiedere loro della mamma se non ce l’hanno? se è morta o hanno due papà? questa sì che è una inutile e stupida crudeltà perpretata in base aun preconcetto. I bambini si affezionano a chi dà loro affetto e cure. Pensa che se un neonato si accorge di non averne (anche dalla mamma biologica e legale) avviene quello che è chiamato in medicina il marasma infantile e muore.
Il tuo distacco emotivo è quello che c’è tra tra le tue spesse lenti ideologiche e la realtà.
Dubito che tu conosca le schive coppie gay e lesbiche con figli (adottati o avuti con maternità o paternità surrogata) e che tu ascolti senza pregiudizi chi ti parla.
Sì anche gli schiavi si affezionavano ai loro padroni cristiani, hai ragione. E come figli questi bimbi si affezionano ai loro padri e madri assai più degni perchè li hanno voluti (e non figliati come conigli) e danno loro amore e cure di cui hanno bisogno e che li aiuteranno a diventare adulti.
Ecco, appunto, secondo la tua visione menzognera si dovrebbe chiedere a tutti i bambini se hanno una mamma e un papà, oppure due papà, oppure due mamme, oppure “chi li cura ” , cambiare i testi di tutta la letteratura, di tutta la burocrazia, annullare completamente il significato dei genitori che hanno generato il figlio.
Chiedere in una qualsiasi circostanza della mamma sarebbe una crudeltà ! Ma siamo pazzi ???
Per questo, queste coppie gay fanno una vita isolata, come LORO scrivono sui blog e sui giornali ( in cui in genere sono portati in palmo di mano, vedi corriere della sera per esempio) e come tu indirettamente confermi: prima che tutta la società sia imbibita di menzogne, sia mai che un estraneo per caso chieda ad un bambino comprato, chieda addirittura della mamma ! Ma prima o poi questo bambino saprà della sua origine, di essere stato cosificato e allora non ci saranno pinguini che tengono. Le testimonianze di ex-bambini che vengono da oltreoceano sono strazianti, ma ovvie, purtroppo.
Poi, la faccenda del divorzio come paragone l’hai tirata fuori tu, per dimostrare l’impossibile e cioè che per un bambino crescere senza il papà sia una passeggiata di salute, quando , piatti o non piatti, crescere senza papà provoca, come tutti al mondo ammettono, un grandissimo dolore e molto spesso disagi documentabili, anche a distanza di decenni.
Comunque ti ringrazio, la tua posizione asettica e crudele , da entomologo distaccato, è stata molto, molto, molto istruttiva .
Seconodo me non si dovrebbe chiedere a tutti i bambini se hanno una mamma e un papà. quando vedo un bambino io non gli chiedo chi è la tua mamma o il tuo papà come non gli chiedo che professione fanno o quanto guadagnano. Soloitamente quando vedo un bambino per prima cosa gli sorrido lasciando a lui o a lei l’iniziativa se vuole interagire e intervengo solo se il bambino è in difficoltà perchè penso che i bambini devono avere un’infanzia serena (senza incontrare streghe che li mettono in difficoltà o in imbarazzo e non sto parlando di chiedergli della mamma quando li vedo con due papà, ma in generale).
Le coppie gay o lesbiche che conosco io non fanno una vita isolata e non solo esibizioniste o egocentriche.
Il bello è che nessuno vuole nascondere niente. A tempo debito, seguendo i consigli dei pediatri e non certo i tuoi, il bambino saprà della sua origine come accade (o dovrebbe accadere ai bambini adottati). Spero che tu possa un giorno aprirti all’amore verso il prossimo con un atteggiamento più solare e con meno preconcetti a cui ti aggrappi più che alla tua fede. Leggere testimonianze lontane filtrate e distorte da chi la pensa come te non ti condurrà da nessuna parte. Osserva invece il mondo attorno… da vedere nei suoi vari colori.
A questo punto dubito che tu abbia mai avuto a che fare , almeno da adulto con dei bambini normali, nel senso di non comprati.
Incontrando un bambino, in qualsiasi circostanza, dalla fila alle poste o nella sala d’attesa del pediatra, e interagendo con lui, è assolutamente inevitabile non nominare la mamma e anche il papà. Per esempio gli si chiederà spontaneamente dov’è la mamma, se quel gioco gliel’ha regalato la mamma, se la cresta gliel’ha fatta la mamma, se la macchinina è come quella del papà ecc ecc ecc.
