E.coli: il chimico Garattini sul biologico ha gli stessi dubbi di Tempi
«Siamo stufi di questo gioco al massacro con dichiarazioni fondate sul nulla, la sicurezza alimentare è in cima alla nostra attenzione e non possiamo accettare che affermazioni fondate sull’ignoranza continuino a provocare ingiustificati allarmi e criminalizzazione di un intero settore». Reagisce duro Andrea Ferrante, presidente nazionale dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (Aiab) all’intervento di Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di scienze farmacologiche Mario Negri.
Ma che cosa ha fatto il famoso chimico per meritarsi accuse tanto veementi da parte del presidente degli agricoltori “bio”? Garattini ha dichiarato al settimanale Oggi, riguardo alla sicurezza alimentare e al pericolo E.coli, il batterio che si è sviluppato proprio in un’azienda “bio”: «La contrapposizione tra prodotti biologici (per definizione buoni) e prodotti chimici (cattivi) non è basata su seri confronti ed evidenze scientifiche. Forse non è una coincidenza o un caso che il prodotto fosse “biologico”. Senza voler condannare nessuno, questi prodotti “biologici”, che si giovano solo di sostanze naturali, si arrogano meriti spesso indebiti. Sono infatti i produttori coloro che garantiscono la purezza dei prodotti e quindi la salute, mettendoli in contrapposizione con i prodotti industriali che invece sarebbero il frutto della chimica».
La posizione di Garattini ricalca proprio quella del settimanale Tempi che in due articoli, nel numero 24 di due settimane fa, mostrava proprio come i metodi di coltivazione “bio” sollevassero qualche dubbio. E invitava a fare piazza pulita dei pregiudizi che bollano come “sano” tutto ciò che proviene dalla natura, mentre quello che l’uomo manipola, ad esempio gli Ogm, sarebbe cattivo. Un pregiudizio che sicuramente ha subito qualche colpo dopo le tante vittime prodotte dall’E.coli, con buona pace dei sostenitori “sempre e comunque” del biologico.
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