Domani la Chiesa copto-ortodossa commemora il quinto anniversario della morte dei 21 martiri, decapitati nel 2015 sulla spiaggia di Sirte, in Libia, dallo Stato islamico. I resti dei 20 copti egiziani, che si trovavano in Libia per ragioni di lavoro, si trovano oggi in un santuario nella chiesa del villaggio di Al-Our, dove 13 dei 21 martiri sono nati, nella provincia di Minya. Il corpo del 21esimo martire, Matthew Ayariga, originario del Ghana, si trova ancora in Libia e sarà presto trasferito in Egitto.
«IL LORO ESEMPIO RAFFORZA LA NOSTRA FEDE»
In occasione del quinto anniversario della loro morte, verrà inaugurato un museo e un memoriale largo cinque metri e alto cinque composto da una statua a grandezza naturale (nella foto il modello) che mostra i 21 martiri inginocchiati avvolti nel grande abbraccio di Gesù «nel nome del quale hanno sacrificato le loro vite».
L’inaugurazione sarà celebrata dal vescovo di Samalout, Anba Pavnotious. «La Chiesa copta ha una lunga storia di martirio ed è passata attraverso molti periodi di persecuzione», ha dichiarato padre Abu Fanus Unan. «Siamo orgogliosi del sangue versato da questi martiri che hanno rifiutato di rinunciare alla loro fede cristiana. Il loro esempio rafforza la nostra fede».