E a scuola il 99% dei testi richiesti sono riguardanti la famiglia, la mamma e il papà, quando sono nati, come hanno trascorso le vacanze coi genitori: dovremo quindi censurare tutto questo?
Credo di non aver mai parlato in vita mia con un bambino senza nominare il suo papà o la sua mamma, e ho parlato con tantissimi bambini, sia compagni dei miei figli , che per lavoro.
L’immagine del bambino che hai tu , una monade che vaga solo per il mondo, senza legami certi, senza una mamma, senza un papà da poter nominare , fa veramente stringere il cuore.
Questa immagine che dai del bambino “censurato” sulla sua origine, corrisponde perfettamente proprio ai racconti, non filtrati, ma firmati con nome cognome, delle coppie di due uomini o due donne che si raccontano sul web: bambini che non possono nominare la mamma, a cui è vietato da parte delle persone di parlare della mamma, loro non hanno una mamma, ma una “donatrice” di ovulo.
Nella vita quotidiana io incontro anche dei bambini e la prima domanda che rivolgo loro è “come ti chiami?” e non “sei stato comprato?” Io parlo con i bambini in quanto individui non in quanto figli di…
Incontrando un bambino, in qualsiasi circostanza, dalla fila alle poste o nella sala d’attesa del pediatra, e interagendo con lui, non mi viene in mente di nominare la mamma e anche il papà. Per esempio gli si chiederà cosa fa lì, chi gli ha regalato quel gioco (potrebboa verglielo regalato lo zio, la vicina di casa, un amico di famiglia, ecc.), se la cresta gliel’ha fatta il parrucchiere o se l’è fatta da solo, se la macchinina è da corsa e quanto corre ecc ecc ecc.
Io non mi censuro,non ho la tua ossessione, Tutto qua.
A te sfugge che il bambino è un individuo con gusti carattere e personalità propri e spesso indipendenti dal contesto familiare e che queste sono le cose da valorizzare e non da reprimere come fai tu in nome della tua ideolgia preconfezionata. Io conosco coppie gay e lesbiche con figli che vivono giosamente in constesto variegato fatto di nonni/e, zii/e, vicini, parenti, conoscenti, amici, insegnanti, ecc. e sono sereni. E questa per me è la migliore risposta a quello che dici.
Inoltre ti informo che proprio nei giorni scorsi leggevo che i vescovi cattolici inglesi, pur essendo contro il matrimonio omosessuale, affermano che i gay allevano i figli al pari dei genitori etero.
http://notizie.virgilio.it/notizie/gb-vescovi-cattolici:-gay-possono-educare-bene-figli-ma-no-nozze,38158982.html?pmk=hpsoc&rnd=95608
A me tu sembri più papista del papa.
Il professore e’ arretrato e non ricorda che la mentalità si è’ evoluta nel tempo…oggi non crediamo più che ci siano razze inferiori,che le donne non abbiano un’anima,che non tutti possano votare,che non si abbia diritto di libertà di parola…perché non dovremmo rispettare i gay?inoltre le famiglie naturali hanno partorito figli gay,allora queste famiglie andrebbero punite?ghettizzate ?oppure prendo atto che l sessualità e’ un insieme vago e indefinibile sfumato e va accettato perché è’ così in natura?
Le reazioni sul sito del corriere alle considerazioni di Della Loggia, danno la misura del fatto che a porsi fuori dal coro si rischia grosso e quindi confermano in pieno l’assunto del politologo
E ci mancherebbe pure che la gente non difendesse i diritti gay.
Scusa, Erika, non credo che questi ritornelli fuori tema siano di alcuna utilità né alla discussione né alla causa che propugni, e nemmeno le tue rispostine standard, oramai hai abbondantemente esaurito il repertorio, che ne dici di tentare presso altri lidi?
Ah, è vero, presso altri non omologati non troveresti tutta questa cristiana sopportazione delle persone moleste!
E vai con la frasetta di rito, almeno cambia qualche virgola, per essere la regina del cambiamento sei di una monotonia spaventosa.
Nel suo scritto non c’è uno straccio di argomentazione, ne prendo atto.
Io poi non sono affatto una regina del cambiamento, vede è proprio questo il punto che vorrei far capire: essere gay, lesbica, bisex, transgender o queer non è una moda ma è una identità o preferenza personale , tutto qui. Anzi come ben saprà ci sono omosessuali e transgender che vogliono sposarsi, quindi aderire a un istituto profondamente tradizionale come il matrimonio.
“Nel suo scritto non c’è uno straccio di argomentazione, ne prendo atto.”
è difficilissimo argomentare con chi usa solo ed esclusivamente frasi standard, eddai !
mò che dici,
” a corto di argomenti, ti rimane l’insulto?”
oppure
“ci mancherebbe essere contro i gay ”
oppure
“lei vota Berlusconi ?”
oppure
“la violenza è la cultura etero-centrica”
e gli argomenti a macchinetta di ErikaT sono belli che andati ! 🙂
Ci credo che ce l’hai vinta nelle discussioni, procedi per sfinimento ! 🙂
Le mie risposte sono spesso più articolate di come dice lei, logico che se vengo insultata cosa dovrei rispondere???? E poi è verissimo che la violenza è la cultura etero-centrica, forse non si riesce a rispondermi per il semplice fatto che dico la verità incontestabile.
Mi creda Giovanna, se gli argomenti contro i matrimoni egualitari non fossero sempre gli stessi ( procreazione, etimologia, poligamia ecc. ) non sarei sempre a rispondere, e poi la monotona sarei io? guardi mi viene da ridere, anche se la cosa è drammatica.
Ma, per esempio, qua sopra c’era un interessantissimo articolo sul conformismo degli intellettuali, e anche un commento di hughes un pelino più approfondito delle solite frasi ad effetto, e anche tanti spunti non banali, prova ad interagire a tema !
Lo dico per te, poi se preferisci fare la macchietta, fai come ti pare, di macchiette a disco incantato è pieno nei commenti di Tempi, uno/a più, uno/a meno..
Di sicuro non convinci nessuno, semmai fai mettere le mani nei capelli !
(scusa, mi pareva che ci davamo del tu,come usa ovunque nei blog, se la cosa ti ha dato fastidio, mi scuso anticipatamente, non si sa mai, in giro ce n’è di gente suscettibile )
Guardi che darmi della macchietta o del disco incantato non è un’argomentazione, e poi sarei io che uso frasi ad effetto e non interagisco a tema???? Non ho parole.
Se ci fa caso io non ho mai insultato o denigrato o deriso nessuno, la sfido a trovare un mio commento in cui esprimo giudizi sulle persone, io argomento solo, capisco che la verità possa dare fastidio ma non è un buon motivo per deridermi o insultarmi.
Del resto capisco bene è cosa assai più complicata che dare della macchietta.
correzione: capisco bene che argomentare è cosa più complicata che dare della macchietta. Un mezzo comodo e veloce per chiudere la conversazione ma anche molto scorretto.
Cerco di prenderti sul serio, ma è durissima.
Hai ripetuto mille volte sempre le stesse frasi,precise spiccicate,rispondendo sempre alle stesse frasi, estrapolate dal contesto, che ti fanno gioco per sventolare le tue frasi pre-fabbricate dal prontuario trans.
Cosa vuoi che sia possibile argomentare oltre?
Quello che dovevi dire, con tutta evidenza l’hai detto, non riesci a scostarti di un mm dal copione.
Anche se ce la mettessi tutta, proprio non saprei cosa argomentare di nuovo con te, che non sia stato detto e ridetto.
Se queste considerazioni le ritieni un insulto, vedi un pò tu, continua pure a rompere i cosiddetti, uomo/donna avvisato, mezzo salvato ! 🙂
E non che lo scopo di un blog sia quello di non insultare nessuno, di per sè.
Fai bene a non insultare nessuno, sebbene da parte mia essermi un pochino stufata non voglia assolutamente dire insultarti, ma semplicemente criticarti, anche sul modo di porti noioso, mica sarà vietato criticare, magari scherzando.
Nondimeno, pur non insultando, qualche contenuto di spessore, al di là delle parole d’ordine gay o gender o fuffa simile, sarebbe gradito.
Sotto l’identità di genere c’è di più, sono sicura che c’è un cuore non riducibile a queste scemenze che propagandi.
Essere gay oggi è molto trendy, piace al mercato che corteggia questi grandi consumatori. E’ molto “cool” poter esibire un bel: “ho un sacco di amici gay”. Poiché lo stile comunicativo della ricca e agguerrita lobby gay è basata sul sentimentalismo essa ha facile gioco a fare breccia nelle menti fragili del nostro tempo. Tutta la nostra società è basata infatti sull’esaltazione delle effimere emozioni individuali. Ai giovani viene chiesto di essere spensierati, di divertirsi, di emozionarsi, appunto. Il palpito del cuore ha sostituito completamente la ragione. Questo è tanto più sconcertante se si pensa che siamo nell’epoca dello scientismo e che questo è il risultato di tre secoli di pensiero “illuminato”. E’ pieno di coppie che si separano perché “non si amano più” confondendo l’amore con l’innamoramento ed è pieno di persone che dichiarano di essere “amanti degli animali” e sono pronte a battersi per i Beagle e contro i “vivisezionisti”, dimenticando che è grazie alla sperimentazione animale se abbiamo le medicine. E anche il sesso, oramai completamente sganciato dalla responsabilità, diventa un prodotto emozionale da diffondere con lo stile consumistico e sincopatico di uno spot televisivo. Ti amo, ti scopo, non ti amo più e il giorno dopo tanti saluti, e se nel frattempo è successo l'”irreparabile” si può ben riparare con l’aborto, possibilmente con una pillolina consumata nel cesso di casa, in modo da non interrogare troppo la società e non disturbare i benpensanti che non gradirebbero continuare a sporcarsi le mani con feti sanguinanti e contemporaneamente difendere “il diritto all’aborto”. Tutto è basato sulle opinioni: secondo me è così ma secondo te è cosà, io rispetto te e tu rispetti me. La “tolleranza” è quanto viene propagandato a piene mani sin dalla scuola materna senza che ci si interroghi sul perché si debba essere tolleranti, quale sia l’origine di questa necessità? In questo clima di relativismo è fatale che ci sia chi, senza pensare troppo alle conseguenze, dica: matrimonio omosessuale? perché no? se si amano…Ma che c’entra l’amore tra due persone, o magari fra tre o quattro, con il riconoscimento giuridico da parte dello Stato di un legame che, sin dal nome, richiama la maternità e che evidentemente merita tale riconoscimento giuridico in quanto luogo primario in cui una società rinnova se stessa ed educa i suoi nuovi membri? Viviamo in società libere dove chiunque può decidere di convivere con chiunque altro senza alcun problema ma il riconoscimento giuridico è un’altra cosa e il fatto che esso sia riservato a un uomo e una donna non può essere considerato una discriminazione nei confronti di ogni altro tipo di unione, sia essa una relazione amicale, di parentela o di legame omosessuale. A parità di condizioni, parità di diritti, dove sta la discriminazione?
Mi pare evidentissimo il pericolo, per l’intera società, di un’eventuale introduzione del matrimonio omosessuale, poiché esso porta inevitabilmente con sé l’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali e quindi lede il diritto dei bambini ad avere due genitori che siano un padre e una madre. La nostra società, tutta tesa al soddisfacimento egoistico dei propri desideri individuali e delle proprie “emozioni”, dimentica completamente quali sarebbero le conseguenze per tutti dell’adozione alle coppie omosessuali. Ad esempio la cancellazione dal codice civile dei termini “padre e madre”, che diventeranno parolacce, sostituire da “genitore uno e genitore due”. Sin dalle scuole elementari quello che per ogni bambino è un’evidenza elementare, il fatto di avere un padre o una madre, diventerebbe una deviazione, una cosa da nascondere, da non dire, in nome della non-discriminazione, che in realtà discrimina eccome. Può anche darsi che crescere con due “genitori” dello stesso sesso non crei problemi psicologici gravi nei bambini, ma in nome di quale egoismo si può negare per legge a chi è già stato privato una prima volta di un padre e una madre, e per questo si trova in orfanotrofio, di avere la possibilità di trovare un altro padre e un’altra madre che lo cresca e lo educhi? Per quale motivo l’intera società, per soddisfare una piccola minoranza sovreccitata in nome del politicamente corretto, deve sovvertire il dato di natura incontrovertibile che i bambini nascono da un uomo e da una donna e imporre a tutti, a tutti, l’asfissiante ideologia del gender?
1) Ci possono essere omosessuali superficiali e omosessuali profondissimi e poetici.
2) La tolleranza è un valore, o vorrebbe forse una società intollerante?
3) Come ho già spiegato sul mio blog ( vegetariantrav ) possono sposarsi anche persone che non possono procreare e ho elencato minuziosamente tutte le risposte alle principali obiezioni contro i matrimoni egualitari, quindi perchè le unioni fra persone dello stesso sesso no?
4) Diritto del bambino è essere rispettato nella sua identità e personalità anche se ha identità di genere non conforme al sesso genitale, pensa che crescere in famiglie transfobiche sia buona cosa? Anche di questo ho parlato sul mio blog!
5) Dove sta scritto che le persone lgbtq siano una piccola minoranza? Lei ha forse intervistato tutti gli abitanti della terra ? e anche se lo avesse fatto come si fa a sapere se hanno detto la verità?
mio blog : vegetariantrav
…la continua ed insistente pubblicità al tuo blog te la può anche risparmiare.
quindi secondo questo suo ragionamento allora parlare di quello che dice Galli Della Loggia sul Corriere della Sera significa fare pubblicità al Corriere della Sera?
Non sarà che forse le mie verità danno fastidio? 🙂
Ma poi basta con questa storia del relativismo…nei diritti delle persone omosessuali (ad oggi ancora ingiustamente egati) non c’è niente di relativo ma solo l’assoluta verità scientifica che l’omosessualità è un normale e naturale orientamento sessuale al pari dell’eterosessualità. A massimo è relativismo tener conto di altre visioni, fondata su ideologie religiose, che cercano inutilmente di negare questo dato di fatto.
L’unica assoluta verità scientifica non esiste, se non per i presuntuosi ignoranti che non tengono conto dell’evidenza sperimentale.
L’evidenza sperimentale mostra, per gli esseri viventi di una data specie, che l’unico orientamento sessuale normale e naturale è quello che assicura la continuità e l’evoluzione nel tempo della specie stessa, ossia la sua riproduzione naturale.
L’evidenza sperimentale mostra, per tutte le specie complesse, che la riproduzione naturale è di tipo eterosessuale.
L’ evidenza sperimentale dimostra che l’ omosessualità esiste in natura, dunque è naturale, dunque non è come dice lei.
La verità fa male?
Anche le malattie genetiche esistono in natura, ma non permettono all’individuo di una data specie di sopravvivere.
Sì. La verità può fare male.
Guardi che è lei che ha tirato fuori il “naturale”, mica io. Io mi sono solo divertita a far notare la contraddizione perchè naturale è anche l’ omosessualità.
Io penso che l’ omosessualità esista in natura anche per frenare la crescita demografica, ricordiamoci che in natura non esistono i mezzi contraccettivi e abortivi inventati dall’ uomo e e ricordiamoci che a minacciare l’ estinzione umana non è l’ omosessualità ma il consumo sfrenato di risorse naturali ( acqua, cibo, energia ecc, ), secondo lei queste risorse sono illimitate? La invito a cercare su google: esseri umani estinti entro 100 anni, è un articolo del Corriere della Sera che parla di ciò che ha detto il grande biologo australiano Frank Fenner su esplosione demografica e estinzione della razza umana.
Credo anche io che la verità faccia male.
vegetariantrav blog
Hughes, posso incorniciare il Suo commento? Splendido! Posso, però, chiederLe come risponderebbe a chi, come Erika T, sostiene che “la vera violenza è obbligare le persone a vivere in una cultura etero-centrica e rigida dove la norma sociale deve per forza essere quella etero. La vera violenza è l’eteronormatività”. Grazie per la Sua risposta
Essere gay oggi non è molto trendy, essere liberi oggi è molto trendy per fortuna. Ognuno può realizzarsi come meglio crede, salvo incontrare chi ti ostacola nella tua realizzazione. Eh sì, tu preferisce essere incasellato nelle caselle precostituite di una religione così divina e così poco umana. See non volessi avere le fette di salame sugli occhi vedresti tutti gli atti omofobi incoraggiati direttamente o indirittamnete dalla chiesa cattolica, altro che essere trendy! non so quali giovani spensierati tu conosca. Io ne conosco molti preoccupati dal lavoro che non c’è o di quello sottopagato (anche da parte di cooperative “cattoliche”). Come asfissiante l’ideologia e la retorica cattolica!
se il matrimonio è solo per le coppie con figli, perchè non impediamo il matrimonio a quelle sterili o che non vogliono figli? E con le coppie gay o lesbiche che hanno già figli (adottati o avuti con mmetodi surrogati), cosa facciamo glieli portiamo via come facevano i nazisti con gli ebrei? e’ stradimostrato e accettato ( a parte i volutamente ignoranti come La Russa) che i bambini che crescono in famiglie gay non hanno problemi psicologici più dei loro coetanei tranne quando incontrano persone come te che3 li fa sentire diversi e si aspetta in ogni momento che facciano qualcosa di strano. Il dato incontrvertibile in naqtura è che ibambini crescono bene in un contesto che siprenda cura di loro e li ami. Che poi questo sia una famiglia monogenitoriale (dovuta alla vedovanza o a una scelta), una coppia di etero (si spera mentalmente equilibrata, cosa non sempre certa) o una coppia gay o lesbica poco importa.
Di superficiale mi sembra ci sia solo il tua ragionamento che non si vuole confrontare con la realtà, ma solo imporre ( e non proporre con l’esempio) i propri dogmi agli altri.
La vera violenza è obbligare le persone a vivere in una cultura etero-centrica e rigida dove la norma sociale deve per forza essere quella etero. La vera violenza è l’ eteronormatività.
Si deve capire, una buona volta, che non siamo tutti uguali, che le persone transgender o bisessuali o queer non è che giocano con l’ identità ma rivendicano un’ identità che è la loro e su cui nessuno dovrebbero mettere il becco!
Essere pro-gay è un dovere morale, ci mancherebbe pure che si deve essere anti-gay!
vegetariantrav blog
“essere pro-gay è un dovere morale”…perché non torna sul suo blog vegetariano a scrivere scemenze?
Scemenze sono quelle che dice lei, Arrivieri. Pensarla come Obama, Holland, Cameron, e miglioni di persone nel mondo è una scemenza? Stare dalla parte dei deboli e degli oppressi è una scemenza?
Dì la verità Albo, hai scritto “miglioni” per assonanza con “coglioni”, vero?!
Miliardi volte meglio un errore di battitura che la discriminazione delle coppie come alcuni vorrebbero, la discriminazione è un errore morale, non un banale errore di battitura ( magari dovuto alla fretta )
Non è un refuso, ma un lapsus!
Mengele era laureato ma ammazzava le persone.
Hitler era vegetariano! Tiè!
prove?
Di certo non animalista.
Non so se Hitler fosse vegetariano. Se si cerca in internet sembrerebbe vero. Sicuramentela germania nazista aveva promulgato legislazioni animaliste molto “all’avanguardia” anche rispetto ai nostri anni.
Se per questo Hitler era anche cattolico battezzato e mai scomunicato! Scomunicati erano solo i comunisti che si battevano per migliori paghe e condizioni di lavoro…
e nel frattempo nei momenti liberi uccidevano anche milioni di persone
Milioni di persone sono state uccise anche in mone della fede cristiana cattolica, ma non mi sembra che i cattolici per questo ne dubitino la bontà.
In compenso i cattolici dubitano alquanto delle menzogne a cui tu presti così tanta fede.
D’altra parte cosa ci si può attendere da un comunista?
Basterebbe caro H. Hesse che prendesse in mano dei libri di storia seria senza dare del comunista a vanvera solo perchè ci si documenta contarriamente a lei, che sa solo parlare per luoghi comuni e “sentito dire”. L’attendibilità e la serietà si ha quando si studiano umilmente i fatti constatando anche quelli chew non ci piacciono non offendendo gratuitamente. Non è che denigrando l’interlocutore le nefandezze del cristianesimo scompaiono. E non scompaiono magicamente anche se si cita Madre Teresa e pochi altri.
Terminati gli argomenti? È passato direttamente all’ insulto?
Tu gli argomenti non li hai neppure iniziati. Ma ti prego, non ti stancare d’intervenire, mi diverti.
Tu invece non mi diverti per niente, troppo comode le tue risposte.
A cosa avrei risposto così comodamente?
è per colmare il vuoto che hai dentro che ti aggrappi alle risposte già pronte di una fede?
E’ per evidenziare il vuoto che hai nella scatola cranica che scrivi certe idiozie?
Terminati gli argomenti come al solito si passa agli insulti?
ah ecco, i gay sono un pretesto…magari però, visto che questo non è il corriere ma “TEMPI”, le reali ragioni per cui ce lo troviamo qui non riguardano proprio gli intellettuali occidentali.
Penso male?
Io lo chiamo “marketing sacro”.
Nulla di cui scandalizzarsi, un mestiere come un altro.